martedì 19 giugno 2012

Via Angelo Colagrande 2



Via Angelo Colagrande stamattina, 19 giugno 2012



Stamattina mi sono recata in via Angelo Colagrande (L'Aquila), insomma sono andata a casa, quella vera. Dovevo ritirare la posta.
La strada, come già detto , è in corso di rinnovamento totale: asfaltatura, allargamento dei marciapiedi e guard-rail orribili.
Arrivata sotto-casa, mi sono imbattuta in una fila mostruosa di automobili, il tutto perché parte della strada era sbarrata e, quindi, si procedeva a senso unico alternato. Mi sono cadute le braccia! Insomma che si fa, prima si asfalta e poi si buca nuovamente?
Così ho chiesto informazioni. In realtà qualcuno me lo aveva già detto un mese fa, ma io non ci avevo creduto.

La ditta che ha appaltato i lavori, ha lavorato, come dire, un po’ alla “carlona”, tanto che persino l’assessore Moroni, incavolatissimo, ha sentenziato “Non vi paghiamo!” e, stavolta, ha tutte le ragioni del mondo.
La suddetta impresa ha asfaltato la strada ricoprendo tutti i tombini, ossia sia quelli di scarico acque, provocando allagamenti, sia quelli di accesso ai sotto-servizi. I tombini di scarico, in seguito sono stati sbloccati, per il resto si è proceduto a tentoni. Insomma chi si ricordava dove era il tombino Enel lo ha segnalato e, quindi, questo veniva disseppellito. 

Giorni fa parte dei quartieri Torrione e San Francesco, sono rimasti senza acqua, per una perdita delle condutture, ma il tombino di accesso era sparito. Per poterlo disseppellire, domenica mattina si è dovuto procedere a chiedere il permesso alla ditta “asfaltatrice” perché, essendo ancora non ultimati i lavori, la burocrazia preveda quella procedura. L’asfalto nuovo, quindi, è stato smantellato nel punto dove si trovava il tombino, è stata individuata la perdita e ora sembra sia tutto a posto. Naturalmente tranne la strada. 

Una persona mi ha detto che seppellito dall’asfalto c’è ancora il tombino “Telecom” , e, badate bene, a San Francesco passa la fibra ottica ed io già pensavo ad una cablatura completa del mio palazzo. Ora spero che lo ritrovino.
In questo mio post possono esserci delle imprecisioni, perché si basa su testimonianze dirette e non verificate, d’altra parte non sono una giornalista, ma una che semplicemente inorridisce quando si scontra con persone che lavorano male.

Qualora il Comune decidesse di non pagare l’impresa che ha fatto quello scempio, non ci crederete ma io lo appoggerò senza problemi! Forse riuscendo anche a far togliere quell’orribile guard-rail.

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