Il nome di questo blog riporta il tempo che mi sembra sia passato dal momento in cui mi sono svegliata il 6 aprile 2009, a causa del sisma che ha colpito la mia città, e l’attimo nel quale ho percepito che la scossa si affievoliva. Non è il tempo a determinare la successione degli eventi, bensì è proprio lo scorrere degli eventi che determina il tempo che passa.
martedì 25 maggio 2010
ORDINARIO E STRAORDINARIO
C’è tanto lavoro da fare per la mia città.
I cittadini dell’Aquila non sono a conoscenza delle strategie e programmi di lavoro, tanto che pensiamo che, per ora, non esistano. Immaginavo una maggiore trasparenza da parte delle Istituzioni cittadine, una specie di "question time" settimanale, in piazza, o fuori del Municipio, nel corso del quale poter ascoltare le "ultime dalla città" per poter essere aggiornati sui progressi del programma di lavoro da parte dei nostri referenti istituzionali. Invece no, il nulla.
E questo per la gestione straordinaria post-terremoto.
Ma poi c’è la gestione dell’ordinario e oggi voglio scrivere di questo.
Mi pongo sempre la seguente domanda: è mai possibile che, pur essendo terremotati e abitando in un territorio così cambiato, dobbiamo vedere il degrado laddove, invece, trattandosi di luoghi abitati o comunque aperti al pubblico, si dovrebbe, al limite, tenere di più alla pulizia, alle aiuole, alle strade … insomma alla città?
Le foto che trovate qui, sono state scattate domenica 23 maggio nel Chiostro del XV secolo attiguo alla Basilica di Collemaggio. Così è ridotto, anche se è agibile.
Questa invece è via Zara, una delle vie del centro percorribili già da luglio: le erbacce crescono ovunque. Ancora erba sulla scalinata di San Bernardino, centro storico. Piante abbandonate ai Quattro Cantoni e il “vicolo del Rex” ben visibile se si passeggia sul Corso.
Ed ora ci spostiamo sulle strade di Pettino , il quartiere della faglia. A Pettino alcune persone sono rientrate nelle proprie case e, comunque, le strade sono percorse giornalmente da tutti noi: perché devo stare zitta davanti a tanto degrado? Perché noi cittadini siamo oramai cittadini di serie “zeta” che non hanno neanche diritto ad avere un marciapiede percorribile? Perché affacciandoci dalla finestra dobbiamo ancora vedere questo?
E poi ci sono le strade che dire dissestate è un eufemismo, i cassonetti stracolmi, le aiuole piene di erbacce (a volte coprono la visuale specialmente mentre si percorre una rotonda), fermate di autobus piene di rifiuti …….
I nostri pezzi di città sono abbandonati. Proporrò ai miei concittadini di occuparcene noi, sempre che ne abbiano voglia.
La città ce ne sarà grata.
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Cara Giusi, sarai pure aquilana, ma evidentemente un'aquilana sui generis (stavo quasi per scrivere "Sui Genesis"!), a me pare che L'Aquila e gli aquilani, forse, tu li conosca poco.
RispondiEliminaMa sono contento che tu stia calandoti sempre più in questa "conoscenza", perché penso che più ti ci addentrerai, e meno sarò solo nei miei punti di vista.
Il degrado che vedi altro non è se non quel degrado di fondo che c'è sempre stato, amplificato, naturalmente, dall'evento sismico.
Ricordi l'incidente mortale nel piazzale della Stazione?
Ripeto: hai visto come si è costruito da Via Strinella a Colle Fiorito compreso? Hai visto cos'era il campo di altetica a Piazza D'Armi, prima del sisma? Tieni presente che parliamo di un capoluogo di Regione!
E meno male che ci sono dei centri sportivi privati, dove poterci andare a fare un po' di sport come si deve: meno male che ci sono questi centri privati!
Parco del Sole? Vuoi che ti pubblichi le foto di qualche anno fa? Mi pare le pubblicai, da qualche parte, proprio come oggi hai fatto tu.
Hai sentito ora, per riprisitinare il prato di Collemaggio, quanto impegno, quanta determinazione, quanto coinvolgimento ci vuole? Per un prato?! Ma per favore!
Sai qual'è il problema per il ripristino delle aree ex tendopoli: i soldi! Trovare 4 milioni di euro: ma il Comune, non ne aveva 70, di milioni di euro? Di debiti, intendo? Lo sai che se ci avessero addebitato anche le spese della metro, saremmo saliti addirittura a 90 milioni, di euro di debiti?
Ma per La Perdonanza, mi raccomando: non si si faccia mai mancare nulla! Scherziamo: nuovi debiti compresi.
Ma i debiti, sono una cosa buona o una cosa cattiva?
Dipende da che parte stai, se da quella di chi li paga, da quella di chi li incassa, o da quella di chi non li paga e beneficia lo stesso di quel che rendono come servizi o altro: questi ultimi sono gli evasori.
Un debito fuori bilancio vuol dire, per chi lo incassa, soldi che non stava scritto da nessuna parte avrebbe mai incassato: fresca nonna, se gli piacciono, a chi li incassa, i debiti fuori bilancio di un ente pubblico!
Sai cosa ho notato, da queste nostre parti? Prova a farci caso anche tu: una bella pianura, ed ogni tanto, sparse qua e là, delle macchie scure non meglio identificate.
Sembra vegetazione, ma c'è qualcosa di più. Infatti, se guardi meglio, noterai cose come pedane da imballo poste a recinto, una mezza tettoia come fosse una legnaia, con un paio di lati chiusi da tavole. Poi, ci passi dopo qualche tempo, e la tettoia è diventata una specie di rimessa per gli attrezzi, ma, stranamente, con un comiglio di stufa che esce dal tetto di lamiera. Attaccato a quel che ora è un rimessaggio, già una nuova specie di tettoia: -Giusto! Se nella baracca ci mette gli attrezzi, gli servirà di nuovo un posto dove mettere la legna...-, per fartela breve, anno dopo anno, "biologicamente" direi, questi mucchi si evolvono, fino a diventare, fatalmente, delle case fatte finite, con tanto di balconi e balconcini, giardino curato, recinzioni in ferro zincato, cancelli automatici: sembra come se un represso avesse finalmente potuto dar sfogo al suo ego: -Guardate tutti chi sono in realtà, IO!-.
Ma a cosa serve, da noi, un PRG?
Perché perdere tempo passando oziosamente dal territorio alla carta e poi dalla carta al territorio? Facciamolo direttamente sull'orginale, quello che dobbiamo fare, senza interposti indugi!
Poi arriva il governo Berlusconi e ci da pure il premio, con il condono sulle case fantasma e sugli apliamenti abusivi!
Ma allora, anche tutte le casette di legno post terremoto, ora diventano case condonate e case a tutti gli effetti?
Ammazzate, che colpo gobbo, ragazzi!
Poi vorrei raccontarti, un'altra volta, la storia di una specie di comunità sociale che pensava in qualche modo di poter vivere tutti insieme dividendo, grosso modo, le cose tra tutti, mettendole in comune.
Guarda caro Anonimo che io queste cose le vado dicendo da sempre, anche prima del sisma, quindi sono "sui generis" da un bel po'. Avevo un altro sito web, che ora non c'è più, scrivevo le stesse cose. Con il mio gruppo di amici ne abbiamo fatte delle belle. Le racconterò qui, appena ho tempo.
RispondiEliminaDobbiamo cercare di cambiare le cose o almeno di provarci. Non so come, ma intanto possiamo fare numero
Nessuno, leggendo quanto ha scritto Giusi può avere dubbi. Tuttavia, se a dirlo sono in molti, non è dannoso. Invece, da quando certi sospetti sono entrati nella mia mente, mentre illustravo il territorio ed i nuclei di antica formazione sfregiati tanto dal sisma quanto dai nuovi insediamenti del Progetto C.A.S.E., alcuni hanno rotto i ponti della comunicazione epistolare. Dubbi di connivenze con la politica di consumo sfrenato di suolo che ora sono certezza, grazie alla denuncia palese di pochi coraggiosi. All'inizio, solo Antonello Ciccozzi, con molta arguzia, lasciava intendere. Poi, Enrico Ciccozzi azzardava fare i nomi di coloro che avevano le mani sulla città, benché ferita. Quel video venne immediatamente oscurato. Poi, ancora, il Comitatus Aquilanus con addirittura un libro dedicato alla "uccisione" della città per mano delle forze speculative immobiliari, operanti in tutto il "cratere", ben più del sisma. Infine, Giusi ha limpidamente immaginato la sua città. Un'utopia. Realizzabilissima, perché la parola significa contemporaneamente DENUNCIA e ANNUNCIO. In queste pagine, forse non urlate e tuttavia assai pregnanti. A Cesare quel che è di ...!
RispondiEliminaPerò, altri hanno continuato a scaricare epiteti ed accuse - solo - sulla Protezione civile. Nessuno s'è accorto che alcuni precari aquilani facevano parte del Consorzio ForCASE diretto dall'ing. Gian Michele Calvi, il soggetto attuatore del "miracolo". E non come semplici impiegati, bensì con conclamate competenze urbanistiche. Per fare da raccordo con i tecnici comunali nel scegliere opportunamente i siti delle famigerate new town.
Ho evidenziato la strategia perseguita. Erano "teste di ponte" nel territorio da colonizzare completamente. Il sig. Anonimo di oggi ha ben descritto come avviene perseguita questa colata di ... che si estende senza ostacolo alcuno per tutta la valle ed anche nel Parco! Mi sono limitato a dire che in molti luoghi vedevo anche dei "campi seminati a villette". Ho chiesto a qualcuno di sbattere il "mostro" di camarda2 in prima pagina. Ma aveva ben diciannove teste. Ora VOI vedete molto meglio di me ciò che ha generato.
Ma che fare?
Luciano grazie, anzi dovevao rispondere ad una tua e-mail ma non ne ho avuto tempo. Scusami
RispondiEliminaNon mi riferivo a chi apprezzo per equilibrio e sensibilità. In altro blog, un mio commento è in attesa di "moderazione" da oltre 48 ore e da mesi non rispondono alle mie osservazioni sulla mera "sostenibilità" della ricostruzione senza alcuna idea di città. Non credo per comprensibile mancanza di tempo. Che fare se non sono Aquilano?
RispondiElimina1/2
RispondiEliminaA me preoccupa un cosa, in generale, e vorrei dirla qui, grazie a Giusi ed al suo spazio.
Tutti sappiamo che per studiare bene qualcosa, la si isola e circoscrive, per focalizzarla ed analizzarla, anche se nella realtà nessuna cosa è propriamente isolata e circoscritta. Poi, magari, una cosa, una volta studiata, opportunamente la si ricolloca, come una tessera di un puzzle, in quel posto che nella realtà occupa, andando a studiare e riconsiderare tutti i correlati con quello che la circonda.
Ora io penso che, rispetto a questo modello, sia fuorviante, e se in malafede anche perverso, studiare, analizzare un fenomeno specifico senza però poi rimetterlo, re-incasellarlo in quel contesto che lo contiene.
Potrei iniziare da un punto qualsiasi, ad esempio da una situazione tipo Villa Pini e le aziende di Angelini. Ora, mi riferisco a questo solo per quanto si presume, e come modello, perché personalmente non so se Angelini è colpevole od innocente, e per me è innocente fino a prova contraria. Quindi per ragionare su un modello-tipo, invece di parlare di Angelini, parlerò della suo omologo astratto in una proiezione solo supposta: Diavoletti, come proiezione di quello che Angelini si vuole accertare possa, ma anche non possa, essere.
Ho commesso qualche reato, fino ad ora?
Spero di no.
Allora: ammesso che Diavoletti abbia corrotto, abbia avuto denari in quantità industriale che non gli spettavano, si sia arricchito con il denaro pubblico, ma come avrebbe potuto mai fare questo tutto da solo?
Perché se così fosse, scusate, quasi quasi vorrei provarci anch'io!
Come si fa? Vado in Regione, presso quel palazzone di vetro, entro tranquillamente, giro per gli uffici come mi pare, senza dare spiegazioni a nessuno e senza che nessuno mi chieda: -Scusi, lei dove va? Chi cerca?-.
Mi riempio i moduli che occorrono e me li vidimo da solo, mi autorizzo pagamenti a piacere e poi passo alla cassa a riscuotere: funziona così?
Ci sarebbe la fila, fuori la Regione!
La discarica di veleni di Bussi: tra le più grandi in Europa!
Io ci scommetto che se uno abita in paese, esce di casa la mattina presto, alle 5, scavalca un colle, e poi ne scavalca un altro tanto che il paese non si vede più, e si ferma in un appezzamento di bosco che non è il suo, ed ivi, tagliata una pianta, se la riporta a casa, il giorno stesso, o al massimo il giorno dopo, si ritroverà il proprietario dell'appezzamento di bosco sotto il portone di casa a bussare e a reclamare quello che è suo!
Invece, della discarica di Bussi, tra le più grandi d'Europa, nessuno si è accorto di niente!
Cosa voglio dire, con questo? Voglio dire che va bene sì, dipingere il bianco ed il nero, ma non se ne esce, se non si mette mano a tutto il grigio che c'è tra questi due estremi.
Voglio dire che, secondo me, certe situazioni sono degenerate sì, ma a scapito di, in compensazione di, altre situazioni, come dire, "sopravalutate", "sovraesposte": per dirla in breve: se manca un qualcosa da qualche parte, credo sia perché ne è stato dato di più, e quindi indebitamente, da qualche altra, di parte.
Molti di noi, secondo me è per forza di cose così, appartengono inevitabilmente alla zona grigia, sono radicati in essa, possono anche lamentarsi dei degradi, del nero che incombe, ma non credo possano rinunciare a quella parte di bianco con il quale campano anche grazie al degrado del quale si lamentano, grazie alla ripartizione indebita del bianco, a quelli che potrebbero essere, in assoluto, nudi e crudi privilegi: come affrontare, e come esimersi dall'affrontarlo, questa aspetto tanto essenziale?
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RispondiEliminaParlare dl degrado in quanto tale, e ci possiamo accanire su questo quanto ci pare, è come parlare solo di Diavoletti ed accanirsi su Diavoletti, senza aggiungere altro.
Se tu al politico-amministratore ti fossi mai rivolto affinché ti risolvesse, scavalcando gli altri, quella determinata situazione personale, potrai sì, anche lamentarti del degrado, ma potrai mai andare sotto le finestre di quel politico-amministratore che ti sistemò, a protestare per questa "ingiustizia" che è il degrado?
Dove pensi l'abbia preso quel po' che in più ha dato a te?
Ed un po' a te, un po' a me, un po' per sé... ecco il risultato!
Sai quando forse ci vai, a protestare per il degrado, sotto le finestre di quello o di quell'altro politico-amministratore?
O quando non ti ha mai dato niente nessuno, o quando quello che sta in quel momento sulla giostra non è quello che che ti ha aiutato!
O quando pensi che al suo aiuto non dovrai ricorrere mai!
E qual è la condizione generale migliore, per il politico-amministratore?
Quella in cui nessuno ha bisogno di lui, o quella in cui tutti possono aver bisogno di lui?
Insomma, non mi fate sprecare il fiato: chi costruisce come meglio crede, non può poi andare a protestare per il degrado!
E nemmeno ci può andare quel sottoposto che dal costruire in libertà ci ricava lo stipendio!
Ha aperto un Call Center, nell'area ex Italtel di Pile: io penso sia di un'azienda privata: perché allora il Sindaco e Gianni Letta a presenziare, ovvero "pubblici", se l'azienda è privata?
Se i fatti, e non io, mettono insieme un'azienda privata e dei politici-amministratori pubblici, potrei io, così, per vedere che succede, aggiungere a questo "duo" un terzo elemento per vedere se possa mai aver senso considerarlo anche come "trio"? Ovvero: posso accostare ai due, "privato" (l'azienda) ed il "pubblico" (politici-amministratori), quel terzo "coso" che c'è, e che è altrettanto indispensabile, quali sono i neo assunti?
Se invece di due, di elementi, ne consideriamo tre, quali relazioni potranno mai esserci, tra tutti e tre?
Ed i sindacati? Anche questi, ce li potremmo o no, accostare al "trio"? Oppure possiamo essere certi che i sindacati, col "trio", non hanno nulla a che vedere?
Farci un bel pacchetto più completo, no-o?
Credo che se non si è in grado di entrare in certe cose, e di scioglierle, il degrado, magari nella migliore delle ipotesi ad intermittenza, dovremmo rassegnarci a tenercelo.
Non mi sono mai rivolta a nessun politico-amministratore per farmi risolvere, scavalcando gli altri, una determinata situazione personale. Mai nemmeno a chiccessia. Mai. Così credo, caro Anonimo, di potermi anche lamentare del degrado, andando eventualmente sotto le finestre di qualsiasi politico-amministratore a protestare. E come me ce ne son tanti, tantissimi.
RispondiElimina1/4
RispondiEliminaGiusi, resto perplesso di fronte a certe tue risposte: già una volta feci l'esempio di un evasore ipotetico, del tutto inventato, e tu, invece di focalizzare l'attenzione sul tema, come mi sarei aspettato, mi chiedesti se mi stessi riferendo a qualcuno in particolare.
Ora, analogamente, mi informi, tua sponte, di essere una brava, onesta e corretta persona: mi spiace che tu me lo dica, quando io non ho mai nemmeno lontanamente sospettato il contrario.
A me sembra però, naturalmente è solo una mia impressione, che di fronte a certi argomenti quello slancio intellettuale che ti contraddistingue, quella intraprendenza tua propria, quello spingersi sempre un po' oltre rispetto alla norma, subisca come un blocco, come un arresto, di fronte a certi argomenti.
Cercherò di spiegarmi meglio.
La questione sulla quale mi aspettavo una risposta, e spero di non averla già avuta, è se pensi che certo stato di cose (come il degrado) sia la conseguenza fatale ed ineluttabile di tutta una serie di variabili e di circostanze così complicate ed intricate da non potersi né prevedere, né gestire, né amministrare prima, né controllare, o se, diversamente e prevalentemente, un determinato stato di cose è influenzato e condizionato, in maniera determinante, da interessi che si potrebbero interporre, non del tutto chiari, virtuosi, scontati e forse legittimi, anche se solo come sospetto ed ipotesi, s'intende.
Certe situazioni, che non le si può misurare direttamente individuo per individuo, e certamente non sono io in grado di farlo, possono assumere un altro aspetto quando considerate macroscopicamente.
Se in una Regione c'è un tasso di pensioni di invalidità doppio o triplo rispetto alla media nazionale, questo dovrà necessariamente avere una spiegazione altrettanto singolare, o no?
Se tot.mila persone acquistano, o hanno in famiglia, una o due auto del valore doppio o triplo, o quadruplo del reddito dichiarato, e questo dovesse essere ritenuto degno di attenzione da parte della GdF, vuol dire che significa qualcosa, per la nostra società, quanto all'influenzare e determinare di conseguenza certe realtà quotidiane, oppure no?
La mafia, nell'accezione più larga del termine, la corruzione, il clientelismo, il nepotismo, l'evasione fiscale, il lavoro nero, la casta I e la casta II, la cricca, sono solo concetti astratti, o sono tumori e metastasi che dobbiamo aspettarci presenti nella nostra realtà quotidiana?
Quando un programma come Report ricostruisce, facendo indagini su di un ospedale o su di una università, una specie di albero genealogico fatto di padri e di madri e di figli, di sodali politici, e di parentele più o meno strette, di cosa si tratterà mai, di una perdita di tempo, di una comune e banale combinazione o di qualcosa di più?
Quando in programmi come Annozero qualcuno riferisce che ormai la tangente non esiste più perché lo scambio di favori si fa anche "favore per favore", sta dicendo qualcosa che non sta né in cielo e né in terra, campato per aria, oppure quello che dice potrebbe spiegare il malessere che altri, figli di nessuno, devono subire per la sottrazione indiscriminata di tante o poche risorse che alla fine, stringi stringi, di risorse pubbliche si tratta?
Il fatto che per Collemaggio qualcuno si debba mettere in cerca dei soldi con il lanternino, mentre per costruire la Mensa di Celestino con Convento e Chiesa annessi, in una posizione assolutamente strategica e privilegiata, si sia potuto procedere speditamente e senza nessun problema economico di sorta, è perché si tratta di due realtà assolutamente separate e distinte, o perché c'è a monte qualcosa e qualcuno capaci di influenzare determinati contesti e scelte?
Se è vero che per intercettare un prete bisognerà prima informare il Vaticano, questo è un dettaglio trascurabile, rispetto ad esempio alla parità di diritti tra cittadini, o è indice di un qualcos'altro, che però al momento voglio esimermi dal definire?
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RispondiEliminaQuesto qualcosa che voglio esimermi dallo specificare, riguarderà tutto il Paese intero eccetto L'Aquila, o potrebbe anche riguardarla, L'Aquila?
Se vai a vedere i marciapiedi delle scuole di Villa Gioia, sono a dir poco imbarazzanti: sono così da sempre! Da quando han fatto quelle scuole! Sembra come se non li avessero mai finiti: perché?
Per non parlare di quella specie di stazzo, soprattutto quando piove, che si trova vicino l'ingresso, vicino il cancello, dell'asilo: ammesso che la causa sia la mancanza di fondi, come mi pare di aver capito dovrebbe essere per Collemaggio o parco Del Sole che dir si voglia: ma perché questi fondi mancherebbero?
Mancano perché le tasse pagate dai cittadini non sono sufficienti per fare dei marciapiedi decenti e sistemare altre situazioni "limitrofe", o mancano perché tra i soldi che entrano nelle casse degli enti pubblici e quelli che dovrebbero uscire per l'amministrazione della cosa pubblica c'è infrapposta una spugna che assorbe tutto, fino all'ultima goccia, per cui in terra, per quei marciapiedi, anni ed anni, non ci sarà mai una lira?
Quando si parla di abusivismo edilizio, come potrei io, dire chi è e chi non è l'abusivo? Ma scherziamo? L'abusivo? Nessuno lo è!
Se andassimo a vedere anche dove si è costruito malissimo, credo scopriremmo come ognuno abbia pronta in tasca la sua bella e buona pezza d'appoggio: sulla carta, credo, più o meno, stiamo tutti a posto! Anche se la vista, il panorama, dicono, urlano il contrario: ora non rispondermi che TU non hai mai commesso un abuso edilizio, per favore!
Ma ti chiedo: questa cosa la vedi anche tu, oppure a te sembra tutto, grosso modo, s'intende, più o meno normale? Che può andar bene anche così? O che sì, sarebbe il caso di fare qualcosa, ma senza fretta e, magari, se proprio, per il futuro?
Oppure "come", o "fino a quando", uno può essere accusato di aver commesso un abuso edilizio, se pronto il governo già gli sta stampando il salvacondotto per pochi spiccioli? Ad uno che ha, in definitiva, il "perdono" del governo stesso, pensi di potergli fare qualcosa tu, piccolo, minuscolo, insignificante cittadino pieno di boria con la spocchia che ti si mangia vivo?
Ma addo' ti presenti!
Siamo tutti onesti, a questo punto!
Ma a te, pare sia proprio così?
Se uno dovesse fare a L'Aquila, negli enti pubblici, un'indagine giornalistica sulla falsa riga di quei servizi cui sopra, di Report et similia, fatti sui primari, medici e paramedici degli ospedali o sulle università, credi troverebbe qualcosa di assolutamente legittimo e trasparente, impeccabile, ma nello stesso tempo mooolto ma mooolto singolare, oppure no?
E se lo trovasse, qualcosa di mooolto singolare, sarebbe da attribuire al puro caso e perciò degno di essere ignorato, oppure no?
Se in Italia dovessero esserci delle famiglie particolarmente influenti e potenti, pensi che nel piccolo questo possa replicarsi anche a L'Aquila, oppure no?
Quando il rapporto Bank'Italia dice che il 10% delle famiglie detiene il 50% della ricchezza, pensi che questo, in una qualche misura, possa essere vero anche per L'Aquila, oppure no?
Se dovessi prendere una famiglia qualsiasi, e dovessi verificare che nonni, padri e figli, tutti hanno, per vivere, in un modo o nell'altro, un correlato, una relazione, un aggancio, un addentellato con il pubblico, se non immersi addirittura nel pubblico stesso, come si trattasse di una specie di eredità trasmessa, di prelazione, se non addirittura di monopolio, questo pensi sia cosa possibile in quanto normale, e non degna di rilievo, oppure no?
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RispondiEliminaQuando dei politici-amministratori annunciano sulla stampa ed alla tv il loro orientamento verso il rifinanziamento di determinate aziende, non citandone altre, oppure il loro orientamento verso determinati tipi di aziende per i nuovi insediamenti, come il preferire le locali a quelle di fuori, ti viene in mente che il poter continuare a vivere per una determinata azienda già esistente sul territorio, o l'insediamento di un'altra che volesse venirci, potrebbe dipendere troppo dalla discrezionalità dei politici-amministratori di turno, oppure no?
Quando un imprenditore ed un politico-amministratore entrano in contatto per definire e stabilire il perché ed il percome di un rifinanziamento o di un nuovo insediamento, credi ci siano abbastanza garanzie che questo rapporto non diventi simbiotico al punto tale da interessare ed investire anche l'aspetto che riguarda gli addetti eventualmente da assumere, oppure no?
Prendiamo un partecipata: per quel che ne so, credo faccia assunzioni per chiamata diretta, senza concorso, anche se, magari andando a guardare il portafogli ordini, dovessimo riscontrare che l'unico vero cliente sia solo l'ente pubblico che la partecipa.
Ora, se occorresse assumere un ragioniere, immagino che, naturalmente, il direttore ne sarà a conoscenza, non credi? E penso che ne venga informato, "d'ufficio", anche il politico-amministratore in testa all'ente pubblico "partecipante" la società.
Se il direttore della partecipata, o il politico-amministratore in testa all'ente pubblico partecipante, dovessero avere per le mani, guarda caso, proprio un ragioniere di loro conoscenza diplomatosi di fresco, con una votazione rispettabile, cosa gli impedirebbe di candidarlo per l'assunzione? Nulla!
Ed eventualmente di assumerlo poi?
Nulla ancora!
Ma gli altri, quelli che non dovessero conoscere né il direttore e né il politico-amministratore in testa all'ente pubblico che "partecipa" la partecipata, hanno anche loro le stesse chance di trovare un posto di lavoro, "sostenuto" dal pubblico, di ragioniere "conoscente" assunto? Cosa ne pensi, TU, di questo?
Se dei dipendenti privati dovessero finire in un qualcosa di partecipato dal pubblico che dovesse nascere proprio per meglio gestire quel qualcosa di privato nel quale prima erano dipendenti, e poi, ad un certo punto, quegli stessi dipendenti che prima erano privati e poi son passati in questo "ibrido" privato-pubblico, con una ulteriore manovra successiva, ritirandosi il privato, dovessero venir travasati tutti definitivamente nel pubblico, a te questo, fa pensare qualcosa, oppure no?
Ovvero, che dei dipendenti privati possano diventare dipendenti pubblici, senza naturalmente fare concorsi, in effetto di una specie di cessione-travaso di società?
Ed del fatto che, pur sapendolo in molti, compresi quelli subito pronti a prendere la penna per ogni cosa, cosetta e cosina, nessuno ne faccia cenno, che ne pensi?
E credi ti potrebbe mai venire la curiosità di chiederti: -Ma chi saranno mai, questi fortunati, che in un periodo di crisi come l'attuale hanno imbroccato una tale strada che da dipendenti privati a rischio, ora si ritrovano dipendenti pubblici senza rischio alcuno?-, oppure no?
Naturale che non mi posso riferire a nessun caso specifico, che probabilmente nemmeno ne esistono, ed anche fosse, naturalmente, carte alla mano sarebbe tutto perfettamente regolare, ci scommetto, ma tu, di fronte ad un'ipotesi del genere, quali interrogativi ti porresti?
Va benissimo anche "nessuno", ci mancherebbe!
4A/4
RispondiEliminaLo stesso dicasi magari per un'associazione, una fondazione, insomma per tutte quelle entità che potrebbero vivere essenzialmente di pubblico, magari grazie anche a leggi specifiche che gli garantiscano determinate erogazioni: come ci si entra? Chi li nomina gli amministratori, i consiglieri, i revisori dei conti, i collaboratori, i consulenti, un eventuale c.d.a? Per te è tutto normale senza note di rilievo, oppure no?
Hai notato, come a me pare di aver notato, che di fronte a certe scelte, a certe sovvenzioni, a certi finanziamenti, a certi salvataggi si palesa una certa trasversalità che tiene tutti d'accordo, in determinate decisioni? Che ne pensi?
Se ti stai appena per laureare, ed esce un concorso pubblico in un paese sperduto dal quale tutti se ne stanno andando e nessuno ci vuole restare per quanto ci si sta male, dal clima pessimo e per un posto il peggio che si possa immaginare "pagato", naturalmente, pochissimo, e tu decidi di non farlo, quel concorso, perché pensi che ti spetti di più, e che potrai, con la laurea, aspirare a qualcosa di più gratificante, mentre un tuo amico lo fa, e "naturalmente" lo vince... ora tu sei, al massimo, contento per lui. Cosa pensi però. se dopo un anno, un anno e mezzo al massimo, quel tuo amico lo rivedi in città, e vieni a sapere che, dopo essersi laureato, la laurea gli è stata riconosciuta, ha chiesto il ravvicinamento e lo hanno ravvicinato, ed ora occupa un posto che, di conseguenza, non verrà mai messo più a concorso, e che tu, di conseguenza ancora, non potrai occupare mai?
Se in un'azienda, dove sarebbero normalmente previste delle RSU (elette dai lavoratori), queste non dovessero esserci, ed il ruolo di queste RSU mancanti venisse gioco-forza rivestito e svolto da delle RSA (designate dalle sigle sindacali), che tra l'altro magari in quell'azienda nemmeno ci lavorano, o nemmeno ci lavorano più, ovvero non subiranno sulla propria pelle le conseguenze di decisioni e scelte che potrebbero essere penalizzanti per i lavoratori: trovi che questo sia compatibile con la normalità delle cose, con i diritti sindacali di quei lavoratori e con il loro diritto che avrebbero di tutelarsi attraverso i propri rappresentanti, scelti e votati tra i lavoratori stessi e dai lavoratori stessi, oppure no?
E quando quelle RSA dovessero avere la possibilità di decidere, o di influenzare tale decisione, per un buon 75% dei lavoratori, chi, di volta in volta, potrà rientrare e chi, invece sarà lasciato a casa, pensi che in una di quelle belle assemblee, magari aperte a tutti, si respiri davvero il clima di democraticità che sembra ci sia, oppure no?
4B/4
RispondiEliminaPensi che il rapporto di forze tra un lavoratore, od un gruppo di lavoratori eventualmente "dissidenti", possa contrastare, controbilanciare in un giudizio qualsiasi il peso che quelle RSA hanno nelle decisioni oppure no?
E se il giudizio di quelle RSA fosse inoltre lo stesso della direzione aziendale? Preso insieme alla direzione aziendale?
Pensi che un lavoratore abbia tutte le garanzie necessarie per potersi esporre senza che si "comprometta agli occhi dei feroci padroni"?
E se quelle RSA le vedessi inoltre discorrere con i politici-amministratori in testa alle istituzioni locali, come fossero pappa e ciccia? E frequentare gli uffici di questi politici-amministratori, entrando ed uscendo, come fossero a casa loro?
Pensi davvero che qualcuno possa dire la sua, tra i lavoratori che queste RSA han deciso di rappresentare?
Io penso che tutto questo c'entri, e c'entri molto sia con il degrado della città che con altri mali che la città affliggono, e tu?
Io penso che non si potrà mai risolvere "strutturalmente", come si dice, il degrado della città, l'incuria, e finanche altri aspetti come la disoccupazione, il disagio abitativo eccetera, se non si va ad analizzare, a mettere mano per bene, a certe situazioni a monte e tu?.
Se tu dovessi incontrare uno che ha la casa popolare, e poi scoprissi che anche il figlio ha la casa popolare, e poi scoprissi ancora che anche la fidanzata di questo figlio ha una casa popolare, e che anche il padre della fidanzata di questo figlio di quel primo padre, ha una casa popolare... e che tutti, bene o male, lavorano nel pubblico, o sono agganciati al pubblico... ti sembrerebbe una cosa normale dovuta solo ad una sequenza di circostanze fortuite, oppure no?
Naturale che non conosco nessuno che corrisponda al caso descritto sopra, che è solo un'estremizzazione, ma per mettere in luce in maniera preponderante certi aspetti di certe situazioni, si ricorrere anche un po' a questi artifici: cosa cambia, di fronte all'interrogativo di fondo?
Naturalmente nessun obbligo, da parte tua, ci mancherebbe: sono perfino ospite, sul tuo blog, ma posso chiederti lo stesso tu come ti poni, difronte a queste questioni?
Caro Anonimo, ti confesso che non riesco a trovare il tempo di leggere attentamente i tuoi interventi e al contempo mi spiace, quindi, di non poter dare risposte adeguate.
RispondiEliminaRiguardo l'argomento specifico del degrado di cui parlo, non so se pensare che ci siano "interessi intessuti prima" . So solo che dove si è voluto (altre città italiane) si è fatto. Punto. Per questo forse la verità è che se la classe politica non si rinnova forse c'è qualche meccanismo che è difficile disinnescare, ma se la cittadinanza si muove, richiede, tiene sotto pressione, ho l'impressione che qualche risultato si possa ottenere. Cioè l'essere cittadini in pieno secondo me è vincente. Scusami, ho letto solo il tuo primo intervento. Sono fuori per lavoro
Cara Giusi, grazie, va bene anche così.
RispondiEliminaInfatti non mi trovo in linea con le tue posizioni che, naturalmente, rispetto, ma non appoggio: personalmente trovo poco interessante, dispersiva e dispendiosa, un'azione che si preoccupi, a valle, di raccoglier l'acqua con lo straccio senza curarsi di aggiustare a monte il rubinetto che la perde.
Voglio anche spiegare come mai tanto incalzare da parte mia: qualcuno mi disse di una tua possibile candidatura a sindaco: forse sarà vero, o forse sono stato io un po' ingenuo a crederci così, sulla parola: fatto sta che a me, potendolo sapere, interessa conoscere le posizioni di un eventuale candidato a sindaco, rispetto certi temi.
Aggiungo soltanto che porsi a valle degli accadimenti e delle decisioni, per far pressione al fine di risolvere di volta in volta questa o quella situazione, può anche finire col favorire, e fare il gioco di, una determinata impostazione degenerante, ove ci fosse, di una pubblica amministrazione "poco capace", "disattenta" e "distratta" per alcune cose e mooolto premurosa per altre (una per tutte: La Perdonanza con gli immancabili debiti a codazzo): per una cattiva amministrazione, senza fondi, e magari con molti debiti, e con una situazione urbana molto trascurata, per usare un eufemismo, la spinta dal basso, popolare, anche se di un numero parziale di individui, potrebbe essere l'unica occasione e giustificazione per ottenere ancora ed ancora qualcosa in più di quanto normalmente spetterebbe. Senza riferirmi a casi specifici e contingenti come le ex tendopoli, Collemaggio, Parco del Sole, Piazza D'Armi.
Può interessare?
RispondiEliminacollemaggio: di prossima costruzione, trifamiliare con vista sulla basilica di collemaggio, su 3 livelli per un totale di 180mq. p.t. garage, taverna e bagno; p.1° salone, cucina abitabile, bagno, giardino e veranda; p.2° 3 camere, bagno e 2 balconi. riscaldamento a pavimento, predisposizione ascensore e fotovoltaico, a norma per il risparmio energetico. ottime rifiniture interne a scelta.
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Trovo davvero ridicolo che qualcuno metta in giro notizie riguardanti le candidature. Dovesse succedere, lo direi. E naturalmente cercherei di confrontarmi con tutti. Questo Blog, invece, è un diario nel quale scrivo le mie sensazioni e leggere le vostre risposte mi fa piacere.
RispondiEliminaCredo che un eventuale candidato sindaco dovrebbe confrontarsi con le parole, perchè quando si scrive spesso non ci si capisce. Non si ha tempo di leggere tutto e ci si fa un'idea sbagliata l'uno dell'altro.
L'Aquila è veramente una città incredibile!!! Se uno comincia a parlare subito gli dicono che vuole candidarsi.
Riguardo l'offerta dell'immobile, bè, magari avessi i soldi!
RispondiEliminaCostruire villette a schiera con vista Basilica di Collemaggio? Ma come è possibile?
RispondiEliminaSalvo non venga fornito un binocolo a corredo,
dove potrebbero sorgere, senza inficiare quanto di bello, di naturale, circonda ora la Basilica?
Come concepire insediamenti che incrementerebbero il traffico locale in una zona che invece dovrebbe rimanere tranquilla, per certi versi anche "silenziosa", "ispiratrice", conciliante la meditazione ed il ritrovar se stessi?
Quando si visitano alcuni monumenti, a me capita di sentire quasi un effetto macchina del tempo: soprattutto quando il monumento premette di immergersi in esso. Proprio a pelle pare come se cambi la temperatura del luogo, le orecchie pare percepiscano suoni ordinati e scanditi su altri ritmi del passato. A volte, d'estate, con la città vuota, seduto a meditare su di un gradino di fronte ad uno dei palazzi nobiliari della città, sospeso nel tempo di una giornata vuota, come galleggiassi, ho quasi avuto la sensazione di tornare indietro nel tempo. Che quella finestra sul balcone si aprisse e ne uscisse tutta presa la fantesca dal dare la sveglia mattutina alla Signora. E che si sentissero prima i rumori di una carrozza, di un calesse, che ti passi poi davanti per infilarsi in quell'alto portone dalla soglia consumata dai ferri delle ruote.
I monumenti sembrano rispondano alle leggi scoperte da Einstein: curvano lo spazio ed il tempo: hanno una loro magia, una loro atmosfera, come si può farne un'arena sulla quale si affaccino platea, palchi, logge e loggioni?
Come è possibile che si possano vendere ed acquistare biglietti per un vista perenne ed esclusiva?
È chiaro che se da un punto vedrò la Basilica, e questo arricchirà quel punto, dalla Basilica vedrò quel punto, e questo impoverirà la Basilica.
Sarà mica il primo "diadema" di una bella corona che si comincia a costruire intorno la Basilica?
Io non ho neanche capito dove dovrebbero sorgere. Dicono: "con vista su Basilica", potrebbe essere benissimo Pianola o vicinanze. Si può telefonare e chidere informazioni. Sul loro sito, comunque non ce ne è traccia!
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