E poi a L’Aquila capita che vai ad una riunione di condominio, il tuo vecchio condominio, e ti incazzi pure.
Si era assieme per approvare i progetti di ricostruzione e scegliere l’impresa che farà i lavori. Del mio condominio fanno parte circa 70 famiglie e 15 di queste sono rientrate subito, perché residenti in due palazzine di tre piani che non hanno subito danni da terremoto; le altre 55 siamo noi abitanti di 4 palazzi a 7 piani che hanno subito ingenti danni, riparabili.
Devo dire che ero contenta di rivedere tutti, anche se dagli sguardi ho subito compreso che sono tornati ad essere quelli di prima: l’antipatico, la pettegola, il rompiballe, il tirchio e così via. Ho preso posto vicino ad Assunta e ci siamo raccontate gli ultimi due anni, per lei, in un certo modo, disastrosi.
Inizia intanto la discussione che va più o meno bene, fino all’approvazione delle spese di condominio a consuntivo e preventive. Il nostro condominio è enorme e comprende anche cortili e bei giardini; abbiamo anche un portiere, il mitico Alessio, il nostro punto di riferimento, che dal 6 aprile non si è mai mosso, dormendo solo in guardiola: ha tenuto tutti i contatti, ci telefona per ogni comunicazione, ha sventato rapine e saccheggi, ha tenuto i rapporti con i vigili del fuoco, l’amministratore e tiene in ordine il nostro condominio. Da subito molti si chiesero se non fosse il caso di licenziarlo, ci opponemmo e decidemmo anche all’unanimità di fornirgli le ricariche telefoniche: 1200 Euro l’anno, cioè 17 Euro circa a famiglia l’anno, 1,42 Euro al mese.
Ebbene la discussione è stata incentrata per buoni venti minuti su questi pochi Euro: “Non mi telefona mai!!” “1200 Euro e chi è, il presidente della Repubblica?”. Cominciano a serpeggiare voci di licenziamento ed io dentro di me penso: se anche fosse inutile il portiere, sono fiera di contribuire alla permanenza di un posto di lavoro per una famiglia, in questa città terremotata, sono fiera di non essere come coloro che ora licenziano in attesa di riassumere, un giorno, tornata l’utilità; sono contenta di non trattare una persona come fosse una cosa. E sono certa che Alessio farà da “Direttore” dei lavori denunciandoci ciò che potrebbe andare storto con l’impresa: ha dimostrato più volte di essere attaccato al suo lavoro.
Poi certo, ha le sue simpatie ed antipatie e ne ha tutte le ragioni.
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