Domani è il 15 settembre 2010. Mio padre avrebbe compiuto 88 anni. Ma se ne è andato 24 anni fa. E non c'è un settembre che io non pensi a telefonargli, per gli auguri. Non c'è evento della mia vita, discussione giornaliera, scelta, che io mentalmente non gli comunichi. Il mio papà è stata la persona più importante della mia vita. Papà era positivo, ironico, grande lavoratore. Non ha fatto sacrifici per noi, perchè offrire a 5 figli la possibilità di crescere ed affermarsi, non lo considerava sacrificio. Amava alcune cerimonie: la cena della sera, il pranzo della domenica. E mi diceva sempre che quando si è sinceri e onesti ... il resto viene da sè. Penso spesso a come sarebbe stata la mia vita con lui. Mi sarei sentita più sicura. Dopo il terremoto mi avrebbe accolta ad Avezzano, ma sono altrettanto sicura che mi avrebbe aiutato a rimanere qui. Nonostante tutto.
Un lutto così grande mi ha segnato per la vita intera.
Così come il lutto per la perdita della mia amata città.
Domani 15 settembre 2010, alcuni cittadini si ritrovano in centro, ancora, per elaborare il lutto.
Io porterò una sedia e il mio papà. Sarò sincera e onesta.
I lutti hanno tempi molto personali e nessuno può dire quanto tempo ci voglia a te. Quello che descrivi di tuo padre lo riconosco molto bene del mio, con cui per anni ho continuato a discutere, parlare e persino litigare nella mia testa.
RispondiEliminaIl lutto per la città è una cosa molto diversa, più grossa di noi forse. E trovo che sia stata una violenza enorme il modo con cui questi tempi del lutto NON siano stati riconosciuti e gestiti, perché più passa il tempo e più tocca arrangiarsi.