domenica 18 luglio 2010

ONLY THE BRAVE




Nessuno poteva aspettarsi che nello stato in cui versa la città attualmente tutto fosse risolto per gli studenti universitari. Ma, purtroppo, la situazione sta addirittura peggiorando.
Così, a caso, prendiamo una sola questione: le mense.
Nell’area di Coppito, che non ha subito danni gravissimi, l’edificio adibito a mensa, sala studio, bar e sala ricreativa (nella foto) ha invece riportato notevoli danni, nonostante fosse stato costruito in tempi relativamente recenti dall’Azienda per il Diritto allo Studio, azienda Regionale.
La struttura non è stata riparata, anzi, temo non ci sia neanche un progetto. Nell’area della ex-Optimes la mensa proprio non c’era, così come a Bazzano, trattandosi di nuovi insediamenti. [Sottolineo che questi servizi sono a carico della Regione tramite l'Azienda per il diritto allo studio ADSU e non dell'Ateneo].
Così per tutto l’anno a Coppito e alla ex-Optimes i ragazzi hanno usufruito del servizio mensa sotto un tendone, sì sotto un tendone: freddissimo d’inverno e caldissimo d’estate. A Bazzano, terra dimenticata, la mensa solo un miraggio!!

Il personale che lavorava in mensa dopo alcuni mesi di cassa integrazione è tornato in servizio a metà ottobre con ore ridotte di circa un terzo e cassa integrazione al 42%: anche loro nei tendoni al caldo e al freddo, senza acqua corrente, con un servizi igienici in container! Tutto ciò nella speranza che con l’apertura di nuove strutture tutto sarebbe andato meglio.
Il personale dipendente aveva un contratto a tempo indeterminato e nel capitolato d’appalto assegnato alla ditta C.R.C. di Sora, ad ottobre, era indicato l’obbligo di riassumere tutto il personale in servizio. Così, infatti è stato.

Arriviamo ad una settimana fa quando l’ASL, a ragione, chiude le mense su denuncia di scarsa “igienicità” (43° all’interno di questi tendoni).
Per gli studenti rimasti (che ad oggi son pochi) è stata fatta una convenzione con una struttura privata (Risto-food) presso il centro commerciale “Globo” fino alla fine di luglio.
L’azienda regionale, inoltre, ha deciso di non concedere la proroga alla C.R.C. eventualmente in attesa delle nuove strutture da adibire a mensa; così la ditta di Sora ha inviato ai dipendenti le lettere di licenziamento. Da sottolineare che molti di questi dipendenti lavorano per le mense universitarie da più di 10 anni e negli ultimi 10 mesi si sono sacrificati per poter garantire il servizio, nonché i loro diritti.

Quando sarà effettuata un’eventuale gara d’appalto per le nuove mense, chi garantisce a questi lavoratori di poter riprendere la loro attività? Con le lettere di licenziamento, infatti, si è interrotta la continuità, facendo perdere ai lavoratori i diritti acquisiti finora.

Una delle lavoratrici mi ha scritto: «Io non mi fermerò qui....e penso neanche le colleghe».

Only the brave a L’Aquila e, riportando la frase di una mia cara amica: altroché ripagare le tasse, qui dovrebbero pagarci per rimanere! 

Ah, dimenticavo: gli studenti hanno precise idee su dove cominciare a sistemare le nuove mense!
Per alcuni altri particolari leggete questo post

2 commenti:

  1. Carissima,
    sono Giuseppe uno studente di ingegneria che alloggia alla Reiss Romoli.
    Volevo cogliere l'occasione per dire due paroline sulla vicenda della chiusura delle mense da parte delle ASL. Innanzi tutto vorrei esprimere il mio supporto a favore dei lavoratori delle mense che sono stati licenziati ingiustamente dopo 9 mesi di ricatti con condizioni lavorative estreme: 2 sole cuoche per un'ateneo intero e turn-over forzato con cassa integrazione all'interno di tende, che come dice lei, hanno fatto registrare temperature rigidissime d'inverno e picchi allucinanti in estate.
    In oltre sono da sottolineare i disagi subiti dagli studenti che erano fortunati se trovavano qualcosa di commestibile o addirittura lo erano solo a trovare qualcosa da mangiare!
    Il comportamento negligente dell'ADSU è oramai noto a tutto il mondo dopo quella tragica notte ma mi trovo sempre più sorpreso a sentire che la mensa di Ingegneria non era stata neanche denunciata e che anche la cucina di Roio è stata chiusa: ma come hanno fatto ad aprire, con quali permessi?? Insomma quello che ancora non riesce a trasparire da tutto ciò è l'immobilismo nel quale verte l'ente per il diritto allo studio e il consiglio regionale già da prima del 6 aprile sottoponendoci a condizioni di vita o lavorative estreme... e quanto detto è solo il minimo rispetto a quello che ci costringono a subire!!
    Distinti saluti.

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  2. Grazie Giuseppe, non rimaniamo zitti!!

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