Il nome di questo blog riporta il tempo che mi sembra sia passato dal momento in cui mi sono svegliata il 6 aprile 2009, a causa del sisma che ha colpito la mia città, e l’attimo nel quale ho percepito che la scossa si affievoliva. Non è il tempo a determinare la successione degli eventi, bensì è proprio lo scorrere degli eventi che determina il tempo che passa.
mercoledì 7 luglio 2010
In breve
In breve: sono stremata e sconvolta.
Una premessa: il vero miracolo di questo terremoto sono gli aquilani.
Arriviamo a Piazza Venezia alle 10.00, dove ci avevano dato il permesso di arrivare per poi (secondo loro) essere trasferiti a Piazza Santissimi Apostoli. Quindi, sempre secondo loro, 5000 aquilani arrivano a Roma e si nascondono a Piazza Santissimi Apostoli!!!
Notiamo che tutto intorno è chiuso da decine di furgoni delle forze dell’ordine, schierate in assetto da guerra.
Ci avviciniamo all’imbocco di via del Corso, per raggiungere Palazzo Chigi. Il Corso è bloccato. Davanti a noi i gonfaloni dei Comuni.
Spingiamo, ma veniamo ricacciati. Alziamo tutti le mani per far vedere che siamo innocui, vogliamo solo passare. Nulla, ci respingono.
Intanto qualche migliaia di cittadini aquilani invade Piazza Venezia, bloccando completamente il traffico e, quindi, Roma. Tempo mezz’ora il varco del Corso viene aperto.
Procediamo verso Piazza Colonna.
Sorpresa!! Le forze dell’ordine hanno solo spostato il blocco, più in là sul Corso, bloccandoci come polli. Sempre schierati in assetto da guerra, noi sempre con le mani alzate.
Siamo vicinissimi a Piazza Colonna, ma imbottigliati sul Corso. Vediamo i gonfaloni dirigersi su una traversa sulla sinistra non sappiamo perché, ma ci sembra si sia aperto un varco per raggiungere Montecitorio. Alcuni si dirigono lì. Siamo completamente imbottigliati e a rischio incidenti. Gli altri spingono sul Corso e prendono manganellate.
Io non capisco più niente.
Poi Di Pietro interviene e il varco di via del Corso si apre.
Parla Bersani, tante bellissime parole.
Torniamo indietro per raggiungere Palazzo Madama. Arriviamo di nuovo a Piazza Venezia e deviamo per Palazzo Grazioli. Polizia ovunque, sbarramenti ovunque. Scudi, caschi, facce imperturbabili. E noi sempre con le mani alzate al grido L’Aquila, L’Aquila.
Non si passa, neanche lì. Momenti di tensione..
Affranti prendiamo via delle Botteghe Oscure e arriviamo a Piazza Navona. Anche Palazzo Madama è inespugnabile.
Lì, su una panchina, con i miei amici di sempre, guardo il mare nero verde che chiede il diritto di esistere. E qualcosa mi si spezza dentro.
Non so se piangere, andare via, o rimanere incollata su quella panchina.
Ma sento i miei concittadini gridare la loro rabbia, sento le parole che mi rimbombano dentro, come pugni.
La mia città muore nell’indifferenza degli italiani inconsapevoli e con i contentini di Letta.
Pensate, avremo dieci anni per restituire le tasse!
E non abbiamo idea di cosa sarà la città, di che cosa vivremo, quanti saremo…. chi saremo.
P.S. Caro ministro Maroni, non c’era nessun infiltrato, io ero lì davanti e c’erano solo i miei amici.
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Trattati peggio dei terroristi.....che schifo.
RispondiEliminala cosa peggiore da guardare erano gli sguardi smarriti degli aquilani: impotenza, rabbia, rassegnazione, constatazione che nella confusione della città il lor dramma entrava in un "pastone" di sofferenze, disagi, altre incazzature; e poi la delusione di vedere i "ragazzi" delle forze dell'ordine schierati e ubbidienti agli ordini del regime, contrapposti ad altri "ragazzi" sfortunati e incazzati.
RispondiEliminaComunque, in piazza SS Apostoli erano già pronti 2 blindati antisommissa dei carabinieri, pronti a intervenire con gli idranti, già puntati...
E' orribile essere trattati come polli da spennare. Non ho più parole
RispondiEliminaGiusi, una cosa la possiamo fare, visto che è il governo che ci tratta inn questo modo, richiedere le dimissioni del governo dai nostri territori: il vice Commissario Cialente ed il Commissario Chiodi: ma subito domani stesso, evitiamo di farci prendere ancora... in giro!
RispondiEliminaAnche il Prefetto, allora. Via!!
RispondiEliminaEro a Vienna quando ho letto quello che succedeva a Roma. Non credevo ai miei occhi, Giusi. Non provo niente verso il Governo. Se vado per strada e trovo un chiodo sul marciapiede, non me la prendo con il chiodo ma con chi l'ha lasciato lì. Ho la nausea per essere concittadino di tantissimi italiani che hanno messo dov'è un delinquente con serissimi problemi del pensiero, dell'umore e della personalità. Ti giuro, Giusi. E' stata tanta la voglia di non prendere l'aereo che mi ha riportato in questo letamaio.
RispondiEliminaStefano
non sono potuta essere lì con voi, ma ieri sera appena ho sentito quello che è successo è stato come tornare all'improvviso indietro, risento la stessa paura e questa volta, senza speranza!
RispondiEliminae basta con queste lagne, ma se l'opposizione non sa fare altro che andare a spiare nei buchi delle serrature per vedere se il Presidente Berlusconi ha le mutande nere o rosse, così se le vede nere dice che è un fascista se invece le vede rosse dice che è bugiardo traditore...la verità è che non sapete fare niente e vi rode se c'è qualcuno migliore di voi. Piangere piangere piangere questo è il lavoro preferito dell'aquilano medio...pensate a lavorare con le vostre forze, così come fecero i vostri nonni quando subirono la stessa disgrazia. L'Italia e gli Italiani hanno dato tanto a L'Aquila adesso smettetela di lamentarvi, avete un'amministrazione che fa pena...sono daccordo con il sig.Bianchi.
RispondiEliminaCaro Anonimo, vorrei risponderti davvero, ma mi ci vorrebbe una giornata intera. Posso solo dirti che, evidentemente, non conosci bene i fatti. Ad ogni modo Ezio Bianchi proponeva le dimissioni di Commissarrio e vice-commissario quali rappresentanti del GOVERNO in questo territorio.
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