lunedì 26 luglio 2010

Coffee-break




La Piazza del Teatro a L’Aquila è accessibile, cioè ci si va liberamente: è una delle Piazze messe in sicurezza. Vi si accede da un’unica strada (Via Veneto).
Così oggi, dovendoci recare al Convegno dal titolo “L’Aquila 2020, e poi?”, abbiamo percorso proprio quella strada.
Non ci volevo credere! Da lontano ho subito focalizzato le camionette della Polizia. Ho voluto sperare che fosse solo un incubo, ma quando siamo arrivati un cordone della Polizia ci impediva di passare.
Il signor Gizzi (che non so esattamente che ruolo ricopra, so solo che lavora in Regione) indicava chi poteva entrare e chi no. Con riconoscimento “occhiometrico” diceva: tu sì, sei invitato, tu no, non hai l’invito.
Ho più volte chiesto come mai non potessi raggiungere la Piazza, che caspita di ruolo ricoprisse il signor Gizzi, dove era l’ordinanza del Sindaco che impediva ai cittadini di raggiungere una piazza accessibile….. Nulla, se non parole vacue e facce scocciate, come a dire: “Oddio ancora questi, ma che vogliono?”
E noi siamo solo cittadini, per di più pacifici, che vogliono partecipare al processo di ricostruzione della città.
Comunque, dopo l’ennesima “ammuina”, siamo entrati in Piazza, poi al ridotto del Teatro e ci siamo seduti.
E meno male, altrimenti la sala sarebbe stata vuota.
Parla Chiodi (Commissario alla ricostruzione) che fa una gaffe meravigliosa. Parlando dei soldi per la ricostruzione e dovendo rispondere a chi dalla sala chiedeva dove fossero, si esibisce nella seguente performance: “ I soldi ci sono, si trovano sul mio conto corrente personale!!”
Tocca poi a Cialente (Sindaco) che incavolato nero si scaglia contro l’accoglienza riservata a noi cittadini e ancora De Matteis (vice Presidente del Consiglio Regionale) che si arrampica sugli specchi.
Poi gli esperti, bravi. Soprattutto Bonomi, Leon e Lampugnani. Per tutti e tre oggi, la prima volta a L’Aquila (SOB!).
Bonomi ha parlato del suo ruolo di mediazione nell’intento di  ricreare un rapporto proficuo tra istituzioni e cittadini, insomma un invito all’ascolto.
Leon ci ha deliziato con le sue convinzioni e cioè la necessità, attraverso una comunicazione corretta, di  far capire alla nazione, all’Europa, che il territorio ha bisogno di un flusso costante di denaro e poi anche di una legge speciale. Ha parlato dell’opportunità per le professionalità locali di crescere con la ricostruzione e divenire il volano del futuro.
Lampugnani, sconvolto dalle condizioni dell’Aquila, ha parlato di decisioni da prendere riguardo a ciò che può essere recuperato e quello che dobbiamo abbandonare, attraverso, eventualmente, “inserti” nuovi. Così come la necessità di riaprire subito le Piazze e considerare questo enorme puzzle come risolvibile non con idee preconcette,  ma attraverso un percorso. Percorso nel quale inserire anche la città nuova (cioè le periferie) per farle a immagine della città vecchia. Cioè vivibili. 
[Tutti gli  interventi sono stati molto più articolati e a breve li pubblicherò per intero].

Invito tutti a riflettere su quanto dicono i cittadini. Più o meno le stesse cose. 
Per questo, avendo avuto la possibilità di leggere un comunicato durante la conferenza (MIRACOLO!!), abbiamo chiesto agli esperti di rapportarsi con noi: sembravano entusiasti. Chiodi, De Matteis e Fontana un po’ meno.

Infine mille domande da parte dei cittadini, tutte pertinenti: l’ordine degli architetti chiedeva come mai non era stato invitato. C’è stata anche la suora della Dottrina Cristiana (hanno avuto qualcosa come 700 milioni di Euro per i danni subiti dalla loro impresa) che ci ha rimproverato “gli aquilani sono stati molto dignitosi nell’immediato dopo sisma, ma ora proprio no”.

Ma c’è il coffee-break, divenuto un coffee-end.
Finito. Tutti a casa.

Non senza le ultime battute con il nostro Prefetto (è una donna). Dopo alcune precisazioni da parte mia, mi ha esortato ad essere collaborativa, a non allontanare nessuno dalla solidarietà con L’Aquila “Io non ho esitato a mettermi in ginocchio per poter ottenere qualcosa per L’Aquila”, mi ha annunciato con enfasi!
Messaggio chiaro: ringraziare, pregare, essere sudditi.

Senza preconcetti, venite in assemblea, è un’esperienza formativa difficile, forse l’unica: le idee ci sono e anche i progetti. C’è bisogno di tutti.

4 commenti:

  1. Stranamente tutto chiaro, tranne la doppia versione del Comunicato letto dal portavoce dell'Assemblea. Forse un simile repentino cambiamento di fronte che ha reso "contento" Chiodi si spiega con l'identità di vedute tra gli esperti esterni e le "voci" remote rievocate nel post? Eppure, sull'Università giustamente qualcuno dissentiva (forse Ciccozzi?). Qualcuno ha invitato anche Chiodi a venire in Assemblea, ma quale? Peccato non aver inteso bene le parole del Presidente dell'Ordine degli Architetti per un "incontro ravvicinato" con un architetto che "si occupa di città" e che parla (sgomento) dopo aver fatto un solo giro per il capoluogo. Evidentemente dal vivo deve essere stato molto suadente per alcuni (visto in streaming mi è sembrato un "incantatore di serpenti"). Certamente la citazione finale di Adolf Loos (oltre l'Art Nouveau) è stata di grande effetto: "Ogni cambiamento che non sia un miglioramento è un peggioramento". Peccato che prima non si fosse capito se il prof. di Zurigo si presentava in chiave di assoluta "modestia" o con somma "scaltrezza" strizzava l'occhio a chi ben vede che non si debba ricostruire pietra su pietra ma in certa libetà creativa, sforzandosi tuttavia di comprendere la "fisionomia aquilana" e soprattutto (spero di aver capito male) caso per caso. Mi è piaciuta invece l'idea di procedere per "cunei" di riappropriazione di piazze e vie (vale a dire degli spazi pubblici e ... delle botteghe). Cmq. si è reso conto che in realtà non c'é solo il capoluogo ma ci sono i Nuclei di antica formazione dei comuni del cratere e delle frazioni? Poiché siamo solo all'inizio del LAVORO (sic da Chiodi) avrà modo di conoscere e capire.
    E anche Magnani Lampugnani si adopererà per per "aiutare gli Enti locali nella ricerca del consenso".
    Buona "condivisione"

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  2. Veramente strana la tua interpretazione del comunicato dell'assemblea!!

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  3. Non ho tutti gli elementi per interpretare. Ho solo registrato la virata a 180° tra il Comunicato letto prima (versione pubblicata da 6aprile2009.it) e la dichiarazione fatta dopo dallo stesso rappresentante dell'Assemblea. Non ho modo di sapere se in sala ci sono state delle riunioni repentine per cambiare fronte dopo aver sentito gli "incantatori di serpenti". Nel comunicato si pone solo una questione di ruoli e di partecipazione interdetta dei cittadini. Sono bastate le parole del sociologo "arrivato a L'Aquila per la prima volta" a far mutare opinione? Oppure la mossa di Cialente contro la presenza delle forze dell'ordine? Ovvero le promesse dell'uomo di Confindustria? O il balenar di milioni d'euro fatto da Chiodi?
    Cmq, con il Commissario "contento" credo che abbia funzionato abbastanza bene lo specchietto per le allodole fatto luccicare con questo workshop. Chi paga si vedrà. Come pagare lo deciderà il C. Comunale odierno?

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  4. Il Commissario non era affatto contento. Comunque se vuoi vieni in assemblea dove noi discutiamo tutto.
    Riguardo me, lo specchietto non ha affatto funzionato anche se non ho nulla contro i singoli esperti. E mi sembra che poi tutti abbiamo posto domande (che sono rimaste senza risposte) e tutti abbiamo sentito la persona che parlava a nome dell'ordine degli architetti che poi abbiamo avvicinato e con il quale abbiamo condiviso molto, moltissimo

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