mercoledì 6 ottobre 2010

TASSE



Oggi mentre seguivo una lezione per imparare ad usare una piattaforma che servirà per migliorare la didattica integrativa tramite e-learning, il discorso è scivolato sull’Aquila. Il simpatico e giovane docente, che non è aquilano, ma da un po’ di giorni la raggiunge, mi ha detto che al di fuori della città non si sa nulla, se non a grandi linee. Era abbastanza stupito di dover programmare il suo viaggio verso L’Aquila la mattina presto: si è reso conto del completo caos che regna nel traffico e non lo ricordava così.
Gli ho illustrato la situazione degli studenti universitari e di tutti i cittadini, dispersi.
Parlando parlando il discorso è scivolato sulla questione tasse. “Ma davvero le pagate? E per cosa?” Poi gli ho fatto capire che dal primo di gennaio dovremmo anche restituire quello che “gentilmente” ci è stato concesso. Non voleva crederci! “Queste cose non si sanno fuori dall’Aquila”.
Così ho deciso di scrivere questo breve post.
“Ma che volete? Neanche pagare le tasse?”. Sì, sembra di sentire una miriade di persone che dicono questo. Bene, allora venite a L’Aquila. O meglio in questo agglomerato indefinito di persone che ancora si ostinano a definirsi aquilani. Venite e verificate.
A parte la ricostruzione che per molti di voi è iniziata o, al limite, ritenuta difficile e lenta, ci sono persone (non io, fortunatamente) che hanno perso il lavoro, la loro attività. Piccole imprese, commercianti, artigiani. Non hanno avuto nessuna facilitazione. Eppure stanno pagando le tasse e dovranno restituirle.
Persino la sottoscritta che non ha perso il lavoro, in una città che non c’è, ove è difficile tutto, persino incontrarsi, da gennaio vedrà il suo stipendio decurtato della quota decisa da un governo che, purtroppo, non sa come viviamo.
Venite. Venite a vedere cosa sono i servizi qui, i luoghi di socializzazione, le nostre assemblee all’aperto in una piazza, l’unica (o quasi) aperta anche a tutti voi. Dove domenica prossima con l’Eurochocolate prenderemo qualche pagina di giornale. E voi penserete che è tutto a posto. O quasi.
La mia casa non la rivedrò e, anche se fosse, sarà tra troppo tempo. Quando sarò troppo vecchia e stanca per pulirla. Quando la mia città sarà altro, forse niente.

2 commenti:

  1. Buon pomeriggio a te. E' vero, purtroppo, “Queste cose non si sanno fuori dall’Aquila” perché i media o sono compiacenti con il potere politico oppure tacciono per convenienza.

    Rimangono solamente i blogs e qualche sito web a diffondere la verità. E' quello che fate e dovete insistere, perché un giorno la "verità" salterà fuori, come uno schiaffo dato sul viso di tutti quegli italiani che hanno chiuso gli occhi!

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  2. E' che è così difficile!! E frustrante. A volte impossibile.

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