La partecipazione è un processo denso di difficoltà. Le assemblee di cittadini, specie se terremotati, sono un coacervo di sofferenze, idee e anche narcisismo.
Non è un luogo fisico che ricrea la città, ma richiederlo ci può far sentire che piccoli obiettivi possono essere raggiunti.
Ho scritto una lettera al mio Sindaco che copio qui. Se qualche cittadino del cratere sismico (o anche solo e semplicemente desideroso di aiutarci) vuole sottoscriverla, lasci pure un commento con nome e cognome, verrà aggiunto alla lista delle firme. La lettera è anche sul mio profilo Facebook.
Non so se ce la faremo, ma in tanti vogliamo ancora provarci. Grazie a tutti.
Egregio Signor Sindaco,
sono trascorsi 17 mesi dal tragico 6 aprile 2009 e i cittadini non hanno il luogo deputato ad accogliere tutti. Questo luogo in una società democratica è il Municipio.
Con la presente, quindi, le chiediamo a che punto sono i lavori per il ripristino del Comune, la casa dei cittadini.
Le chiediamo, inoltre, di mettere a disposizione, nel frattempo, spazi adeguati pur se provvisori, possibilmente a Piazza Palazzo o Piazza Duomo, con opportune verifiche di sicurezza dei percorsi.
Chiediamo di poter disporre di uno spazio, che sia una tensostruttura o un prefabbricato, ove riunirci per lo svolgimento di assemblee, consigli comunali e ogni consesso nel quale si discutano atti pubblici. Un luogo provvisto di riscaldamento, cablato, con webcam e collegamenti streaming.
Riteniamo questo atto non solo dovuto, ma anche auspicabile e ci auguriamo che con questa richiesta, quello che doveva essere il primo passo per una gestione democratica del post-sisma e non solo, venga accolto immediatamente da chi è stato democraticamente eletto a rappresentaci.
Confidando in sua sollecita risposta le inviamo
Distinti saluti
Giusi Pitari ........... e tanti altri
Barbara Summa
RispondiEliminaGrazie Barbara!!!!!
RispondiEliminaDonato Spoltore
RispondiEliminaGrazie
RispondiEliminaNino Malgeri
RispondiEliminaSiete davvero grandi!!! Grazie
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