Con l’acqua possiamo produrre energia utilizzandola come forza motrice negli impianti idroelettrici, ma possiamo anche sprecarla e parlo di acqua in bottiglia, solo per testimoniare quanto ci costa in termini di petrolio.
Mentre ci martellano con campagne pubblicitarie improntate su salute e vitalità, infatti, i produttori di acqua in bottiglia consumano milioni di barili di petrolio e generano milioni di tonnellate di gas serra, per la produzione, la lavorazione ed il trasporto dei loro prodotti. Circa il 70% delle bottiglie di plastica finiscono in discarica e non si decompongono facilmente. Il consumo di acqua in bottiglia provoca la produzione di oltre 60 milioni di bottiglie di plastica, trasportate e smaltite ogni giorno: un incubo ambientale. La plastica più comunemente usata per bottiglie è PET, polietilene tereftalato, derivato del petrolio greggio.
Per produrre una tonnellata di plastica occorrono almeno 1,5 tonnellate di petrolio. Ai prezzi di marzo 2009 (43 $ a barile-159 litri-), una tonnellata di petrolio costava circa 320 euro, oggi siamo a più del doppio. Una tonnellata di plastica, insomma, costava circa 480 euro nel 2009 soltanto in materie prime. A questa cifra va aggiunto il costo di 17,5 tonnellate di acqua necessarie per la produzione.
Per produrre una tonnellata di plastica occorrono almeno 1,5 tonnellate di petrolio. Ai prezzi di marzo 2009 (43 $ a barile-159 litri-), una tonnellata di petrolio costava circa 320 euro, oggi siamo a più del doppio. Una tonnellata di plastica, insomma, costava circa 480 euro nel 2009 soltanto in materie prime. A questa cifra va aggiunto il costo di 17,5 tonnellate di acqua necessarie per la produzione.
Con una tonnellata di PET si producono circa 30.000 bottiglie da 1,5 litri. Inutile dire che anche la trasformazione del PET in bottiglie di diversa forma ha un costo, in termini energetici: circa 3 MWh, ottenuti consumando petrolio. Usiamo poi altro petrolio per trasportare queste bottiglie vuote in fabbrica, dove vengono riempite di acqua e consegnate su tutto il territorio nazionale, consumando altro petrolio. Le bottiglie di acqua vengono comprate e trasportate, di solito in automobile, a casa.
Le bottiglie vuote, infine, differenziate o meno, subiscono un ulteriore trasporto o in discarica (dove non spariscono d’incanto) o al riciclo. Spesso vengono bruciate, cioè avviate al recupero energetico perché, essendo derivate da idrocarburi, hanno un’alta resa. Qualcuno, però, mi dovrebbe spiegare che convenienza ci sarebbe nel produrre una bottiglia per poi bruciarla: in un inceneritore con recupero energetico, si può ottenere energia elettrica con una resa di circa il 15%. Per di più la combustione della plastica può liberare in atmosfera prodotti inquinanti. Per non parlare del residuo secco da combustione!!! Il PET riciclato viene invece utilizzato (mischiato con il polimero vergine) per la produzione di nuovi contenitori trasparenti per detergenti e naturalmente costa meno della materia prima originaria (petrolio).
Per farci un’idea di quanto si consuma per il solo trasporto delle bottiglie d’acqua, possiamo soffermarci sul fatto che se ognuno di noi consumasse 1 litro al giorno di acqua imbottigliata (240 bottiglie in un anno) consumerebbe, solo in trasporto, almeno 6 litri di gasolio l’anno. E’ poco? Provate a moltiplicare per 60 milioni di bottiglie!
Per acquistare acqua in bottiglia gli italiani spendono in un anno circa 1.5 miliardi di euro; per ogni famiglia la spesa è quasi pari a quella per la raccolta dei rifiuti e per ogni euro speso per acquistare acqua in bottiglia solo l’1% è quello effettivo dell’acqua.
Quindi il prossimo fine settimana io voterò SI’ per dire NO alla privatizzazione dell’acqua e continuerò a bere, come ho sempre fatto, l’acqua di rubinetto. Voterò SI’ per dire NO al nucleare, perché prima di qualsiasi decisione in termini di approvvigionamento energetico, desidero che si applichi una politica di risparmio ed efficienza energetica. La produzione delle bottiglie di plastica per l’acqua è solo un esempio di spreco: io non voglio il nucleare per produrre cose inutili! Dobbiamo diminuire i consumi, specialmente della plastica di cui, grazie alla grande distribuzione, abusiamo, consumando petrolio e inquinando, più o meno inutilmente.
Non voglio un mondo di plastica: anche per questo voto SI’ per dire no al nucleare. E voto SI’ per avere solo acqua pubblica: un bene primario non può giocare sui profitti. E domenica prossima non ci sarà nessun legittimo impedimento che tenga!
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