Il giorno prima della felicità
Il giorno della felicità doveva essere il 6 di aprile, perché come ogni mattina mi sarei svegliata nella mia casa con i miei figli, avremmo fatto colazione, doccia e poi via, ognuno al proprio compito: io a Coppito i miei figli uno a Roio l’altro in cerca di lavoro al centro della città. Avrei incontrato tutti i miei colleghi, i miei studenti, avrei riso, mi sarei arrabbiata. Avrei fatto la spesa, come al solito, avrei cucinato per la sera, avrei messo in ordine la mia bella casa, lavorato al computer, parlato con i miei figli sul mio bel divano ……. Come ogni giorno, felice. A sapere che quel giorno prima sarebbe stato l’ultimo, me lo sarei goduto di più. Poi penso che per molti è stato davvero l’ultimo ed allora ho messo un punto.
Il 6 aprile è il giorno zero della mia nuova vita, di quella della mia famiglia, di quella della mia città. Rimpiangerò ancora per molto il mio stato precedente, ma ora più che mai lo rivoglio e non posso costruire da sola. Desidero pian piano che ogni giorno sia di nuovo un bel giorno insieme a tutti, pian piano desidero che la paura vada via, che il coraggio di prendere decisioni venga a me e a tutti voi. Che di nuovo ogni giorno sia un giorno di vita da non sprecare. Siamo a zero, c’è solo da costruire. Aiutiamoci
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