giovedì 3 febbraio 2011

Donne

C’è un gran clamore in giro. Le donne si stanno mobilitando, in modi diversi. Per dire no, una volta per tutte (speriamo) a chi calpesta la loro dignità.
Tra le tante, la manifestazione del 13 febbraio sembra essere quella più massiccia: in tutte le piazze d’Italia le donne si faranno sentire.
Nello stesso giorno a L’Aquila molti cittadini si incontreranno per riabbracciare la città e rendere uno dei suoi tanti angoli meravigliosi, pulito, curato e, quindi, amato.
Non è una manifestazione, né un incontro colorato di bandiere, se non quella nera verde. E sarà insieme un segno che tutte le donne aquilane assieme agli uomini, vorranno dare anche al paese. Un segno forte e non ipocrita di amore, di consapevolezza, di rinascita, di rinnovamento.

In realtà scrivo questo perché le campagne pro-mobilitazione delle donne portate avanti dalle maggiori testate giornalistiche che seguo on-line, sono forti. Si pubblicano foto di donne con cartelli che dicono “Basta” come è giusto che sia. Che sono indignate, furibonde, perché il vaso è colmo, come è giusto che sia.

E poi più giù trovo link al video “SEIDIMODA:  Canalis e Casta due stelle per Cavalli” oppure “Anna la Rossa registra il suo marchio”, che per carità, nulla hanno a che vedere con le porcate del Premier, ma molto, invece, con l’immagine stra-dirompente dell’essere femmina. Della Canalis ricordo anche la foto  che fece il giro dei giornali di tutto il mondo, l’estate scorsa.
Trovo anche  le immagini di “Lola Ponce in versione surfista a Punta del Este”, con il suo di dietro in bella vista,
Sul sito della petizione http://www.petizionionline.it/petizione/mobilitazione-nazionale-donne/3284, vabbè che sono automatiche, ma si susseguono pubblicità di siti porno e porcate varie.

Quindi, insomma, il 13 febbraio io sarò in città, come donna, come madre, come lavoratrice, come aquilana. E le bandiere si lasciano a casa, tranne quella della città.

E continuerò a sdegnarmi, senza ipocrisia tutte le volte che vedrò l’immagine in primo piano di una donna semi-nuda che copre completamente l’oggetto che si vuole pubblicizzare, oppure quando persino la pubblicità di un aceto aromatico non può far a meno di labbra siliconate. E poi continuerò ad indignarmi perché  ci sono uomini che vanno all’estero, nei paradisi sessuali, per fare ciò che in Occidente è illegale, perché ci sono uomini che non si fanno scrupolo a pagare una minorenne sfruttata che si prostituisce spesso sotto minaccia (magari di un’altra donna), e c’è chi, sotto vesti eleganti, usa violenza sulle donne quotidianamente, al sicuro delle proprie mura domestiche.  
A domenica prossima, a L’Aquila: donne in piedi e non sdraiate!

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