venerdì 3 dicembre 2010

Lettera di una giovane aquilana

SCRIVE PAOLA, UNA MAMMA AQUILANA:
Ieri mia figlia di 10 anni era a casa a causa di un malanno di stagione e visto che le era stato impedito di utilizzare qualsiasi mezzo informatico, elettronico e televisivo, non le è rimasto altro che leggere o scrivere.
Dopo aver letto un pò ha deciso di scrivere una "sceneggiatura" ed ecco quello che ne è uscito (riporto parola per parola così come lei ha scritto senza aggiungere, nè togliere, tantomeno correggere)

2/12/2010 ore 17,30.
Due amiche che non si vedono da un pò di tempo si incontrano per caso un lunedì mattina nel mezzo delle bancarelle di piazza d'uomo.
Jessica: ciao come stai?
Erika: ciao. Io bene tu?
Jessica: anch'io. Io sto bene grazie, ci prendiamo un caffè?
Erika: si volentieri.
Jessica: Allora andiamo.
Erika: Ok ma a quale?
Jessica: a quello a capo piazza per te va bene o no o ai una preferenza?
Erika: no no va bene no volevo solo sapere.
Jessica:ok allora andiamo che sennò si fa tardi io poi devo andare a preparare il pranzo e ci metto un pò.
Dopo aver preso il caffè ed aversi raccontato tutto ciò che ra successo dall'ultima volta che si erano viste si abracciano e si ripromettono di rivedersi al più presto possibile.
Questa sarebbe una storia comune ovunque vai ma non per le due amiche. Se loro non vivessero una in una palazzina anonima e l'altra in un albergo della costa.
La loro città, L'Aquila, non non ha più un cuore dove incontrarsi.

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