mercoledì 14 novembre 2012

Gli alberi


Oggi invece che di terremoto, vi parlerò di alberi. Alberi tagliati, senza che se ne possa capire il motivo.
A L’Aquila stanno allargando alcune strade e predisponendo nuove rotonde. Sull’intervento non ho voglia di esprimermi, ma sulle modalità sì. Una delle strade che devono essere allargate è via Paolucci che, prima del terremoto era così:

 
Potete notare che si trattava di una strada a senso unico sulla carreggiata a destra. Quella che vedete a sinistra è invece un parcheggio: al di là della recinzione c’è una caserma della Guardia di Finanza e tutto intorno (pressappoco) ad essa, c’è un grande Parco, Piazza D’armi.
 L’intervento di questi giorni  trasformerà via Paolucci  in una strada a doppio senso di circolazione come, in realtà, era in passato. Si prevede però l’allargamento delle carreggiate.
Ieri la strada è stata chiusa per lavori ed oggi riaperta, con una sorpresa: gli alberi che nella foto vedete dividere la carreggiata dal parcheggio sono stati tagliati: 37 alberi tagliati. Sembra fossero faggi, io non lo ricordo, ma poco importa. 

La prima domanda che mi pongo è semplice: perché li hanno tagliati? Appare infatti evidente, che potevano rimanere al centro della nuova carreggiata a doppio senso, magari sacrificando qualche metro della Guardia di Finanza.
Gli amministratori hanno bofonchiato: “Erano pericolosi” (?????), “Le radici avevano alzato il manto stradale”, “Le radici avevano avviluppato i sotto-servizi” .
La seconda domanda che mi pongo è la seguente: tutti e 37 gli alberi avevano alzato il manto stradale? C’è una testimonianza di questo? Chessò, una foto.
La terza domanda che mi pongo  è la seguente: tutti e 37 gli alberi avevano “avviluppato” i sotto-servizi? Sì? Quindi è stato realizzato  uno scavo lunghissimo e verificato, vero? Per caso c’è una foto di tutto questo?  Sarei molto curiosa di vederla.

Via Raffaele Paolucci ora è così:



E questo è ciò che rimane degli alberi:



Non abbiamo potuto nulla per impedirlo, non ne sapevamo nulla. 
Quindi ho preparato un cartello che assieme ai miei amici aquilani appenderemo su qualsiasi albero della nostra città. Eccolo: 




A Piazza D’Armi, altrimenti detta “polmone verde della città”, dopo il terremoto, abbiamo visto sorgere una Chiesa “provvisoria”, una stesa di cemento costosissima – il nuovo mercato-, ed ora vediamo gli alberi tagliati.

Ma c’è di più. Abbiamo perso tanti riferimenti dopo il terremoto: il centro, i negozi , gli universitari che pullulavano ovunque, le piazze e i vicoli, le case…. 
Ci sono rimaste piccole cose, ai più possono sembrare insignificanti, ma ci aiutano a riconoscere il luogo dove viviamo.   
E gli alberi sono una di queste cose.

2 commenti:

  1. Riguardo alle giustificazioni degli assessori:
    -Una carreggiata a doppio senso con in mezzo gli alberi è pericolosissima: uno sbandamento minimo e ti schianti contro un albero. Morte assicurata.
    -Che le radici hanno alzato il manto stradale si vede anche dalla foto qua sopra, o semplicemente passando per quella strada.
    -Non serve uno scavo lunghissimo e verificato per vedere che le radici avevano avviluppato i sotto-servizi.
    In quanto alla sorpresa, dubito che il comune possa comunicare ogni singola azione posta in atto a tutti i cittadini, magari chiedendone prima il consenso. La democrazia funziona che quando si riceve un mandato dagli elettori, non si rimane dipendenti da essi (come Grillo vorrebbe farci credere) per ogni singola decisione.

    RispondiElimina
  2. Inoltre, Giusi, bisogna tener conto che alla fine della strada è prevista una rotatoria risucchiando un po' di terreno al complesso INA Casa, per cui sarebbe stato difficile poi far ruotare la strada (peraltro divenuta molto larga lasciando gli alberi in mezzo) e gestire i flussi nella rotatoria.

    RispondiElimina