lunedì 5 luglio 2010

13 aprile 2009

Pubblico questa nota che scrissi il 13 aprile 2009. Mi sembra significativo come già allora ce l'avevamo con l'informazione.

"Il terremoto è paura. Per sé e i familiari che urlano, forse non so non ricordo, poi la scossa si affievolisce e via, tutti via, presto, scarpe, cappotto, chiavi e … borsa con telefonino e sigarette. Si scende per le scale al buio, tutto il palazzo, insieme ai calcinacci. Paura per chi ti sta vicino, poi in strada per chi ti sta lontano. Paura perché i telefoni non funzionano. Paura, qualcuno ci raggiunge e ci dice che è vivo, la casa? non sa. Paura, in macchina di chi ti raggiunge, paura negli occhi dei parenti che raggiungi. Paura, gli allarmi, la luce le prime notizie alla radio. Paura, tutti uniti ma ancora non consapevoli della tragedia. Paura, quando si rientra da incoscienti in casa a prendere almeno un cambio e le chiavi della macchina. Paura, quando increduli arriviamo in centro, persone che si aggirano sole, con gli occhi vuoti. Non ne ricordo il nome, ma il terrore. Ricordo la paura al Parco del Sole, sdraiati sul prato con gli elicotteri su di noi, gli aerei le sirene e l’interminabile viaggio da sfollati a Roma. La notte insonne con la paura che ogni piccolo movimento fosse di nuovo lui, che ti insegue. Paura, il giorno dopo alla tendopoli, di tutti, compreso chi ti aiuta.
Poi comincia una reazione e cominci a darti da fare, almeno nel parlare con la gente. Cominci a telefonare agli amici per far portare al campo di piazza D’Armi le mutande, le salviettine igieniche, gli assorbenti da donna, il cibo per celiaci. Cominci e non ti puoi più fermare. Vedi gli amici tutti accampati anche al di sotto delle proprie case. Cominci a pensare al dopo, paura, sconforto.
E ti accorgi che nella tendopoli ci sono tante telecamere, fotografi, vai all’ingresso e scopri che ci sono ben due gazebo pieni di telecamere e troupe televisive. Provo imbarazzo o meglio schifo. Un grande set cinematografico sulla paura. Con tanto di dati auditel. Scopro la dignità degli abruzzesi che scansano le telecamere e i fotografi, ma da lontano con i loro zoom ci riprendono e raccontano il loro terremoto. Non è cronaca è spettacolo. Vergogna!. Grandi registi portano disagio e non aiutano. Perché non si è visto, ripreso e intervistato chi sta già pensando di ricostruire di non andarsene di progettare? Perché nell’Università, che già da giovedì aveva approntato un rettorato d’emergenza, vengono giornalisti a chiedere se è vero che ci sono asserragliati ricercatori per proteggere i topi e non ci chiedono cosa stiamo facendo lì?
L’Ospedale non è raso al suolo come dicono, non è vero che ci sono 60000 case lesionate invece che le previste 35000. Chi le ha previste? Come mai siamo 25800 famiglie e le case inagibili sono 60000. Perché dipingete questo? Perché non dite che la scossa sussultoria di 20 secondi più le altre sussultorio/oscillatorie di altri lunghi 18 secondi, sono state devastanti e superficiali tanto che in qualsiasi altra città sarebbe successo tutto ciò. I morti sono tanti, perché la parte medievale è crollata dappertutto, compresi i paesini. I palazzi crollati ci sono stati, sì è pazzesco, ma venite a riprendere e contare quanti stanno in piedi. Perché non dite che antisismico vuol dire che non crolla, non che sarà abitabile? Perché non dite che non c’è una regolamentazione antisismica che preveda, come in Giappone, che anche i tramezzi siano antisismici, che l’arredamento sia ancorato? Avete visto i primi piani dei palazzi? sono tutti lesionati, alcune tamponature esplose, proprio per la scossa sussultoria che ha creato uno schiacciamento dei primi piani, dappertutto. Con crollo di tramezzi, pezzi di arredamento eccetera altrettanto pericolosi che il crollo della struttura. Non fa differenza come muori, se sei nella regola o no. Sei morto.
Non pensavo di amare così tanto la mia città nella quale non sono nata, ma vissuta sin dall’età di diciotto anni. La amo, la desidero, la rivoglio. Voglio il mio bar, i miei negozi, le mie passeggiate, voglio rincontrare per strada gli amici e i miei studenti. Voglio sentire quella maledetta tortora mattutina che non mi dà pace. E che dire della birreria, il cinema il teatro!! Le aziende, le scuole l’università. Voglio la mia bella casa, magari non al quinto piano, ma la rivoglio così. Rivoglio anche i pettegolezzi. Voglio trasmettere a tutti i giovani il desiderio di ricostruire e non arrendersi. Siamo stati bocciati ad un esame, ma sono stati di nuovo istituiti gli esami di riparazione. Cominciano da oggi i corsi integrativi. Fatevi sentire, sono gratuiti.
E voi giornalisti sciacalli dateci una mano, raccontate come siamo forti, come stiamo organizzando la nostra ricostruzione. Come i lavoratori delle aziende sono pronti a entrare e mettere a posto ciò che è possibile, come i negozi stanno riaprendo, come stiamo tornando con qualsiasi mezzo. Come ci stiamo facendo coraggio. Come vogliamo essere protagonisti nella ricostruzione e nella sistemazione d’emergenza. Quando sarà il momento venite da noi, comprate da noi. Non costringiamo i commercianti a chiudere bottega. Sono sicura che una volta messo in sicurezza il centro storico anche un locale sotto una tenda che offra birra, stuzzichini abruzzesi e buona musica avrà successo. Noi Aquilani potremmo tutte le sere girare per il centro ed esorcizzare l’esperienza.
Dateci una mano, cari giornalisti, a puntare sulla ricostruzione di tutto, anche della cultura aquilana. Fate vedere che vi interessate a chi a L’Aquila vuole bene. Dateci voce.
Vedere in TV quello che abbiamo visto, sentire le polemiche su Santoro, ci fa solo sentire soli, abbandonati al nostro destino. Senza speranze, senza futuro. Il futuro è in chi davvero vuole L’Aquila. Ed io la voglio.

8 commenti:

  1. Giusi, credimi... o almeno provatici a farlo: personalmente, proprio ad iniziare con me stesso, sono costantemente spietato... ...in tutto.
    Se c'è una cosa a cui ho davvero difficoltà a rinunciare, è la verità: la verità a qualunque costo.
    O almeno, se non proprio la Verità, quella assoluta, con la "V" maiuscola, per la quale si potrebbe anche essere autorizzati a dubitare dell'esistenza, diciamo: -Considerare i fatti nella maniera più oggettiva possibile-.
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    Ora, con calma, con semplicità, senza animosità... ...se uno vuole vendere una casa sul web, dove è possibile, con estrema facilità e spesa praticamente zero, pubblicare delle foto per giustificarne il prezzo richiesto... ...e se la casa è in condizioni perfette, se la casa è in un posto ambito, come in mezzo al verde sulla cima di una collinetta, e non è soffocata da altre abitazioni più grandi tutto intorno, e se non sta sul ciglio di una strada a grande traffico, e se è carina da vedersi, tutta bella aggiustata... ...uno, normalmente, le foto per farla vedere bene, molto bene, le fa... ...o non le fa?
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    Allora, a proposito di numeri e di informazione... ...nel nostro, per così dire, "privato", andiamo a vedere la manifestazione del 16.
    20.000 persone?
    Puoi constatarlo da te: con Google-Earth.
    Per "fare" una distanza di un chilometro, devi partire da metà Villa Comunale ed arrivare fino alla Fontana Luminosa.
    Se provi a misurare la larghezza della strada, in questo percorso, troverai che assegnargli la media di 10 metri, è cosa molto generosa (ci sono anche le transenne ed i puntellamenti).
    Per riempire questo percorso di un km, largo 10 metri, con 20.000 persone, vorrebbe dire avere TUTTE file da 15 persone (15 persone in 10 metri di larghezza), distanti, queste file, una dall'altra, mezzeria-mezzeria, circa 75 centimetri (che, mentre si cammina, sono molto pochi): ovvero, in totale, circa 13.300, da 15 persone, in tutto.
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    Riempito così questo percorso, da metà Villa Comunale fino alla Fontana Luminosa, senza che ancora si muova, ecco: queste sono 20.000 persone: le hai viste, tu?
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    Ancora: portare 20.000 persone in un posto con autobus ed auto private.
    Immaginando 3 persone ad auto privata, per portarne 6.600 occorrono 2.200 auto: da qualche parte ho letto che il parcheggio dell'Aquilone avrebbe una capienza per 1.100 posti-auto: il doppio del parcheggio dell'Aquilone.
    Per portare le restanti 13.400 persone, con autobus da 50 posti, occorrerebbero 268 autobus!
    Oppure 167, se da 80 posti!
    Tu le hai viste tutte 'ste macchine e tutti 'sti autobus, da qualche parte?
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    Tieni presente che alla manifestazione successiva della CGIL, gli autobus erano 60-70!
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    Tu avresti una foto, o un filmato, dal quale, anche con un po' di approssimazione, ma OGGETTIVAMENTE, si può dimostrare, questa partecipazione di 20.000 persone?
    Io non l'ho trovato da nessuna parte.
    (ricordi l'esempio delle foto della casa da vendere?)
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    Ed allora, informazione per informazione... ...ora, cosa ne dici, di queste semplici e, io trovo, lampanti considerazioni?
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    Credo che voglia più bene alla città uno che come me si interroga, su certe cose, di altri che dovessero mai ripetere dati sull'onda, magari, anche del passaparola.
    Sai anche perché? Perché la controparte, questi conti, se li fa eccome.
    E quando dovesse risultargli mai, magari da una foto aerea, che i partecipanti al massimo erano 3.000, o 5.000, o 7.000... ...si predisporrà ad un incontro piuttosto che ad un altro.
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    Io non ce lo manderei, un mio esercito, all'attacco, verso un nemico meglio armato, soltanto inculcandogli la convinzione che tanto, noi, saremo sempre i più forti.
    E tu?

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  2. La Sala Nervi, o Aula Paolo VI, ha una capienza, fonte Wikipedia, di 12.000 posti.
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    Difficile perfino da riprende tutta, per quanto è grande, ma da queste foto si può avere un'idea di quante siano, 10-12.000 persone:

    http://www.maxpezzalinetwork.com/photoblog/images/2004_12_17_Day210-PaoloVI.jpg

    http://www.esseciblog.it/photos/udienza28marzo09/dsc_6069.jpg

    Qui se ne vede solo la metà:

    http://www.lagazzettadelsudafrica.net/Foto/2009/novembre/251109_6a.jpg

    Inoltre, una certa "sensazione" la si può avere da questi filmati:

    http://www.youtube.com/watch?v=0GEWlXOjkIg#t=00m15s

    http://www.youtube.com/watch?v=ikTZWZRTlpE

    http://www.youtube.com/watch?v=jW8zgs12KLI#t=00m21s

    http://www.youtube.com/watch?v=nQPgdy8Demg#t=00m27s

    Ora credo che potremmo considerare la sala piena equivalente a 10.000 persone, perché alcune sono possono prendere poste in una galleria laterale, e poi ci sarebbe da considerare che una parte di capienza dovrebbe essere del palco. Se così fosse, questo vorrebbe dire che 20.000 darebbero un colpo d'occhio doppio!

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    Infine, anche a volerlo affermare, questo numero di 20.000 partecipanti, resta sempre il fatto che di fronte ai 70.000 abitanti dell'Aquila e circondario, equivale a meno di un terzo. E di fronte ai 140.000 del cratere, a solo un settimo!
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    Ieri, su TVUno, ho letto della prenotazione arrivata a 20 autobus.
    20 autobus da 50 posti voglion dire, purtroppo, solo 1.000 persone.
    20 autobus da 80 posti, appena 600 in più.
    Per persone che chiedono la sospensione delle tasse, praticamente perché in crisi e senza lavoro, con il prezzo della benzina e l'aumento delle tratte autostradali, l'autobus mi parrebbe il mezzo senz'altro da privilegiare: oppure volgiamo dire che 1.000, o 2.000, o 10.000 andranno in autobus, mentre altri 10.000, se non 20.000 o 30.000, preferiranno prendere l'auto privata?
    Che facciamo, riportiamo in auge i convegni di Bertinotti in Via Veneto?

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  3. Rispondo velocemnte a tutta questa sfilza di considerazioni delle quali, scusami anonimo, mi sfugge ancora il motivo. Io credo che quando ad una manifestazione aderiscono i Sindaci con tanto di gonfalone, sta manifestando l'intero territorio. Un conto cioè è dire che un cittadino organizza una manifestazione e poi "dà i numeri" per cercare forza in questi, un altro è quando i nostri rappresentanti democraticamente eletti aderiscono ad una mnifestazione. I numeri contano assai meno, conta la forza dell'azione.
    E mi chiedo come mai tutti i cittadini non vengano a dar forza ai loro amministratori. Questo è il dilemma. Il resto chiacchiere

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Non so perchè il mio post di risposta non viene pubblicato

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  6. Ci riprovo: Rispondo velocemnte a tutta questa sfilza di considerazioni delle quali, scusami anonimo, mi sfugge ancora il motivo. Io credo che quando ad una manifestazione aderiscono i Sindaci con tanto di gonfalone, sta manifestando l'intero territorio. Un conto cioè è dire che un cittadino organizza una manifestazione e poi "dà i numeri" per cercare forza in questi, un altro è quando i nostri rappresentanti democraticamente eletti aderiscono ad una mnifestazione. I numeri contano assai meno, conta la forza dell'azione.
    E mi chiedo come mai tutti i cittadini non vengano a dar forza ai loro amministratori. Questo è il dilemma. Il resto chiacchiere

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  7. Vedi? Senza acrimonia, senza pregiudizi, senza preconcetti, senza schermature, senza forzature, ma serenamente, semplicemente, mettendo in conto di poter sbagliare, e di potersi ricredere, io, tu, noi, alla fine quelli con sentimenti simili, finiamo per incontrarci: il punto è proprio quello che evidenzi tu, che è lo stesso che preoccupa me: come mai tutti i cittadini non vengono a dar forza ai loro amministratori?
    Questo è il dilemma!
    Il resto, è vero, sono proprio chiacchiere!
    .
    Io comunque, forse un po' presuntuosetto, un abbozzo di risposta, penserei di avercelo.

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  8. Ah! dimenticavo: e grazie per la risposta!

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