mercoledì 26 maggio 2010

Eternit


Eternit in fase avanzata di sfaldamento




Nel 1901 l'austriaco Ludwig Hatschek brevetta il cemento-amianto e lo battezza Eternit.
I manufatti in cemento-amianto non solo non si sono rivelati di vita eterna come il nome indicava, ma anche causa di gravi problemi per la salute dei lavoratori e per l’ambiente.
La pericolosità dei prodotti in cemento-amianto è dovuta alla possibile liberazione di fibre di amianto che normalmente sono legate alla malta cementizia. E’ ormai dimostrato che anche bassissime esposizioni a polveri di amianto possono indurre un ben preciso tumore polmonare (il mesotelioma pleurico).
Quando le superfici di Eternit di capannoni divengono friabili al tatto e iniziano a sfaldarsi ( e questo avviene sempre con il passare del tempo) a causa dell’azione di agenti esterni come la pioggia o gli urti, è NECESSARIO e OBBLIGATORIO per legge RIMUOVERLE (la foto indica appunto un manufatto di Eternit deteriorato dal tempo).
Questa la nostra legge regionale abruzzese in merito allo smaltimento dell’amianto

Trovo quindi logico che nello sgombero delle macerie a L’Aquila si sia stati (spero) particolarmente attenti alla presenza di questo materiale e che lo si sia smaltito in maniera corretta.

Tuttavia mi sembra peculiare, quasi ipocrita, preoccuparsi dell’amianto delle macerie e non di quello che è ancora sui tetti o di quello che giace sulla Statale 17bis all’incrocio con la salita delle Aquile.
Amianto a L’Aquila, in provincia, in regione, ovunque. E non è che stando sulle coperture sia innocuo, anzi, è maggiormente esposto alle intemperie, al vento, per esempio.
Un po’ di foto per chiarire.

Qualche anno fa ne fotografai una distesa a Piedicolle di Montereale, Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga: amianto non nascosto, ma sotto gli occhi di tutti, per centinaia di metri quadrati di una fornace dismessa. Lo denunciai alle autorità competenti.


Non so se è ancora lì, andrò a vedere.

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