Sono stata davvero fortunata a non essere presente all’ultimo Consiglio Comunale (11 luglio scorso) che, in pompa magna, ospitava nell’ordine: il presidente della Regione e commissario Gianni Chiodi, il vice commissario Antonio Cicchetti, il vice commissario ai Beni Culturali Luciano Marchetti, il coordinatore della Struttura tecnica di missione Gaetano Fontana, il provveditore interregionale alle Opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna Donato Carlea e il provveditore alle Opere pubbliche delegato per l'Abruzzo Giancarlo Santariga.
Fortunata perché avrei sicuramente passato uno dei più brutti pomeriggi della mia vita, non solo per il mare di bugie imbellettate dette dai vari soggetti (Chiodi in primis), ma anche per la mancanza di repliche efficaci del Consiglio Comunale (Sindaco in primis), se si eccettuano gli interventi di alcuni.
Non ho resistito ed ho ascoltato l’intervento di Chiodi, disponibile a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=kBcp_6Wiwbo
Il Commissario pluripotenziario elenca non con maestria, ma con l’atteggiamento di chi mente sapendo di mentire, una serie di interventi riusciti sulla nostra città terremotata. A parte che quasi tutti gli interventi si riferiscono alla prima emergenza (quando Chiodi non era commissario), la leggerezza con la quale vengono enumerati fa venire un senso di disgusto confrontabile a pochi altri. Intanto parla delle scuole:” le attuali sono migliori di quelle preesistenti”. Preciso che le scuole, attualmente, sono in costruzioni provvisorie dette MUSP, ammucchiate qui e là, certamente funzionali, ma comunque provvisorie. Poi si passa all’Università e Chiodi dice espressamente che il 9 aprile 2009 ricevette «Rettori, vice-rettori, professori ... bianchi in volto, che si chiedevano “ce la faremo?” e chi l’avrebbe mai creduto che ce l’avrebbe fatta l’Università?». Ma che dice? Sorge spontanea una domanda: Cosa ha fatto Chiodi per l’Università? Forse ha mantenuto un diritto acquisito da alcuni studenti all’autonoma sistemazione correggendo il rinnovo con limiti di merito? Oppure ha dato alloggi pubblici ai fuori sede? Oppure ancora ha consegnato i pochi alloggi pubblici a un privato? Oppure si è battuto per la ricostruzione delle sedi universitarie rese inagibili dal sisma? Oppure ancora ha speso i 16 milioni di Euro stanziati dalla Gelmini per una nuova casa dello studente?
Insomma si è fregiato di meriti non suoi oppure di falsità palesi, come quella che riguarda l’ospedale, o le case classificate “A”, cioè AGIBILI!!!
E poi c’è Cicchetti che evitando di parlare della sua specifica delega all’assistenza alla popolazione, si arrampica in una disquisizione sui tempi della ricostruzione affermando che “Siamo nei tempi giusti”. Perché visto che non esiste un cronoprogramma specifico che ci dica entro quando bisogna fare questo o quello, visto che si è fatto tanto (???) siamo pure nei tempi. GULP!
Siamo davvero stanchi, dei teatrini, dei comunicati, della ricostruzione percepibile (sigh!!), delle mirabolanti opere di questi personaggi che non sanno neanche cosa sia L’Aquila. Addirittura il Commissario, la settimana scorsa, si era esibito in un’esternazione che grida vendetta: gli aquilani avevano a disposizione grandi nomi per la ricostruzione della città e non li hanno voluti.
Ma come, egregio Commissario, non ha neanche letto il rapporto a firma di Aldo Bonomi? Ricostruzione è partecipazione “La società locale è interpretata al medesimo tempo come soggetto e oggetto del cambiamento”. Ma si sa, il Commissario ha altro da fare e per noi ci sono solo i comunicati.
Non esiste una rassegnazione, almeno per me. Speravo che almeno il Sindaco potesse darci ascolto e parola.
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