Chissà in quanti in Italia e all’estero pensano a L’Aquila!! Be’, quei pochi che ci seguono, pur cercando informazioni, avranno in mente che la ricostruzione è ferma, ma che, forse, qualcosa si sta facendo. Ed è lecito pensarlo.
Così come è lecito che si pensi: “dopo la protesta delle carriole almeno le macerie le avranno tolte!”.
Bene sono qui per dirvi che le macerie sono ancora il problema dei problemi. Ne hanno portate via un po’, quelle che avevano, nello scorso febbraio, invaso le pagine dei giornali. Il resto è tutto qui.
Hanno demolito molte costruzioni, specie nei paesi limitrofi (io personalmente ho visto Poggio di Roio e Roio Piano): ma le macerie sono tutte lì, ancora lì. Ammucchiate. Indivise. Sotto gli occhi di chi ancora abita quei luoghi e vi scava viottoli tra il pietrame.
Non abbiamo siti dove conferirle, né un progetto degno di essere chiamato tale per la loro differenziazione, per il recupero, per il riciclo.
Sinceramente sono stufa di dare solo notizie orribili. Vi giuro che appena ce ne saranno di buone su questo blog ci sarà anche la musica.
Guardate queste foto: la prima è stata scattata sulla via che porta a Pianola; la casa crollata è rimasta così, come la vedete, dal 6 aprile 2009. La seconda l’ho scattata a Roio Piano, oggi. La casa che vedete è stata demolita e le macerie ammucchiate, tutte assieme.
Dove andranno a finire queste macerie? Sarà possibile differenziarle? Recuperarle? La ricostruzione dove è? Le possibilità di lavoro?
Un saluto a tutti da questa L'Aquila che non vuole morire.
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