venerdì 16 novembre 2012

Cosa non è un'assemblea pubblica



Il 9 novembre su Facebook qualcuno posta questa foto:



E così apprendiamo che il 15 novembre (ieri) alle ore 18.00, è previsto un incontro con la cittadinanza, non più spettatrice, ma protagonista, sul rapporto “L’Aquila 2030: lineamenti si un piano di sviluppo e coesione”.

All’assemblea pubblica, nella sala dell’ANCE, non molte persone, tutte curiose di conoscere le modalità di svolgimento dell’incontro e pronte a porre quesiti sia al Ministro Barca che all’estensore del rapporto, prof. Calafati.

Oliviero Beha espone le modalità dell’incontro/ dibattito, circondato da setti concittadini che, viene precisato, sono rappresentanti di loro stessi, dallo stesso giornalista, trasformatosi, in men che non si dica, in uno show-man: tutto ci appare come un format televisivo visto e rivisto, tipo X-Factor.

I protagonisti della serata sono, appunto, i sette cittadini, scelti non si sa come, dove, perché e da chi. Gli incolpevoli cittadini, uno dei quali dichiara di aver ricevuto il rapporto Calafati la sera prima, devono fare una specie di riassunto delle 100 pagine elaborate da Calafati e Co.: succintamente devono dire ciò che hanno capito. Questo al primo giro, perché dopo “l’interrogazione”, per la quale promuoviamo tutti, gli stessi prescelti hanno la possibilità, nel secondo giro, di enunciare le loro criticità.

E siamo alle 19.45, mentre il pubblico, i pochi che non si sono dileguati, mormora sul fondo della sala e si chiede “A che serve tutto ciò?”, “Che sarebbe questa pagliacciata?”. 

Quale sia stato lo scopo non l’ho capito, né tanto meno ci è dato di sapere chi ha organizzato questa messinscena, nella quale ci sentiamo di solidarizzare con il prof. Calafati, che meriterebbe ben altro tipo di discussioni e approfondimenti.

Se questo è un segnale di “partecipazione” per la cittadinanza, bè, posso asserire senza ombra di dubbio che tutto ciò non è partecipazione, ma un teatrino insignificante e umiliante per una città e i cittadini che meritano di essere protagonisti perché pronti, propositivi e non attori inconsapevoli di un format TV.

A cosa è servito, se non a far uscire di nuovo con le ossa rotte la città? Il livello della discussione sul futuro della città rimane bassissimo, forse a bella posta, per poter decidere, in altri luoghi, delle nostre vite.
Le tecniche partecipative non sono semplicemente degli strumenti: l'approccio partecipativo è anche un'attitudine, uno stato mentale. La promozione di assemblee pubbliche dovrebbe essere vista come un metodo chiave per permettere ai cittadini di partecipare attivamente a ogni progetto, in ogni suo stadio di sviluppo. In altre parole, i cittadini dovrebbero essere consultati ed essere parte attiva in tutti i processi decisionali che riguardino la loro città. Occorre che si rispettino le conoscenze e competenze individuali, che a L’Aquila non sono poche, e non porre l’etichetta partecipazione su qualsiasi insignificante scenografia.
Invece, anche solo la comunicazione dell’evento di ieri è stata molto carente e, a parte i soliti, la popolazione non c’era.

Più che un riassunto del rapporto “L’Aquila 2030”, occorre capire e discutere il metodo adottato, per elaborare una strategia di sviluppo credibile. Un metodo scientifico, basato su dati reali, che limiti i “gradi di libertà” [citazione del prof. Calafati] ancorandoli alla realtà.

Occorre alzare il tiro. Non c’è più tempo per messinscena, teatrini, contentini che hanno il solo risultato di tenerci ancorati ad uno stereotipo che non ci appartiene: è vero, siamo gente di montagna, ma non per questo superficiali e ignoranti.

3 commenti:

  1. Aldilà delle competenze individuali dei vari tecnici, la città dovrebbe partecipare attivamente ,con l'eccellente società civile che la compone, alle decisioni che riguardano la Loro magnifica città .Dovreste impedire che essa continui ad essere “terra di conquista” per chi del concetto di “sviluppo” ha una visione unicamente ed egoisticamente mercantilista.

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  2. se i commenti più banali non vengono pubblicati ...scriveteli da soli
    cordialmente grazie

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    1. Mi spiace, ma i suoi commenti erano finiti in "in attesa di moderazione" , quando, invece, vengono pubblicati normalmente senza moderazione, ho anche ricontrollato le impostazioni. Comunque eccoli qua!

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