Egregio Vice-Commissario Cicchetti,
sono una cittadina aquilana e so che lei si occupa del Servizio Gestione Emergenza. Spero le sia chiaro che l’emergenza abitativa a L’Aquila non è affatto conclusa e, a parte la concomitante presenza di qualcuno che fa il furbo, questa non è certamente da attribuirsi ai cittadini. E’ mia opinione che l’emergenza sia in gran parte dovuta alla lentezza con la quale procede la ricostruzione, anche quella degli immobili poco danneggiati. Pesa, inoltre, la mancanza totale di provvedimenti che facilitino l’entrata dei cittadini in case in affitto, dato che i prezzi lievitano senza alcun controllo e non si procede ad un vero e proprio censimento degli alloggi liberi, compresi quelli del progetto C.A.S.E. e dei MAP. La confusione creata con gli alloggi provvisori o semi-provvisori, allestiti dal Governo per gli aquilani rimasti senza abitazione, è da ricondursi ai criteri di assegnazione, ancor oggi segreti. L’assegnazione di tali alloggi ha visto esclusi quasi tutti gli anziani, single o in coppia, costringendoli a rimanere isolati in alberghi sulla costa. Sono queste persone che si vedono minacciate dalla sua ultima direttiva. Chi è riuscito ad entrare nel progetto C.A.S.E. ora si vede minacciato dalla stessa direttiva che, in breve, prevede un immobilismo della composizione del nucleo famigliare non attuabile in condizioni normali di libertà e democrazia. Questa direttiva, infatti, prevede che il nucleo venga trasferito in alloggi ridimensionati qualora un componente si assenti per più di tre mesi, come se recarsi fuori L’Aquila per lavoro o per studio debba essere penalizzante per la famiglia stessa. Le faccio presente che ultimamente il TAR ha reputato incostituzionale non considerare che una persona aquilana assegnataria di alloggio assieme al padre, avesse perso tale “privilegio” solo perché trasferitasi, non come residenza, per motivi di studio.
Inoltre in maniera un po’ troppo superficiale lei definisce un nucleo famigliare come indissolubile e perciò costretto allo stesso destino, sine die.
Come cittadina aquilana la invito, pertanto, a ritirare la suddetta direttiva nella quale molti principi costituzionali vengono violati e gliene cito uno per tutti, l’articolo 13 della Costituzione che sancisce: La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge (mandato dell'autorità giudiziaria, GIP- polizia).
Auguro a tutti i miei concittadini un 2011 nel quale si possano sentire liberi, cittadini, partecipi del proprio futuro, con amministratori democraticamente eletti, vicini alle proprie esigenze, collaborativi al solo scopo di veder rinascere la città, che lottano per avere una legge sul terremoto che li liberi dalle ordinanze commissariali, che possano avere colloqui franchi e democratici con tutte le forze sociali, che si adoperino per rintracciare la sfilacciata socialità di tutto il territorio.
Ritiri la direttiva, non è il caso di vessarci ancora
Giusi Pitari
Grazie Giusi, hai saputo descrivere benissimo lo stato delle cose. Buon 2011.
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