lunedì 14 maggio 2012

Eccomi





E’ ora di scrivere qualcosa, forse. Dico forse perché è ovvio che devo parlare dei risultati delle elezioni qui a L’Aquila.
Ecco, me la sbrigo subito: abbiamo ottenuto un bel risultato. E mi tolgo il primo sassolino: i sondaggi di un certo partito ci posizionavano all’interno di una forchetta molto appuntita, tra lo zero e il due percento. E non è la sola staffilata che ci hanno dato per sbandierare a destra e a manca l’inutilità di votarci! Insomma siamo arrivati al 4,15% come liste e addirittura al 5% con il candidato sindaco.
E’ d’uopo ringraziare coloro che ci hanno scelto, un saluto particolare ai miei 114 votanti. Voti attenti, di fiducia, di cui sento la responsabilità. Per questo non mi fermo e non ci fermeremo, perché la città lo merita, a prescindere.
Ora il ballottaggio tra i due leoni Cialente e De Matteis;  possiamo già sapere la composizione del prossimo consiglio comunale, nei due casi, almeno pressappoco, insomma a grandi linee. E mi è sufficiente.
Valutazioni politiche non ne faccio, non mi appartengono, insomma non le so fare. So solo che a leggere i nomi dei consiglieri più votati e, quindi, in buona misura eletti, mi cadono le braccia, davvero.
Una sfida è quella che ci si è parata davanti col terremoto, una sfida che dovevamo cogliere, coagulando ovunque e, in particolare al governo della città, le migliori intelligenze, professionalità, la credibilità, la pianificazione, la lungimiranza, la novità. Insomma un vero e proprio laboratorio civico. Che non si è fatto, né a destra né a sinistra né al centro:  con candidature trite e ritrite, con dispersione dei voti grazie alle decine di liste, con apparentamenti che consolidano l’ottenuto.
Lo so, vorreste i nomi, ma se siete aquilani li sapete, gli altri non capirebbero.
Ma quei nomi mi rimbombano nella testa, anche perché sono stata rappresentante di seggio e li ho sentiti scanditi per tutto il pomeriggio di lunedì 7 maggio.

A dopo il ballottaggio, cari amici.

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