martedì 22 giugno 2010

SOTTO LA BENEFICENZA: L'AQUILA ANCORA SOTTOPOSTA A PROVE TELEVISIVE DI REGIME

Dal mio amico Antonello Ciccozzi

Prima serata su Canale5, che - checché se ne dica - resta sempre l'ammiraglia del Cavaliere, del Leader, del Premier, del Presidente. Speciale Matrix "Amiche per l'Abruzzo", dove uno stuolo di balde cantanti ha raccolto un milione di euro. Aria di beneficenza per la città. Ringraziare e sorridere.
Domani in edicola ci sarà il dvd che riporta, proseguendone la beneficenza che lo motivò, il loro cncertone al San Siro di Milano. E' questo il motivo dello special, così tra video che celebrano il concerto e immagini della città, durante il dibattito, le cantanti ammettono rispettosamente che c'è molto da fare, in un pathos politicamente corretto, senza contestazione. Nessuno si stupisce del fatto che per un anno si sia gridato al miracolo della "ricostruzione esemplare".

Poi invece a un certo punto la matrona del gruppo si ribella: la Nannini chiede cupamente conto della manifestazione di dissenso aquilano e della censura fattane dai tg. Disobbedisce e guasta un pelo la serata di politica della carità (e di consacrazione di artiste) a cui oggi è toccato il turno di un nuovo spettacolo di beneficenza per L'Aquila; come quelli di "Porta a porta" durante l'emergenza, come le lotterie. Dopo le questue di Vespa, i "gratta e vinci", ora il concerto con DVD, e serata di gala.

Chiede conto la Nannini del perchè i tg hanno detto poco o per niente del fatto che la città è praticamente tutta in protesta, ma viene censurata dal conduttore; che invece richiama il solito messaggio di ottimismo di regime: i soldi ci sono e se non arrivano è per colpa del sindaco. Comunque il solito messaggio: lo Stato c'è, se non va è colpa vostra.

Molte belle canzoni. Si rischia che, dopo un altro grande prodigio nazionale come questo, se gli aquilani avranno ancora da ridire si riconfermeranno degli ingrati.
Domani speriamo che tutti compreranno un dvd di queste nostre nuove benefattrici per L'Aquila, così magari rifanno un pezzetto di portici per le "vasche" degli adolescenti. Ecco il contagocce della politica della carità che torna. Un vero spettacolo.

L'Aquila oggi - in un piovoso e freddo inizio d'estate un anno dopo il terremoto - è una città precaria, irregolare, frantumata, confusa.
Povera città. Disastrata da guarire, dove la necessità - ancora incompresa - di un’estetica della rifondazione confina con il timore di una preoccupante lungodegenza. Tra uno Stato votato al profitto e alla propaganda, e poteri locali assestati su clientelismo e incompetenza.

Povera L'Aquila, che, sotto il velo degli aiuti, si deve guardare da derive di profitto occultate tra le fauci di propaganda e censura; dove il dissenso al Governo viene sistematicamente marginalizzato e tacciato di ideologismo politico, mentre al suo operato viene data altissima visibilità in una narrazione trionfalistica che ha spesso raggiunto toni miracolistici.

6 commenti:

  1. a me è sembrato che tutta la trasmissione fosse molto ben orchestrata proprio per far passare il messaggio che è tutta colpa del sindaco.
    La Mannoia ma soprattutto la Nannini ( hai notato come veniva sempre inquadrata la sua faccina schifata tutte le volte che parlava il sindaco?) sembravano cani pronti a sbranare. E poi, che razza di domande è chiedere a Cialente perchè le televisioni vi hanno censurato? Dove voleva andare a parare? che pure pure quello è stata colpa del sindaco?
    Il funzionario della protezione civile si è svergognato da solo, affermando che "il problema delle firme è secondario" ma invece di dire "ma allora ha ragione il sindaco?" si manda la pubblicità.
    A me hanno insegnato che la beneficenza si fa in silenzio, ma io sono di un'altra epoca.
    Un caro saluto, Mira

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  2. Certo Mira, completamente d'accordo. Loro sono professionisti, non possiamo batterli. Puntiamo sui contentuti.

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  3. Io glielo restituirei, questo milione di euro, se così "peloso" e "pidocchioso": non abbiamo certo bisogno di chi ci venga a cambiare il pannolino!

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  4. Anche su LA7, la Gruber mi ha fatto la stessa impressione: quella di voler mettere in cattiva luce il sindaco.
    Infatti gli ha chiesto di nuovo come mai "quel" determinato Centro Polifunzionale ancora non veniva realizzato: ma se già lo ha spiegato, che i terreni sono ancora della PC e non sono del Comune!
    Fabrizio di Stefano ha detto che il sindaco "prima" ha voluto la governance, ed ora non è capace di gestire la situazione: ma della governance senza i soldi, che te ne fai?

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  5. zittire il sindaco e disconfermarlo è un modo di zittire e disconfermare la protesta.
    stringiamoci a coorte.

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