lunedì 28 febbraio 2011

DIMINUZIONE DEI RIFIUTI: suggerimenti e domande



Durante l’incontro con la città di sabato scorso, il presidente dell’ASM, la locale Azienda multiservizi che si occupa della igiene urbana, ha spronato i cittadini a dare consigli per migliorare la raccolta rifiuti. Abito nel progetto C.A.S.E. di Cese di Preturo da più di un anno e, come negli altri insediamenti, posso differenziare quasi tutto.  Al di sotto di ogni palazzo (o piastra, come diciamo da queste parti) ci sono i cassonetti per la raccolta dell’umido, la carta, la plastica e l’indifferenziato. Preciso subito che, non avendo la possibilità di conferire i metalli (alluminio e ferro), li differenzio ugualmente e li porto a Roma, dove, invece, si fa una raccolta multi-materiale che comprende i metalli (anche se l’umido si getta nell’indifferenziato). Mi chiedo come mai in Italia non abbiamo tutti lo stesso tipo di raccolta: appena ti sposti cambia tutto!!!
Le differenti categorie di rifiuti vengono prelavate dall’azienda secondo un calendario. Rilevo subito che il nuovo calendario (2011) non l’abbiamo ricevuto, così continuo a comportarmi, nel conferimento, come lo scorso anno, e così fan tutti.
Col tempo i cittadini dei palazzi di Cese sono diventati bravi. Differenziano abbastanza bene anche se ogni tanto mi tocca di mettere cartelli del tipo: l’umido va solo nelle buste riciclabili, la carta non va nelle buste di plastica, lo scottex e i tovaglioli di carta vanno nell’indifferenziato (solo piccole quantità di tovaglioli bianchi possono essere mescolate nell’umido), la carta non deve essere unta, le bottiglie di plastica vanno svuotate e  schiacciate.
Qualche domanda:
1.       1.  Riguardo l’umido si possono usare i sacchetti che ora prendiamo nei supermercati o vanno bene solo quelli dell’ASM o, al limite, anche gli altri purché non colorati?
2.     2. Come mai a fronte di almeno 20 famiglie per piastra il bidone della raccolta umido è piccolo e può contenere, al massimo, una decina di sacchetti e neanche pieni? Questa situazione crea problemi di igiene, specie d’estate, dove i cittadini lasciano l’umido a terra vicino al bidone oppure lo stesso, pienissimo, non si riesce a chiuderlo. La conseguenza è che gli animali ci fanno festa e sporcano garage e giardini, che poi la ditta addetta alla pulizia scale non raccoglie e, ogni tanto, ci penso io.
3.    3.   Come mai non possiamo conferire i metalli?
4.    4.   Per motivare i cittadini, non sarebbe possibile pubblicare i dati riguardanti la raccolta differenziata degli ultimi mesi, magari sottolineando il risparmio?
5.   5.    E’ stato detto che nei progetti C.A.S.E. verranno fornite compostiere. Suggerisco una riunione con i cittadini nei vari insediamenti e l’acquisto di compostiere ecocompatibili di legno.
6.      6. Gli ingombranti spesso vengono lasciati vicino ai bidoni della spazzatura. Forse qualcuno è davvero maleducato, ma, più spesso, non sono informati o non vogliono informarsi. Suggerisco di stampare locandine da appendere in ogni piastra, nelle quali si spieghi dove sono i punti di raccolta ingombranti. Personalmente trovo le mappe sul sito dell’azienda incomprensibili! 

In ultimo: si può conoscere il nome e la localizzazione delle ditte cui conferiamo i materiali differenziati? Si possono indicare ai cittadini le tonnellate di rifiuti indifferenziati che dobbiamo conferire in discarica assieme al loro costo? Si possono simulare i costi che avremmo se la raccolta differenziata raggiungesse livelli intorno al 60%? E’ possibile passare dalla TARSU alla TIA? Paradossalmente abitando ora in una casa più piccola pagherò di meno in termini di TARSU anche se siamo in quattro persone invece che in tre. 
Si possono tassare le grandi distribuzioni che producono confezionamenti non riciclabili (tipo polistirolo)? Non si può pensare ad una azienda municipalizzata che si doti dei mezzi per lavorare i materiali leggeri riciclabili evitando di portarli in discarica? Il polistirolo, per esempio, può essere riciclato per coibentare le abitazioni, non potrebbe essere ora un buon investimento, per L'Aquila, dotarsi delle tecnologie per poterlo riusare?

Nessun commento:

Posta un commento