giovedì 15 luglio 2010

Il video della conferenza stampa: Roma 14 Luglio. Montecitorio

L'assemblea dei cittadini di Piazza Duomo, alla Camera. Tre donne: Annalucia Bonanni, Sara Vegni, Giusi Pitari.
L'Aquila fa tremare le stanze del potere.

6 commenti:

  1. Ce n'è una versione "testo" trascritta?
    Grazie.

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  2. Non credo ci sia. Provo a controllare

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  3. 1/2
    Posso!?
    Vorrei dire due o tre cose:

    - la sospensione delle tasse penso sia riferita al 2008, e non al 2009, perché, forse, sono i redditi del 2008, ovvero, quei redditi presumibilmente "normali", "ordinari" proprio perché ante-sisma, quei redditi dai quali ci si può aspettare un prelevamento fiscale altrettanto normale, per cui, nell'eventualità, degno di sospensione, di dilazione e possibilmente di riduzione.
    I redditi del 2009, se crollati, ed "ove crollati", va da sé che non genereranno tasse "interessanti", ma, eventualmente, tasse ridotte, in ragione proprio della riduzione del reddito a causa del sisma.
    Questo può non soddisfarci, e potrei essere d'accordo: ma ha una sua logica.

    - si riferisce, nel filmato, di una piattaforma rivendicativa stabilita dall'Assemblea Cittadina dell'Aquila, ben definita e, credo, e spero, di poter aggiungere, anche articolata e dettagliata: dove sarebbe reperibile?

    - la piattaforma stabilita nell'Assemblea Cittadina, se capisco bene, chiederebbe un trattamento uguale a quello riservato in occasione di altri tristi eventi e/o disastri.
    La sospensione delle tasse e la restituzione, nel tempo, in ragione dell'effettiva ripresa economica del cratere.

    Vorrei far osservare che, sempre se non ho capito male, in altre situazioni è stata concessa, oltre alla dilazione, una riduzione del 60% sugli importi da restituire: questo c'è, nella piattaforma rivendicativa definita dall'Assemblea Cittadina dell'Aquila, oppure della riduzione non se ne fa menzione?

    - nel video si riferisce di 15-18.000 lavoratori tra cassaintegrati in deroga e cassaintegrati ordinati (saranno forse "ordinari"?), un numero che non contemplerebbe, quindi, i disoccupati: ovvero quei lavoratori che potrebbero aver perso il lavoro a causa del sisma.
    Volendo dare un numero complessivo, tra cassaintegrati e disoccupati, a causa del sisma, credo sia ragionevole ipotizzare di poter arrivare alle 20.000-25.000 unità.
    Con questo dato vorrei chiedere, a chi ha rappresentato, e direi "ben rappresentato", i cittadini dell'Assemblea Cittadina dell'Aquila: visto che al secondo punto della rivendicazione c'è la richiesta di garanzie per i disoccupati, i cassaintegrati, e di rilancio e sostegno all'occupazione, come mai a Roma, il 7 luglio, una "consistentissima" quota di queste 20-25.000 unità, tra cassaintegrati e disoccupati, a me parrebbe evidente, non era presente?

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  4. 2/2
    Seconda domanda: sulla sospensione delle tasse, ed ancora più sulla eventuale riduzione del 60% sulla restituzione: perché chiedere di essere trattati "esattamente" come per il passato, quando, a mio avviso, e mi pare di non essere più il solo, potremmo chiedere di essere trattati, o potremmo trattarci, "meglio", che per il passato?
    Come?
    Secondo me, gestendo ed amministrando quella parte di tasse risultante dalla dilazione che riguarderebbe solo alcuni, ed ancor più gestendo ed amministrando quell'eventuale 60% di sconto sulla restituzione.

    Detto in altre parole: se è vero, come è vero, che chi dal sisma ne è uscito malconcio, ha diritto ad una sospensione delle tasse per come accaduto in altre occasioni "simili", perché non migliorare la richiesta nel suo insieme introducendo anche il concetto che, come sugli assi cartesiani, dovesse restituire coordinate nei quadranti opposti?
    Ovvero, è anche giusto allora che chi dal sisma ne fosse uscito rinforzato e rinvigorito, chi, in altre parole, stesse vedendo decuplicati, centuplicati i propri incassi, i propri introiti, NON ABBIA nessuna dilazione, sul pagamento delle tasse!
    Ma siccome una dilazione vuol dire "maggiore disponibilità", al momento, per i contribuenti, quella dilazione negata a chi col post sisma stesse vedendo decuplicati i propri normali introiti, ovvero la cifra risultante, resti comunque nel cratere a sostegno di quelli più in difficoltà! Resti nel cratere a sostengo proprio di chi, dal sisma, ne è uscito oggettivamente malconcio, in ginocchio, in maniche di mutande!

    Analogamente, a maggior ragione e ancor di più per la riduzione del 60% sulla restituzione: se è vero, come è vero, che chi dal sisma ne è uscito malridotto, avendo perso il lavoro, la casa, la speranza, ha tutto il diritto ad avere una compensazione come quella, tra l'altro concessa in altre occasioni, della riduzione del 60% sulla restituzione delle tasse, perché la stessa compensazione dovrebbe toccare anche a chi, a causa del lavoro aumentato a dismisura in alcuni ambiti specifici, stesse realizzando nuovi capannoni, avesse avviato o rilevato repliche della propria principale attività, avesse comunque una mole di lavoro imprevista e per una durata di tempo almeno decennale, tanto che il Sindaco Cialente, rivolto agli studi di ingegneri ed architetti, si è raccomandato che non prendessero lavoro in eccesso, più di quello che son ragionevolmente capaci di smaltire, altrimenti "questo" potrebbe essere causa di ritardi?
    Perché, chi sta guadagnando oltre misura- non dico il suo "netto" legittimo e sacrosanto- dovrebbe trattenere anche il 60% sulla restituzione delle tasse?
    Perché, di fronte ad una situazione non lineare di disgrazie e disgraziati, si pensa di calare, come soluzione, come panacea, un criterio assolutamente non correlato alle singole situazioni, ed altrettanto "caoticamente" non lineare, che altro non può che accentuare e generare quelle ingiustizie, quelle disuguaglianze alle quali, proprio in apertura di conferenza, si fa riferimento?
    Anche la riduzione del 60% è una disponibilità in più per i contribuenti terremotati, come la dilazione: non bisogna infatti rinunciarci!
    No, infatti, non dico di rinunciare a quella parte di 60% che altrimenti resterebbe nelle tasche di chi, col post sisma, sta vendendo decuplicati i normali introiti: dico invece che quel 60%, di chi sta bene, molto bene, molto meglio di prima, NON deve andare all'erario, ma deve essere ridistribuita, come disponibilità di spesa, tra tutti i terremotati, in ragione dei danni specifici, delle condizioni nuove penalizzanti nelle quali ci si è venuti a trovare, e via di questo passo.

    Questo, cosa avrebbe, come controindicazione, che non va?

    Mi scuso moltissimo se non rileggo e correggo, ma devo proprio scappare!

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  5. Questo è il nostro sito di riferimento, lì può trovare tutto. Se ho tempo le rispondo approfonditamente:
    http://www.anno1.org/

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