Ieri sera a Ferrara incontro
dibattito, in occasione della festa Democratica provinciale, sull’Università e
il suo ruolo nella ricostruzione.
Eravamo 3 aquilani (due studenti, Mauro
Pettinaro e Andrea Fidanza, ed io) e 3 Ferraresi (uno studente, Daniele Branca,
il prorettore Francesco Bernardi e l’assessore regionale Patrizio Bianchi),
conduceva la giovane democratica Giulia
Bertelli.
Interessante scambio di esperienze.
Situazione a Ferrara: tanta paura, ma danni
limitati, specie se paragonati a L’Aquila. Ferrara ha circa 150.000 abitanti, studenti
universitari circa 18.000 e un totale di 8
Facoltà: Architettura, Economia,
Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Medicina e
Chirurgia, Scienze mm.ff.nn.
La Facoltà di Lettere e Filosofia, in centro, risulta inagibile, anche se
solo in parte. Stessa sorte Ingegneria che si trova in un altro Polo; da noi a
L’Aquila, sarebbe risultata con classificazione “F”, perché si trova con al
centro una vecchia ciminiera, ora pericolante. Altre sedi agibili, danni
leggeri. Il Rettorato, sempre in centro, è inagibile ed è stata montata una
tensostruttura in giardino per gli uffici. La città ha due studentati, di 300
posti letto totali, ora inagibili, come pure le due mense.
L’assessore ci ha spiegato che in tutta l’area interessata dal sisma
insistono ben 870.000 persone, l’area coincide, totalmente, con l’antico ducato
estense, colpito da un terremoto intorno al 1500.
Le scuole sono state molto colpite e dopo la prima scossa sono state tutte
verificate. Si tratta di 429 istituti scolastici, compresi asili, scuole
materne, medie e superiori. Dopo la prima scossa risultavano inagibili 62
scuole, il numero è salito a 219 dopo la terribile seconda scossa.
L’assessore ci ha snocciolato tutti i dati ed ha poi annunciato che sono
partiti i bandi per la ricostruzione delle scuole con danni relativamente
leggeri. Si è scelto di coinvolgere sin dall’inizio i sindaci di tutto il
cratere, assieme alla Regione e al Commissario. Il ruolo dei Sindaci è stato
fondamentale per il rapporto col territorio e la tenuta dello stesso.
Quindi si faranno subito interventi sugli istituti scolastici, completamente diretti dai sindaci e dalle province. I Sindaci, naturalmente, hanno una struttura tecnica di appoggio.
Le verifiche sugli edifici scolastici e Universitari sono stati effettuati
da squadre di tecnici. L’assessore ci ha spiegato che dopo la prima ordinanza
della Protezione Civile, c’è subito stato un diverbio con le istituzioni locali
che rivendicavano un ruolo. Dopo alcune riunioni e “puntate di piedi” , Franco
Gabrielli si è convinto e le squadre di tecnici per le verifiche degli immobili
sono miste: Protezione Civile, Università della Regione.
Per gli istituti scolastici con gravi danni si procederà a impiantare
strutture provvisorie: container e MUSP. Dunque tutti i ragazzi a scuola per
settembre, anche se non tutte insieme. Per evitare eventuali disguidi per
ritardi nella riapertura, si sta approntando una sperimentazione 2.0: internet,
e-learning, streaming delle lezioni. Si punta ad un alta qualità della
didattica.
Per i bandi di riparazione delle scuole si pubblicheranno bandi europei per
ben 70 lotti: questo per evitare che vincano solo grandi imprese e, quindi, che
siano escluse le imprese del territorio.
Riguardo l’Università ed in particolare gli studenti, oltre alla riduzione
delle tasse per alcune categorie si sta pensando di operare azioni mirate per
non far lievitare gli affitti.
Questo è solo un sunto di quanto ha
detto l’assessore che, badate bene, sembrava uno di noi: disponibile,
simpatico, ma anche competente, con idee chiare e a tutto tondo. Una persona
molto alla mano che è stato anche Rettore dell’Università di Ferrara e
Presidente della CRUI.
Non voglio fare paragoni, però mi
preme dire che dopo il dibattito tutti i presenti, tutti, ci hanno fatto i
complimenti per come abbiamo saputo far ripartire l’Università a L’Aquila,
nonostante la situazione disastrosa e vogliono incontrarci ancora.
Come dire, altrove apprezzano e stimano l’operato dell’Ateneo
aquilano.
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