Il nome di questo blog riporta il tempo che mi sembra sia passato dal momento in cui mi sono svegliata il 6 aprile 2009, a causa del sisma che ha colpito la mia città, e l’attimo nel quale ho percepito che la scossa si affievoliva. Non è il tempo a determinare la successione degli eventi, bensì è proprio lo scorrere degli eventi che determina il tempo che passa.
giovedì 18 marzo 2010
LA POLITICA DEL FARE
Villa Comunale ore 9.00: ci siamo dati appuntamento dopo aver letto l’ANSA di ieri sera, che diceva di un imminente arrivo di Esercito e Vigili del Fuoco per lo sgombero delle macerie. Non ci credevamo, infatti eravamo pochi. Ma alla Villa non eravamo soli: c’erano camion dei vigili del fuoco con ruspe. Intanto al telefono nessuno dei soggetti seguenti sapeva nulla:
• Questura
• Sindaco
• Vice-Sindaco
• Assessore Moroni
Abbiamo chiesto a gran voce di far arrivare qualcuno mentre, accompagnati dalla Digos, entravamo in Piazza Palazzo (4 o 5 persone). Lì abbiamo chiesto di poterci mettere sul mucchio di macerie perché esigevamo che qualcuno ci spiegasse cosa stava succedendo. Siamo stati fermati e minacciati di “deportazione in questura”. Intanto abbiamo chiesto al comandante dei Vigili di farci vedere l’ordinanza sgombero macerie. L’ordinanza non c’è. I Vigili hanno ricevuto l’ordine dal Governo. Governo, capito?
Nel frattempo una ruspa ha cominciato a smuovere le macerie e a caricarle. Abbiamo urlato così tanto che si sono fermati. Arriva l’assessore Placidi e ci presenta due persone (ripeto due) della sovraintendenza che subito ci rassicurano che verranno smistati in loco i beni architettonici. «Dove verranno riposti?». Nessuna risposta. Chiedo assieme agli altri se i mattoni, i coppi, le pietre, il ferro eccetera verranno recuperati. La risposta è sì. «Dove si farà la selezione e dove verranno riposti?» chiedo di nuovo. «Non lo sappiamo » è la risposta.
Arriva Chiodi. Notizia bomba: ci ha parlato per un’ora! Cialente arriva dopo un po’.
La questione sta in questi termini. Con questa prima azione verranno sgomberate circa 10000 tonnellate di macerie e saranno selezionate in loco dalla sovrintendenza (andando via ho saputo che stanno sgomberando anche Via Sallustio, ma non so se c’è il personale della Sovrintendenza). Queste macerie dovevano essere portate via e selezionate dalle ditte che hanno provveduto ai puntellamenti. Abbiamo chiesto di conoscere il nominativo di queste ditte e se sono state retribuite per il servizio che hanno effettuato. Risposta nessuna. Chiodi ci ha detto che il materiale verrà selezionato alla cava TEGES. Alla nostra domanda: «Ma non sta “scoppiando”?», risponde che non è vero perché ora stanno sgomberando il ferro recuperato, quindi ci sarà altro spazio anche recuperandolo da una zona sempre Teges, non ancora utilizzata. Ho chiesto poi al Sindaco chi incasserà i soldi della vendita del nostro ferro, la risposta è stata vaga, comunque qualcosa dovremmo incassare, ho chiesto quanto. Risposta nessuna.
A Chiodi abbiamo detto che dovranno essere gli aquilani a lavorare le macerie. La risposta lapidaria è stata: solo se servirà. Non si capisce come 30 lavoratori Teges potranno fare il lavoro. La realtà è che si passerà attraverso una gara per lo sgombero delle macerie!
Alle domande: “Riutilizzeremo i materiali differenziati?” “Dove verranno stoccati?” “In quali cave verranno messi gli inerti?” non è stata data risposta.
La realtà è che quello cominciato oggi è un processo ancora non definito che si aggiusterà strada facendo in tutti i punti. Ho chiesto l’ordinanza mi ha risposto: “Datemi tempo, metterò tutto sul sito”.
Gli è stato chiesto anche se questa manovra velocissima fosse in realtà solo a fini elettorali. Sia Chiodi che Cialente ci hanno detto che siamo matti, qui si sta solo pensando alla città.
Abbiamo richiesto urlando TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE.
L’unica cosa che abbiamo ottenuto è una specie di avvicinamento: cioè abbiamo consegnato a Chiodi il nome di un referente che fungerà da ponte tra noi cittadini e Chiodi.
Ho chiesto al Sindaco Cialente di aprire Piazza Palazzo per domenica e di sveltire l’apertura del Corso stretto. Gli è stato anche chiesto di partecipare alle assemblee, soprattutto per renderci noto quello che sta avvenendo.
Chiederemo i permessi per controllare e fotografare giornalmente ciò che accade.
Una cosa è certa: l’azione di oggi non era nota al Sindaco della città.
Noi non molleremo: carriole anche domenica, non possono sgomberarci!
P.S.: Apprendo ora che in questi giorni verrà Bertolaso. Il cerchio si chiude!
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è tutta solo politica... e L'Aquila muore di nuovo
RispondiEliminaIl Sindaco della città de L'Aquila è sempre più disarmante. Se non sapeva nulla, è solo una marionetta; se sapeva e non ha informato, è un Ponzio Pilato. Forse sono vere entrambe le cose. Una figura sbiadita che non rappresenta nulla e nessuno. Gustavo
RispondiEliminaBisogna tampinare il sindaco fino a costringerlo a venire con noi tutti i giorni, se necessario. A noi può fregare nulla di commissari ed altro, ma il SINDACO della città deve stare con gli aquilani. Altrimenti se ne vada..........
RispondiEliminaIl Sindaco ha anche detto che domenica è tanto impegnato e non è sicuro di poter venire all'Open Space, neanche alla assemblea plenaria pomeridiana. Forse, ha aggiunto, "se se magna" faccio un salto a ora di pranzo!
RispondiEliminaCiao Giusi. Sono Marco Spitella, sindacalista della RdB del Ministero dell'Ambiente. Sto seguendo, grazie a "il Fatto Quotidiano" la vostra resistenza civile contro la Protezione Incivile e mi è venuta l'idea di organizzare un gruppo di scarriolanti/manovali tra i nostri colleghi che sotto la bandiera "ufficializzante" di RdB Ambiente venga a darvi una mano e, al contempo, crei un caso politico contro l'improvvida iniziativa della Prestigiacomo che in contrasto con le vostre richieste vi offre le discariche...
RispondiEliminaMi fai sapere se la proposta vi interessa?
Grazie, e non mollate.
Marco Spitella
Caro Marco, l'importante è non politicizzarci. Ci teniamo solo a dire che noi siamo cittadini per la città. Ogni appoggio è gradito.
RispondiEliminaGiusi
Potresti scrivermi a spitella.marco@minambiente.it così pianifichiamo il nostro eventuale intervento senza occupare il blog?
RispondiEliminaLe ruspe le hanno portate per togliere le macerie o per distruggere un bellissimo e originale esempio di democrazia partecipata?
RispondiEliminaSono intervenuti con le ruspe per debellare il virus delle decisioni prese dal basso prima che da L'Aquila infetti tutta la penisola italica.
di Franco Massimo Botticchio ( Il Martello del Fucino ): "...La Politica (da non confondersi con la politica, quella con la «p» minuscola) è una cosa seria. Occuparsi delle “cose della Città” (questo indica l’etimo del termine “Politica”) è attività nobile, ed è utile precauzione diffidare di chi racconta che questa non occorra e che se ne possa quindi fare tranquillamente a meno (di solito costui, nel momento stesso in cui declama tale qualunquistica massima sta facendo il palo in qualche furto di legalità, di vivibilità, di beni pubblici – o assistendovi passivamente) o che – quante volte lo abbiamo ascoltato – alla fin fine coloro che se ne occupano «sono tutti uguali» (sottinteso: “sono tutti ladri”).
RispondiEliminaC’è chi riscopre la Politica (ovvero: la politica con la «p» minuscola) solo alle tornate elettorali, e chi ancora la confonde con la poltrona piccola o grande per la quale incidentalmente concorre, lui o il compare.Ma c’è anche chi disegna, in prospettiva, il futuro della propria Comunità, prova ad indovinarne lo sviluppo, tenta di influenzare positivamente le decisioni collettive attraverso un’accurata selezione delle opzioni e delle scelte che si presentano alla vita pubblica di un paese...".
Ciro, sempre puntuale
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