Non si finisce mai di imparare. Davvero.
Come è ormai arcinoto ho deciso di candidarmi per una delle
liste civiche a sostegno di Ettore di Cesare Sindaco. Ma non è di questo che
voglio parlare. A pochi giorni dalla presentazione delle liste vi racconto qualcosa,
per condividere con voi tutto ciò che in questi giorni ho visto e sentito.
Come saprete ciascuna lista può avere un numero massimo di candidati
pari a 32. E’ ovvio, quindi, che ci siamo dati da fare a cercare persone motivate,
oneste, competenti che possano dar forza
alla coalizione. E sinceramente ci siamo riusciti.
Però il percorso è stato
molto difficile, a volte mi ha stremato. Specialmente quando una persona a me
assai cara mi ha detto «Non posso candidarmi, non posso espormi. Sai sono senza lavoro e
non posso schierarmi per non perdere la possibilità di avere una, seppur
remota, possibilità di guadagnare qualcosa. Insomma sono ricattabile, ho paura
di esserlo ».
Ed un caro ragazzo, che ci ha appoggiato sin dall’inizio, e
che, sempre per ragioni lavorative, ha preferito candidarsi altrove. Un
ragazzo, uno come tanti, quelli per i quali vorrei che qualcosa cambiasse. E
invece è ancora così: ricatti, clientele, favori, paure, voto si scambio.
Non mi piace, mi sento come un pesce fuor d’acqua in questa
miseria, in questo modo medioevale di condurre la “cosa pubblica”. Sento una
gran pena dentro di me, pena per questa città, per questa regione, per questa
nazione ed oggi, più che mai, sogno un vero e proprio colpo di reni, di tutti
coloro che credono che un mondo diverso è non solo possibile, ma molto molto
più giusto, onesto, pulito e pieno di opportunità.
E’ ora di finirla con parrocchie e parrocchiette, è ora di cambiare:
di operare onestamente in piena trasparenza, di usare con competenza e onestà i
fondi pubblici (pubblici perché sono nostri), di rispondere ai bisogni della
comunità con fermezza e lungimiranza, è ora che tutti abbiano voce e pari
opportunità, a partire dalle fasce più deboli. Basta con i ricatti, la paura,
la vergogna.
Fortunatamente ho conosciuto e collaboro con persone che
senza paura, con fierezza, passione, competenza, onestà, spirito di
abnegazione, ci mettono la faccia. Per provare il brivido del cambiamento.
In piedi, tutti: siamo aquilani, facciamolo no!
cara Giusi, per te è facile parlare e sottintendere tra le righe che chi non ha potuto esporsi è un miserevole vigliacco che rifiuta di provare "il brivido del cambiamento". La realtà è che le persone fiere, appassionate, competenti e oneste che ci mettono la faccia come dici tu, sono tutte "sistemate" in posti statali o hanno una professione avviata. Nessuno li può toccare. Un disoccupato non può attualmente permettersi il LUSSO di schierarsi. Chi lo fa può essere si coraggioso, ma temo sia perlopiù molto giovane e ingenuo, inesperto dei meccanismi cancerosi di questo schifo di sistema mafioso. Ovviamente assolutamente trasversale. Ti stimo comunque. E ti voterò.
RispondiEliminaTi sbagli, per me non è un "miserevole vigliacco" e mi spiace tanto che si sia letto così. Quello che non va è che chi è più debole sia in qualche modo ricattabile e questo non lo digerisco. Pari opportunità vuol dire tante cose, ma per me significa che tutti devono avere le stesse possibilità, indipendentemente da chi hanno votato. Perchè chi vince le elezioni, parlo in generale, non rappresenta solo una parte ma deve essere in grado di "governare" il tutto. Spero che col tempo ci si riuscirà. Sottolieno comunque che tra le persone fiere, appassionate che ci mettono la faccia, non ci sono solo quelle come me "sistemate" ma tanti, e dico tanti, disoccupati e precari. Grazie. Giusi
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