mercoledì 29 dicembre 2010

Capodanno e metafore


Firenze devastata da un sisma di 6.3°. S. Maria Novella, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti sventrati e abbandonati da 21 mesi. Il centro storico, distrutto, resterà chiuso "sine die". 
Poco male: è stato sostituito da 19  “new towns” modernissime con TV e lavastoviglie. 
Più di un terzo dei cittadini ancora senza casa, molti in Versilia  o nella caserma in via Filippo Strozzi. Poche attività commerciali e artigianali, a pochi chilometri dal centro, hanno potuto riaprire i battenti ed è stata stampata una guida che vi aiuterà a ritrovarle. 
I cittadini felici, pagano le tasse e restituiscono quelle sospese. 
Per evitare che le numerosissime richieste dei cittadini di poter risiedere nelle nuove città rimangano inevase, si emanano direttive commissariali dure ed esplicite. Nel frattempo chi, furbescamente, sta ancora in albergo, dovrà uscirne, entro 15 giorni. 
Il Commissario per la ricostruzione dichiara alle telecamere “E’ tutto a posto, solo la sanità in Toscana ha qualche problema, quindi la benzina costerà 2 centesimi di più”. 
Il Consiglio Comunale di Firenze nell’ultima riunione decide dove sistemare le attività circensi. 
L’Italia esalta il miracolo fiorentino. 
I cittadini fiorentini, ingrati, si ritrovano in centro a festeggiare Capodanno.

Jamo frà!!! Piazza Palazzo, 31 dicembre 2010, ore 22.00.

1 commento:

  1. Cara Giusi, che le metafore dopo tanti mesi siano ancora così attuali non è un buon segno. Facciamoci l'augurio di un 2011 di metafore nuove. Cominciamo a pensarle, anzi. Tanti auguri, Giusi.

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