Se qualcuno ricorda la storia delle carriole, potrà testimoniare ciò che chiedevamo a proposito di questo problema:
1. Individuare la quantità certa di macerie
2. Individuare siti di stoccaggio temporaneo nei quali operare lo smistamento dei materiali (piazza per piazza, agglomerato per agglomerato)
3. Recuperare dalle macerie pietre, coppi e ogni altro materiale immediatamente utilizzabile per la ricostruzione
4. Riciclare il più possibile i materiali recuperati sia dai crolli che dagli abbattimenti, per la ricostruzione
4. Creare posti di lavoro per il trattamento macerie
5. Adoperare gli inerti non riciclabili per il recupero della cave
Questi i punti principali.
1) Stabilire la quantità certa delle macerie per programmare la ricostruzione.
2) Stanziare le risorse e predisporre le procedure per il trasferimento ai Comuni.
3) Definire le procedure.
4) Identificare i centri di stoccaggio.
5) Garantire la presenza di impianti trattamento degli inerti nei siti temporanei di stoccaggio.
6) Attuare la legge 203/03, che prevede l'utilizzo materiali edili da riciclo per appalti pubblici.
7) Dotare la Regione di un adeguato piano cave.
Che dire? Noi ci eravamo arrivati molto prima, ma siamo rimasti inascoltati!
E’ ora di ritirare fuori le carriole?
Così, a naso, le carriole potrebbero farcela in una ventina d'anni!!
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