La mia casa qualche mese fa |
Rientravo a casa mia, inaspettatamente. All’inizio ero un po’ turbata perché mi chiedevo «Come mai l’ingegnere non mi ha chiamato per scegliere pavimenti degli interni?», ma immediatamente pensavo «Chi se ne frega!». Nel bagno notavo che laddove avevo chiesto di togliere la vasca da bagno, quella c’era ancora, ma era “a scomparsa”. La finestra della cucina apparentemente non aveva la tendina, ma poi premendo un pulsante ne veniva giù una colorata di arancione, proprio come la volevo io. Sul soffitto dell’altro bagno c’era un piccolo mosaico fatto con mattonelle colorate.
Poi andavo a vedere la casa del mio vicino «Ma come, abiti qui?» chiedevo. «Non c’è ancora il gas, ma ci si può vivere» rispondeva la moglie. «Ma le mura esterne del palazzo ancora non ci sono!» aggiungevo. «E’ estate, non servono» mi chiariva. Così, rivolta ai figli, felice annunciavo «Stanotte dormiamo qui, domani andiamo a prendere il resto».
Lo lascio così questo sogno, senza commenti, e me lo godo fino in fondo.
La mia casa e la mia città continuano ad esistere, se ancora riusciamo a desiderale.
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