Una città vivibile: ora e tra un po’ di anni. Una città vivibile, per trascorrerci il tempo: un tempo difficile, ma pur sempre un tempo.
Per ora la città è caotica, in tutto: il traffico, è solo la punta dell’iceberg.
Se ti guardi attorno vedi spuntare come funghi nuove costruzioni, provvisorie o definitive non importa, perché si ha l’impressione che tutto il provvisorio sarà infine definitivo, come le C.A.S.E..
Caoticamente le persone sperano in luoghi di aggregazione, e caoticamente se ne individuano con masterplan specifici, per un pezzettino di città, senza alcuna visione d’insieme.
Paghiamo le tasse non si sa per cosa e , quindi, si continuano a organizzare manifestazioni per, almeno, cercare di avere un po’ di ossigeno in questo posto.
Caos completo per servizi e trasporti, per le informazioni che ci occorrono, per gli uffici, i negozi, per sbrigare una pratica, per raggiungere un’amica.
Caos completo per chi non ha casa, né lavoro, né il famoso contributo di autonoma sistemazione.
Caos per i soldi della ricostruzione che ci sono e non ci sono, a giorni alterni, così come i piani di ricostruzione e lo smaltimento delle macerie.
Caos persino nei rapporti interpersonali che si cementano e sfasciano all’improvviso, senza una ragione apparente.
Caos: nella mitologia greca è la personificazione dello stato primordiale di vuoto, buio, precedente alla creazione del cosmo da cui emersero gli dei e gli uomini.
E, una cosa di cui nessuno parla, la quantità di gente che sta morendo negli ospedali e per la strada.
RispondiEliminaMai conosciuta in prima persona una realtà così... degradata.
Stefano