venerdì 19 marzo 2010

CARRIOLE E CAPRIOLE


Vabbè, abbiamo vinto, o perlomeno abbiamo fatto un primo passo.
Il Blitz di giovedì ci ha spiazzati, è vero. Abbiamo a che fare con professionisti dell’inganno, del nascondere, del cavalcare e del prendersi le prime pagine. Ma noi siamo i cittadini dell’Aquila e vigileremo, non solo, continueremo dritti verso l’obiettivo: RIAPRIRE LA CITTA’ SENZA SE E SENZA MA.

Una sola osservazione: PERCHE’ NON L’HANNO FATTO PRIMA?

E poi un mare di perplessità: il Sindaco sapeva, non sapeva, fa lo gnorri, non ci sta a “capì niente”?
E ancora: stanno facendo finta, nascondono cosa?
Come mai non si riesce a capire che contratto abbiamo con chi gestisce la Teges? In altre parole se è vero che le macerie vengono differenziate lì, quello che differenziano torna a noi? Perché per quanto riguarda il ferro differenziato ci è stato detto (a mezza bocca dal Sindaco) che in parte è della ditta, quanta parte non si sa. E’ così per tutto? Cioè i mattoni che ho visto oggi alle ore 17.00 a Piazza Palazzo caricati indiscriminatamente sui camion, torneranno a noi? O usciti da Piazza Palazzo entrano in un territorio che non è più nostro?

Alle 17.00 a Piazza Palazzo i lavoratori dell’ASM erano seduti e guardavano la ruspa che caricava il camion, e lì andava di tutto! E non c’era neanche la sovrintendenza in quel momento!

E poi la questione lavoro. Perché il Sindaco quando Chiodi ha detto che i cittadini aquilani disoccupati o cassintegrati potranno lavorare per lo smistamento delle macerie se, e solo se, necessario, non ha puntato i piedi, non ha detto che questa è la priorità: IL LAVORO?

Il popolo delle carriole, così come siamo stati definiti, tornerà a Piazza Duomo ogni domenica. A riprendersi la città.
Dopodomani saremo ancora lì, pronti a finire il lavoro cominciato, a pulire per bene Piazza Palazzo, anche con le ramazze. Ma pretenderemo spiegazioni, trasparenza e partecipazione. Per infine riprenderci un altro pezzo di città.

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