domenica 22 dicembre 2013

Buon Natale







E’ Natale, un’altra volta. Per me la cinquantasettesima. E sì, perché ho più Natali che anni.

Difficile parlare del Natale senza essere retorici: Natale è un bagno collettivo di bontà, che non sarebbe poi male, se non fosse che spesso è buonismo e ipocrisia.
Per me sarà un Natale bellissimo: la mia famiglia si è quasi interamente ricomposta e, soprattutto allargata. Confesso che “l’allargamento” della famiglia è l’esperimento meglio riuscito della mia vita. E non mi dite che è poco. Litigi, separazioni, divorzi, incomprensioni: tutto scomparso. Ed ora siamo uno strano puzzle con tessere da ogni dove e di ogni età, evviva.

Purtroppo non riesco a dimenticare che questo oltre ad essere il mio cinquantasettesimo Natale sarà anche, contemporaneamente, il quinto senza casa, città, socialità, strade addobbate, piazze illuminate, vetrine scintillanti, campane sonanti. E’ così, non ci posso fare nulla. Per questo, per la quinta volta, non potrò invitare amici, parenti, conoscenti, non potrò apparecchiare con le mie stoviglie, non comprerò la tovaglia dell’anno, non ammucchierò regali sotto il mio albero kitschissimo, non potrò ospitare mio fratello. Insomma il quinto Natale da terremotata.

Devo anche ammettere che non riuscirò mai più ad aspettare il Natale senza contare gli anni che saranno passati dal 2009, così come le Pasque, le primavere e il compleanno. Oramai è così, sarà anche un limite, ma è così.

Il 2014 mi regalerà il rientro a casa ed è con questa notizia che voglio augurare a tutti buone feste. Ossia con l’augurio che a ciascuno di noi il 2014 regali il raggiungimento di un piccolo traguardo. Perché tanti traguardi piccoli, non si sommano, ma moltiplicano. Possono divenire come un acceleratore che funziona anche per chi sarà meno fortunato.

Buon Natale e arrivederci al prossimo, il mio cinquantottesimo e sesto, dove siete tutti invitati sotto il mio tetto.