Oggi ho comperato “Il Centro” perché leggevo un bel titolone fuori dalle edicole: “CICCHETTI ASSISTENZA DA RIVEDERE” ed avevo sperato che finalmente tornasse su suoi passi. Ricorderete, infatti, della sua ordinanza “capestro” per la quale già ho avuto modo di scalpitare.
In realtà, l’articolo non dice nulla se non che “Dopo due anni va rivisto qualcosa” e poi giù con parole senza senso: “La questione prezziario può dirsi risolta, se viene fuori qualcosa in itinere si vedrà, è impossibile prevedere tutto prima, il 99% è stato fatto, posso dire alla gente che il periodo più brutto è passato, in questi due anni non si è perso tempo, il confronto vivace può tirare fuori qualcosa di buono, L’Aquila si può fare meglio di prima, ricostruire una città è qualcosa di complicato …. “
E l’assistenza alla popolazione? Quella per cui ha la delega? I nostri problemi, quelli veri di vita quotidiana? Perché non è che tutti possono incatenarsi o ricorrere al TAR per vedere valere i propri diritti!!!
Poi nella cronaca locale un piccolo trafiletto: TRUFFA MADOFF DEI PARIOLI, INDAGATI FUNZIONARI CARISPAQ. Pare che non potessero sapere cosa si nascondesse dietro tutti quei passaggi di denaro! Insomma 300 milioni di Euro che passano inosservati: che storia è questa? Eppure nessun giornale sviscera la questione in maniera esauriente.
Molto più grande il titolo che riguarda il PD locale: insomma si è alzato un polverone per la nomina di un nuovo assessore che si occuperà anche dell’assistenza alla popolazione. E’ un esponente di Rifondazione Comunista. Il PD locale si lamenta della mancanza di trasparenza del Sindaco nell’effettuare la nomina ed io scopro che, quindi, non è vero che il Sindaco nomina gli assessori, ma prima li deve indicare al partito (o viceversa) e poi eventualmente nominare. Così scopro pure che potrebbe essere interpellato Bersani e mi sento male, così come quando, per l’elezione del Rettore dell’Aquila, si riuniscono persone di Roma. Comunque sono molto felice della nuova nomina.
E poi il battibecco sull’architetto Fontana, che presiede la struttura tecnica di missione e altre amenità.
Sembra proprio che i problemi della gente e della città non possano riempire le pagine dei giornali, a meno che non si facciano azioni eclatanti! Per esempio è passato ormai un anno dalla promessa delle rimozione macerie, e sono ancora lì. Risale a novembre 2010 la conferenza stampa con la quale si annunciavano oltre 118 milioni di euro per la ricostruzione tra cui: interventi pubblici ricompresi nel Programma sperimentale di fattibilità e breve termine; interventi negli edifici pubblici di proprietà del Comune dell’Aquila; interventi su reti idriche e fognarie da parte della società di gestione Gran Sasso Acque; interventi sul patrimonio culturale; interventi alla chiesa delle "Anime Sante"; conferenza nella quale il Commissario ebbe parole di apprezzamento per il contributo tecnico fornito dalla Curia, che aveva realizzato un accurato studio, supportato da tecnologie all’avanguardia, sullo stato della città in superficie, ma anche a livello di sottoservizi. Cosa è successo da allora? Mi sembra solo di aver capito che, accantonata l’idea di fare “cunicoli intelligenti”, ora si pensa a ripristinare ciò che c’era, questo a proposito di una città migliore di quella di prima! E ci sarebbe molto altro: il commercio, il lavoro, la cassa integrazione …. Insomma tutto.
Per fortuna c’è Internet e proprio ora apprendo che la Provincia di Pescara non ha fatto propria la nostra legge sulla Ricostruzione, quella che abbiamo scritto noi e per la quale si sono raccolte firme in tutta Italia: evidentemente ci tiene molto a fare bella figura con “il capo” e pensa sia giusto rischiare di essere fuori dalle benevolenze che garantiscono di potersi ripresentare sempre, sempre uguali, sempre stretti a doppio filo sul nulla.
E così mentre ci si prepara al matrimonio di William e Kate, anacronisticamente medioevale in questo secolo, e sento al Tg3 che per le macerie abbiamo bisogno di un trituratore, penso che la tecnologia è progredita troppo rispetto alla ristrettezza di vedute di molti governanti.
Il progresso permette facilmente di essere trasparenti e di dare informazioni, facilita la partecipazione, risolve problemi pesanti (macerie) con l’uso di tecnologie all’avanguardia, ci dà una mano nello smaltimento e differenziazione dei rifiuti, ci fa ricavare energia dai rifiuti organici, ci fa costruire case sicure e autosufficienti, ci fa parlare, confrontarci, ci connette con il mondo.
Ma il mondo continua a fare guerre, a chiudere gli occhi, ad ammaestrarci con informazioni parziali, a rattoppare case e città, a consumare in maniera caotica.
Forse tutto questo progresso non è per noi.
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