Era il 19 ottobre 2009: iniziavano di nuovo le lezioni universitarie a L'Aquila. A soli sei mesi dal sisma. Un vero miracolo.
Ancora oggi GRAZIE a tutti gli studenti.
Alla città auguro che sia in grado di accoglierli.
Che giornata! Oggi 19 ottobre 2009 sin dal primo mattino (ore 5.00) ero molto emozionata ed agitata.
Arrivo a Coppito alle ore 8.20, inizio
lezioni ore 9.30. Tutto è diverso: ci sono già tanti ragazzi che
camminano intorno alle Facoltà.
Ore 9.00: l’atrio della Facoltà comincia a
riempirsi. I miei studenti dello scorso anno sono affettuosissimi e
felicissimi. “Finalmente prof. si ricomincia”.
Le aule si riempiono. Le matricole
chiedono informazioni sulle ubicazioni delle aule. I sistemi di
videoproiezione sono a posto. I termosifoni scaldano a dovere. Vado a
salutarli tutti. Le aule sono piene di studenti sorridenti. Ci
ringraziano, ci chiedono di andare avanti, ché loro saranno con noi.
Che magnifica giornata! Nell’intervallo
tra una lezione e l’altra finalmente si risentono le loro voci
esuberanti nei corridoi, si accalcano alle macchinette del caffè, fumano
una sigaretta fuori al freddo. E li ho sentiti raccontarsi: “Sono a
Teramo, stamattina ho impiegato 2 ore ad arrivare”. “Io sono a
Tornimparte, la sera non so che fare”. “Dobbiamo tenere duro, perché
qualcosa per noi si farà, ne sono sicuro”. E via così.
Poi arriva la pausa pranzo e finalmente
tutti i bar, i supermercati, le panchine, sono pieni, pieni pieni. Anche
la libreria, dove i ragazzi scoprono le agevolazioni e allora comprano
tutti: non c’è bisogno di fotocopiare, il prezzo del libro è
accessibile; segno evidente che prezzi contenuti sono l’unico modo per
evitare piraterie e per diffondere la cultura del libro.
Sì aquilani cari, gli studenti sono
tornati. Li abbiamo riportati. Con tenacia e spirito di appartenenza,
l’Università è qui assieme ai suoi studenti.
Ora tocca anche a qualcun altro far
valere i loro diritti. Il diritto primo ad avere alloggi, anche
temporanei, come lo devono avere tutti i cittadini di questo territorio.
Alloggi per farli stare qui a ricostruire ciò che eravamo, magari anche
meglio di ciò che eravamo.
Insomma non un ritorno al passato ma al futuro di questa città.
Sono qui, sono tanti. Sosteniamoli come possiamo. Anche offrendo loro un posto dove dormire per qualche notte.
Forza ragazzi e grazie di tutto!
La vostra prof.
Giusi Pitari
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