venerdì 25 giugno 2010

I CONIGLI

Stamattina, come spesso mi capita, in macchina ascoltavo i “conigli” della storica trasmissione di Radio 2: “Il ruggito del coniglio”.
Il tema lanciato dai conduttori per gli interventi degli ascoltatori era: raccontateci di quella volta che siete stati delegati da qualcuno a fare qualcosa o che avete delegato voi qualcuno al vostro posto.

Qualche minuto di riflessione e penso: li chiamo e racconto che ieri sono stata delegata da alcuni amici aquilani a tirare gli ortaggi a Viale Mazzini, come protesta nei confronti di un TG1, a dir poco oscurante e che, quindi, invece di tirare solo un pomodoro ne ho tirati, con grande soddisfazione almeno quattro.
Pazzesco, ho preso la linea quasi subito.
Mi risponde una gentile signorina cui spiego il mio intervento. Come nomino RAI, L’Aquila e pomodori lei mi dice: non posso mandarla in onda, sa noi siamo della RAI.
Spiego subito che il mio intervento poteva essere addirittura “comico” e che comunque non era contro la trasmissione, ma solo contro aspetti dell’informazione che pensavo fossero utili ad un dibattito che in questi giorni è sulle prime pagine di tutti i giornali. Ho anche molto insistito sull’aspetto ironico della situazione, per convincerla.
La risposta è stata no: «Mi capisca, non posso farlo. “Qui mi sparano”».

10 commenti:

  1. Odio la RAI. E' lo specchio di una società in fase terminale, Giusi.
    Stef

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  2. CARA GIUSI,
    QUESTO E' UN SOPRUSO DELLA RAI,AZIENDA PUBBLICA!!
    Credo che ci possano essere estremi di esposto alle varie autorità.Ricordiamo che anche Innocenzi si è dovuto dimettere ieri dall Agicom.Dobbiamo registrare il no dell aragazza che dice che non puo'.Questa è libera informazione e soprattutto la RAI è nostra e dobbiamo riprendercela!
    Andrea

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  3. Bè io non l'ho potuto registrare, ovviamente ma, credetemi, è andata proprio così. Quasi mi veniva da ridere

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  4. Questa volta allora possiamo registrare chiedendo loro nuovamente di poter intervenire alla diretta.Potremmo alzare un bel polverone anche contro radiorai.ne parliamo in ass cittadina domenica.
    ADL

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  5. E' capitato anche a me ma sono riuscito ad intervenire. Mi chiesero ccome andavano le cose a L'Aquila (era l'inizio di Marzo) e io risposi che faceva freddo. Alcuni amici mi riconobbero e mi dissero:"ma con tutti i casini che abbiamo tu dici che fa freddo?" Io ho risposto che mi avevano "imbavagliato" prima di andare in onda e rispondere fa freddo mi sembrava la cosa più ovvia e stupida per chi conosce L'Aquila, e magari qualcuno poteva anche capire, a fronte del resto del mio intervento, perchè avevo risposto fa freddo.
    Ciao
    Agostino

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  6. anche a me è capitata un'intervista, mi pare fosse delle Rai. Ero nella tendopoli, e la giornalista, tra l'altro, mi andava molto a genio per il suo modo di vestire, per come si poneva, per come portava i capelli: una persona che giudicai molto vicino a me, o quantomeno un po' come io avrei voluto essere. Un jeans, una sottile cinghia di cuoio, scarpe da donna ma molto pratiche, una camicia country appena sblusata in vita, capelli e viso molto naturali, sguardo diretto, semplice, franco, aperto, invitante a esprimere i propri pensieri: mi ricordava quelle ragazze impegnate degli anni '70, quelle dei tempi dei cortei, de' "tremate, tremate, le streghe son tornate!", delle occupazioni a scuola, nel sacco a pelo (dove scoprivi che l'ideologia borghese non prevedeva quello a tre posti!), dei volantini fatti col ciclostile, del tascapane militare per tenerci i libri... sì, i tempi dell'eskimo, o del montgomery: quelle ragazze con le lunghe gonne, fiorate, ed i capelli sciolti sulle spalle, naturali, fermati sulla nuca da due ciocche tese sui lati come delle castellane...
    Però, malgrado tutto, mi disse che avrei dovuto glissare su certi argomenti... mentre ci accordammo per sottolinearne altri che, secondo lei, ma non secondo me, erano da senz'altro da pubblicizzare ed enfatizzare.
    Non l'ho mai fatto, e non è, infatti, nella mia natura, ma quella volta dissi prima di sì, e poi, siccome eravamo in diretta, una volta avuto il microfono in mano, non mi lasciai sfuggire l'occasione di spiattellare tutta la mia verità, come dire: -Scusami, ma certe volte è cero: "gli affari sono affari!"-.

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  7. E poi il microfono non ce l'hanno dato più

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  8. Allibisco... e non so se essere contenta di stupirmi ancora di certe cose o no...

    Sto cercavdo di dare il più visibilità possibile al tuo blog e ad altri che riguardano L'Aquila dopo il terremoto, i blog sono purtroppo l'unica fonte di informazione sulla vostra situazione, su quello che avete passato e che sopportate ancora.
    A presto

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