A L’Aquila si rinnova il rito solenne della Perdonanza, l’indulgenza plenaria perpetua che Celestino V, la sera stessa della sua incoronazione a pontefice, concesse a tutti i fedeli di Cristo.
Celestino V, incoronato Papa il 29 Agosto 1294 nella Basilica di Collemaggio, decise per questo evento di concedere una speciale indulgenza, chiamata Grande Perdonanza. Concesse il perdono a coloro i quali, dopo confessione e con pentimento, avessero oltrepassato la Porta Santa della Basilica.
Il 28 Agosto si rinnova questo evento, con l'apertura della Porta Santa che è preceduta da un corteo storico.
Nel corteo, la Dama della Bolla, accompagnata dal Giovin Signore, porta l'astuccio contenente il Documento del Perdono.
Dinanzi la Basilica, inizia la cerimonia di apertura della Porta Santa. Il Sindaco legge il prezioso documento e poi un Cardinale, designato dalla Santa Sede, percuote per 3 volte la Porta con un ramoscello d'ulivo e ne ordina l'apertura.
Segue una messa solenne e l'esposizione della Bolla all'interno della basilica.
Alla 715esima edizione della Perdonanza Celestiniana (2009) parteciparono TUTTI.
Gianni Letta e Guido Bertolaso varcarono la Porta Santa per paura di noi cittadini (eravamo in 10 –dieci-) qualche tempo fa, anche se non era il 28 agosto (leggi qui ). Ed anche se non sono praticante, l’evento mi sembrò non solo ridicolo, ma soprattutto ingiusto. Un rito, profanato. Senza che nessuno fosse in pericolo. E Celestino V si rigirò nella tomba.
Tornano, caro Celestino V, tornano sabato, al corteo della Bolla. A farsi perdonare nuovamente, per la terza volta.
Ed io vorrei portare al corteo il silenzio, il vento tiepido di questi giorni di una città che non c’è più. Che annega. Che soffoca. E che, nonostante tutto inneggerà i salvatori, anche se qualcuno di loro alle 3e32 del 6 aprile 2009 se la rideva.
E la città moriva per sempre.
Vorrei portare in corteo il freddo della morte che attanaglia la città, anche se il vento tiepido ti accarezza mentre la percorri abusivamente. Vorrei portarci le pietre roventi, i sassi lisci, le bifore spezzate…
… Le anime nascoste dentro la polvere. In corteo, certo. Ad accompagnare la Bolla. Non per essere perdonati, ma per mostrare il coraggio, di gridare ancora.
Di urlare la vita: quella perduta e quella che perdura. Nonostante tutto.
Nonostante….
… eravamo lì tutti alle 3e32.
E non passerò attraverso la Porta Santa. Non riesco a pentirmi di essere stata a casa quella notte.
Dovrei pentirmi se fossi scappata, non avvertendo gli altri.
Il corteo storico accompagnerà la Bolla.
Il corteo si è arricchito, ormai. Di chi resiste a qualcosa che non so definire meglio: volgarità.
Ci sarò. Con una carriola. Vuota o piena non so.
Ma stasera non mi importa: sono riuscita a piangere.
Nessun commento:
Posta un commento