giovedì 24 giugno 2010

Il miracolo aquilano siamo noi.






Piazza Navona: consiglio comunale. Non davanti a Palazzo Madama, a Piazza Navona. Questa la prima delusione.
Trovarsi ancora assieme, cari aquilani, è stato bellissimo. Sempre gli stessi: visi decisi, megafoni, striscioni, cartelli.
Tante presenze importanti, persino Marini, la Finocchiaro (per un attimo fuggente).
Cialente, il Sindaco, parla bene, non si impappina, strilla, persino. Applausi.
Poi gli altri.
E arriva il momento del senatore Piccone che è la seconda cosa che è andata male, non già per i fischi che si è beccato e nemmeno per il suo abbandono del consiglio, ma per la sua richiesta al Senato di dimissione del nostro Sindaco, giudicato incapace.
E qui arriva la terza cosa che non va.
E voglio parlare delle donazioni che arrivano a L’Aquila. Per carità, vanno bene. Ma non è che si può farne spettacolo e poi accusare noi di inconcludenza.
Insomma ho esempi di donazioni arrivate da svariati soggetti che, a monte, decidono: ti raccolgo i soldi, fai quello che dico io, in fretta e mi ringrazi. Punto.
Così capita che il Canada ci fa una donazione per un centro polifunzionale per studenti universitari e uno chiede: ci sarà anche la mensa? “Assolutamente no”, è la risposta. E non c’è verso di far cambiare idea. Così, colpevole la Regione che non provvede al ripristino di ciò che c’era, la mensa per studenti non c’è. In compenso avranno palestra, sala studio, sala ricreativa eccetera. Un gran lusso qui a L’Aquila. Continueremo a usare tendoni e container per la mensa e dovremo anche ringraziare la Protezione Civile per tutto ciò.
Poi c’è la Coca-Cola che vuole fare lo stesso. Ma nell’area nella quale si vuole costruire la struttura c’è un problema: c’è il metanodotto. Spostiamolo! Con quali soldi? Allora uno chiede: non possiamo destinare questi soldi per ristrutturare una struttura già esistente? “No. Ci riprendiamo i soldi e tanti saluti”.
Quindi pure le cantanti e assieme a loro Piccone che ci accusano di essere incapaci … calma, per piacere.

Noi esigiamo di avere gli stessi diritti degli altri terremotati: basta con le elemosine, gli aiuti e le conseguenti accuse.

Noi vogliamo un flusso di liquidità costante per rifare la città, partecipando alla ricostruzione, perché chi meglio di noi conosce la città e le sue esigenze?

Ma si sa, abbiamo avuto tanto e continuiamo ad avere tanto e allora la bella notizia è che abbiamo tirato pomodori e insalata al povero cavallo della sede Rai di Viale Mazzini.
Catartico!

2 commenti:

  1. ...e si Giusi, la mensa non è importante, la mensa che serviva, oltre che per pranzare o cenare, anche da luogo di aggregazione, ed io ne sono testimone lavorandoci da più di 12 anni. La tenda va bene, gelida d'inverno, soffocante d'estate, senza le previste norme igieniche. Che importa così i ragazzi mangiano e se ne vanno di corsa......(dove????) Ci sarebbe da dire molto in merito a vitto e alloggi per studenti, però mi piacerebbe che i ragazzi, TUTTI, facessero sentire la loro voce, non i soliti 4 gatti, la facessero sentire con forza! Io, come lavoratrice (se ancora si può chiamare lavoro quello che sto svolgendo) sarò sicuramente con loro e, penso, anche le mie colleghe!!! Scusami dell'ennesimo sfogo e sempre TOSTI!!! ;-)

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