Stamattina sono salita su alla “Crocetta”, ma non ho potuto
imboccare la strada per “Madonna Fore”.
Per chi non è aquilano, si tratta di una montagna che sfiora
L’Aquila a Nord e di una Chiesetta molto cara agli aquilani. Purtroppo 4 anni e
7 mesi fa, detta montagna ha subito un incendio e da allora nessuno ha fatto
nulla per bonificare l’area, a dire la verità non so neanche se c’è un progetto
di ripristino, men che meno se sono stati richiesti fondi. Certo è che il
terremoto ci ha messo una bella pietra sopra, perché le priorità sono state altre. La Pineta di San
Giuliano (così la chiamiamo) è un luogo di aggregazione per noi aquilani, e
ancor di più potrebbe esserlo ora; la città giace immobile, ma gli aquilani ci
sono ed hanno bisogno di sentirsi ancora comunità.
Dicevo che, stamane, non ho potuto imboccare la stradina assai
più trafficata delle altre perché era
sbarrata, con questo cartello in bella vista.
Sono così salita al convento di San Giuliano e, dopo aver
fotografato questo buco
che ci ha lasciato il
terremoto, mi sono inerpicata per “Fonte Cacio” in mezzo a fusti carbonizzati.
Giunta alla Crocetta, un gentile signore, provvisto di motosega, mi ha detto
che si poteva scendere per la Chiesetta di Madonna Fore, e così mi sono
incamminata, aiutandolo per strada a tagliare i fusti che, numerosi, sbarrano
il sentiero.
«Sa signora, è un’iniziativa che sa tanto di spot
elettorale, ma io sono un volontario, amo questa montagna».
«Ammetterà» rispondo «che è alquanto peculiare che
questo stia succedendo proprio ad un mese dalle elezioni».
E gli racconto della
miriade di interventi degli ultimi giorni: dall’annuncio di rotonde, ai guard rail scintillanti, ai cartelli che
ci indicano, finalmente, le aree di raccolta in caso di pericolo”, all’inizio
dei lavori per l’Auditorium, alle demolizioni….
«E’ che pensano che siamo dei polli e che li voteremo, loro o gli
altri, sempre gli stessi!! Io a votare non ci vado».
Mi chiede il nome e si sorprende. Dice di conoscermi, perché ha
sentito parlare di me. «Se lei si candidasse signora, assieme a tutte le
persone che in questi tre anni hanno cercato, inascoltati, di smuovere le
coscienze, vi voterei ad occhi chiusi ».
E c’è qualcuno, ancora, che parla di voto utile, come se votarli
fosse utile, come se preferissero che coloro che si sono allontanati dalla
politica rimanessero a casa, invece che votare la speranza che qualcosa cambi.
E cambierà, vedrai che cambierà.
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