venerdì 6 luglio 2012

Ferrara e L’Emilia





Ieri sera a Ferrara incontro dibattito, in occasione della festa Democratica provinciale, sull’Università e il suo ruolo nella ricostruzione.
Eravamo 3 aquilani (due studenti, Mauro Pettinaro e Andrea Fidanza, ed io) e 3 Ferraresi (uno studente, Daniele Branca, il prorettore Francesco Bernardi e l’assessore regionale Patrizio Bianchi), conduceva la giovane democratica  Giulia Bertelli.
Interessante scambio di esperienze.
Situazione a Ferrara: tanta paura, ma danni limitati, specie se paragonati a L’Aquila. Ferrara ha circa 150.000 abitanti, studenti universitari circa 18.000 e un totale di 8  Facoltà: Architettura, Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Medicina e Chirurgia, Scienze mm.ff.nn.
La Facoltà di Lettere e Filosofia, in centro, risulta inagibile, anche se solo in parte. Stessa sorte Ingegneria che si trova in un altro Polo; da noi a L’Aquila, sarebbe risultata con classificazione “F”, perché si trova con al centro una vecchia ciminiera, ora pericolante. Altre sedi agibili, danni leggeri. Il Rettorato, sempre in centro, è inagibile ed è stata montata una tensostruttura in giardino per gli uffici. La città ha due studentati, di 300 posti letto totali, ora inagibili, come pure le due mense. 

L’assessore ci ha spiegato che in tutta l’area interessata dal sisma insistono ben 870.000 persone, l’area coincide, totalmente, con l’antico ducato estense, colpito da un terremoto intorno al 1500.
Le scuole sono state molto colpite e dopo la prima scossa sono state tutte verificate. Si tratta di 429 istituti scolastici, compresi asili, scuole materne, medie e superiori. Dopo la prima scossa risultavano inagibili 62 scuole, il numero è salito a 219 dopo la terribile seconda scossa.
L’assessore ci ha snocciolato tutti i dati ed ha poi annunciato che sono partiti i bandi per la ricostruzione delle scuole con danni relativamente leggeri. Si è scelto di coinvolgere sin dall’inizio i sindaci di tutto il cratere, assieme alla Regione e al Commissario. Il ruolo dei Sindaci è stato fondamentale per il rapporto col territorio e la tenuta dello stesso. 
 
Quindi si faranno subito interventi sugli istituti scolastici, completamente diretti dai sindaci e dalle province. I Sindaci, naturalmente, hanno una struttura tecnica di appoggio.
Le verifiche sugli edifici scolastici e Universitari sono stati effettuati da squadre di tecnici. L’assessore ci ha spiegato che dopo la prima ordinanza della Protezione Civile, c’è subito stato un diverbio con le istituzioni locali che rivendicavano un ruolo. Dopo alcune riunioni e “puntate di piedi” , Franco Gabrielli si è convinto e le squadre di tecnici per le verifiche degli immobili sono miste: Protezione Civile, Università della Regione.

Per gli istituti scolastici con gravi danni si procederà a impiantare strutture provvisorie: container e MUSP. Dunque tutti i ragazzi a scuola per settembre, anche se non tutte insieme. Per evitare eventuali disguidi per ritardi nella riapertura, si sta approntando una sperimentazione 2.0: internet, e-learning, streaming delle lezioni. Si punta ad un alta qualità della didattica.

Per i bandi di riparazione delle scuole si pubblicheranno bandi europei per ben 70 lotti: questo per evitare che vincano solo grandi imprese e, quindi, che siano escluse le imprese del territorio.
Riguardo l’Università ed in particolare gli studenti, oltre alla riduzione delle tasse per alcune categorie si sta pensando di operare azioni mirate per non far lievitare gli affitti.

Questo è solo un sunto di quanto ha detto l’assessore che, badate bene, sembrava uno di noi: disponibile, simpatico, ma anche competente, con idee chiare e a tutto tondo. Una persona molto alla mano che è stato anche Rettore dell’Università di Ferrara e Presidente della CRUI.

Non voglio fare paragoni, però mi preme dire che dopo il dibattito tutti i presenti, tutti, ci hanno fatto i complimenti per come abbiamo saputo far ripartire l’Università a L’Aquila, nonostante la situazione disastrosa e vogliono incontrarci ancora.

Come dire, altrove  apprezzano e stimano l’operato dell’Ateneo aquilano.

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