lunedì 26 luglio 2010

«Stia tranquilla»


«Sa, signora Prefetto, qui a L’Aquila viviamo situazioni veramente al limite».
«Cioè?»
«Per esempio oggi. Ci siamo ritrovati con un cordone di poliziotti che ci impediva di raggiungere una delle nostre pochissime piazze accessibili»
«Ci vuole pazienza, dobbiamo collaborare»
«Noi siamo cittadini, la sfido a trovare un  fotogramma che dimostri che nell’ultimo anno abbiamo usato violenza»
«Sono appena arrivata»
«Non ne possiamo più delle camionette dell’esercito»
«Ma chi si prende la responsabilità? Il centro è pericoloso, poi ci possono essere furti»
«La gente del centro ci va per rivedere le case, anche noi, per rivedere la città. I furti ci sono stati, Hanno rubato tutto, anche le pietre monumentali»
«Cosa?»
«Le pietre storiche dei nostri monumenti e palazzi»
«Sono appena arrivata, fatemi capire»
«Giovedì parto per le vacanze e dovrei comunicare alla Struttura per la Gestione dell’Emergenza che sarò assente»
«Cosa?»
«Sì, lo dovrei comunicare. Fa lo stesso se lo dico a Lei? Sa solo per essere sicura che non verrò sfrattata»
Interviene il suo accompagnatore:
«Dove abita?»
«A Cese di Preturo»
«Stia tranquilla»









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