Volevo riparlare un po’ della mia
città, L’Aquila. No, No, tranquilli, non chiudete la pagina web, non vi
ammorberò con le solite menate di quattro anni a questa parte.
Potete rimanere, perché rimarrete
sbigottiti!
Ora lo sapete che nel 2010 noi
prendemmo le carriole e facemmo un bel po’ di casino, vero? Ecco, siamo ne 2013 e molti di noi sono chiamati a
processo. I reati quasi sempre gli stessi: “manifestazione non autorizzata” e “violazione
della zona rossa”.
Così oggi ci siamo rincontrati,
senza carriole, in tribunale. E nella lunga attesa ci siamo fatti una bella
rimpatriata.
«Oh, ma il processo per la
passeggiata in via Marrelli quando si fa?»
«Boh, pensavo fosse stato archiviato!»
«No, però si può “oblare”», questo è
un termine che fino a poco tempo fa, neanche sapevo che esistesse.
Si tratta di pagare una specie di
multa, “oblazione” appunto, per l’estinzione del reato. E già ne ho pagata una,
circa 130 Euro, perché pare che un certo giorno sostavo a Piazza IX Martiri in
zona rossa. Mi viene subito in mente che ‘mica ci stavo da sola?’, insomma sarà
sempre relativa ad uno di quei giorni del 2010, dove ‘sta zona rossa è stata
violata più volte, persino dal Sindaco, il Vescovo …. Ma che lo dico a fa’?
Comunque non tutti i reati possono essere “oblati”, per esempio quello di manifestazione
non autorizzata, dove qui a L’Aquila l’accusa è per alcune persone ritenute “le
menti” delle carriole. Bah!
Mi sono spesso chiesta come mai ad
una “manifestazione non autorizzata” fossero SEMPRE presenti più poliziotti che “manifestanti”
e perché i primi siano stati spesso in assetto antisommossa e i secondi con
caschetti e carriole. Boh, sarà sicuramente una prescrizione di legge, come le
denunce, che sennò poi li accusano di omissione di atti d’ufficio.
Poi oggi c’erano anche gli avvocati!
Un mestiere che proprio non avrei potuto svolgere. Perché tra le pieghe delle
parole ci sono sempre un sacco di trappole, quindi se devi testimoniare è
meglio che sai prima cosa di o non dire. Insomma se dico «Cavoli, non era una
manifestazione, ci incontravamo in centro come tutte le domeniche» devo anche
aggiungere «Non ho ricevuto nessuna mail o telefonata di invito né ne ho fatte».
Cioè se ho chiamato qualche amico per dire «Ci vediamo in piazza», sto
organizzando una manifestazione. Il che non è propriamente lapalissiano.
E così mentre uno aspetta ore e ore
di essere chiamato dal giudice, entra in aula e assiste a qualche processo, dei
più svariati: “etichette di sementi di erba medica false” oppure “manufatti
abusivi”.
E ti chiedi «ma che ci sto a fa’ qui?».
Decine di persone tra
avvocati, imputati e testimoni, in ostaggio per una intera giornata di un una
sottospecie di misfatto per il quale rischi pure una condanna.
Ci hanno detto che questi processi
alle carriole sono medaglie al valor civile.
Secondo me sono l’emblema della
perdita della decenza.
Una barzelletta? No, purtroppo è tutto vero.
RispondiEliminaIn questo caso è meglio lasciar parlare i puntini:..................................
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Restate umani, se ci riuscite.
Luca (l'ex indovino)