giovedì 16 dicembre 2010

VITA DA TERREMOTATO (le regole di Cicchetti)




Se sei terremotato te ne accorgi subito, anche quando ti dicono che l’emergenza è finita. Infatti a dichiarazioni unanimi di “normalità” subito si susseguono regole, regolamenti, divieti.
Le ultime direttive per la razionalizzazione delle soluzioni abitative, emanate dall’instancabile Vice Commissario Cicchetti, sono un vero e proprio gioiello.
Per punire questa popolazione ingrata e approfittatrice, Cicchetti stringe il pugno e così da domani i terremotati dovranno seguire le seguenti regole:

1. I terremotati potranno ospitare nelle C.A.S.E. e nei MAP componenti del nucleo famigliare inizialmente non compresi nel contratto di comodato (comodato d’uso, ancora comodato d’uso). In ogni caso l’alloggio rimarrà lo stesso e non si potrà nemmeno chiedere di avere un ampliamento. Il familiare finalmente ricongiunto seguirà la stessa sorte del nucleo (parole prese dalla dichiarazione stessa) e perderà il c.a.s..
In soldoni, se un terremotato vuole ricongiungersi ad un suo familiare che magari è ancora in albergo o che è sbattuto chissà dove con il contributo di autonoma sistemazione, può farlo, senza alcun problema e senza rivendicare nulla. Ohibò, grazie per la concessione!


2. I nuclei familiari sono un tutt’uno. Quindi se un membro della famiglia del terremotato è in albergo ed uno in autonoma sistemazione, devono optare per un’unica soluzione, la più conveniente (per lo Stato), cioè il contributo di autonoma sistemazione.
In soldoni: se un terremotato che lavora a L’Aquila ha deciso di prendersi il contributo di autonoma sistemazione e vivere a L’Aquila in un alloggio condiviso con altri (ci sono moltissime situazioni di questo genere), lasciando la madre anziana (che fa parte del suo nucleo famigliare) in albergo sulla costa, ora deve portarsi la madre nell’alloggio di fortuna, entro 15 giorni.

3. Se dopo il sisma sei andato a  vivere fuori del tuo comune ed hai iscritto i figli in una scuola fuori dal tuo comune di residenza e lavori in quel comune, non puoi stare in albergo, hai diritto solo al contributo di autonoma sistemazione.
In soldoni: prima del terremoto lavoravi ad Avezzano pur risiedendo a L’Aquila con tutta la tua famiglia. La tua casa a L’Aquila ancora non è agibile, quindi stai usufruendo dei servizi messi a disposizione dall’emergenza. Hai scelto un albergo ad Avezzano per ovvi motivi di convenienza. Non potendo far pendolare, per un tempo indefinito, i tuoi figli piccoli che vanno a scuola, li hai iscritti ad Avezzano. Bene tra 15 giorni sono cavoli tuoi: via dall’albergo e ti danno solo il contributo di autonoma sistemazione. Arrangiati! Dimenticavo: lo stesso trattamento ce l’hai se stai in albergo ad Avezzano e lavori a Celano.

4. “E’ inibito l’ingresso in strutture ricettive per motivazioni sanitarie”. Questa non l’ho capita, forse vuol dire che chi è ospitato in albergo non può ricevere visite?

5. Se sei un terremotato assegnatario di alloggio C.A.S.E./ M.A.P., Fondo Immobiliare, e non utilizzi l’alloggio assegnato per un periodo continuativo superiore a 3 mesi, o lo utilizzi solo nei fine settimana o per periodi saltuari, vieni cacciato via.  A richiesta, puoi essere nuovamente assegnatario di altro alloggio idoneo, ove venga assicurata la relativa fruizione continuativa, nei limiti delle disponibilità e dei diritti di priorità degli altri nuclei in attesa di assegnazione.
In soldoni: avevo già scritto di un caso particolare di un mio amico che è paradossale nella sua cruda realtà ,  rileggetelo (è qui ) !!!  Inoltre se sei terremotato e magari hai la possibilità di andare all’estero per tre mesi a fare un lavoro che sognavi o semplicemente perché la tua azienda te lo impone, devi lasciare l’alloggio, arrangiandoti per lasciare le tue cose da qualche parte. Quando torni ti rimetti in lista. Insomma sei provvisorio, meglio che non allacci rapporti con i tuoi vicini di casa, questi possono cambiare dall’oggi al domani.


6. Nel caso di assenza di un singolo componente o di parte del nucleo per il medesimo periodo, il nucleo ridotto dovrà essere spostato in un alloggio di pezzatura adeguata al nucleo residuo.
In soldoni: se sei terremotato e tuo figlio va all’estero per un progetto erasmus, il nucleo familiare viene trasferito in una casa più piccola. Non è chiaro cosa succede quando tuo figlio torna. N.B.: se il nucleo famigliare diminuisce l’alloggio diviene più piccolo, se cresce (vedi punto 1) rimane uguale.


Quindi a tutti i terremotati: per colpire qualcuno che fa il furbo, dopo 20 mesi,  ci viene tolto il diritto a vivere come cittadini normali. Ci viene detto di rimanere stabili e immobili, ci viene ribadito che le case di cui siamo assegnatari non sono  fruibili  in maniera normale, ci viene detto che si sta in albergo solo perché siamo tutti approfittatori, ci viene detto non sei più aquilano se sei stato costretto ad andare fuori.
E per loro neanche una regola!! E ce ne sarebbe di che: prima di stabilire i diritti e i doveri nostri, dite alla gente che da 20 mesi aspetta, quali sono i tempi della ricostruzione leggera e pesante, qual è il crono programma per questa città. Allora sì che potremo regolarci di conseguenza. Non vorrei mai che tra qualche anno, se mio figlio si sposa, io debba trasferirmi chissà dove.


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