In questi giorni a L’Aquila c’è la Perdonanza.
Che piaccia o no, che la si condivida o no, che la si voglia diversa o no, c’è,
è un fatto. E’ anche palese che in giro c’è più gente, anche e persino turisti,
che, naturalmente, passeggiano in quello
che ancora chiamiamo centro città: il centro storico, vuoto.
Quest’anno mi sono decisa ad essere presente in centro come
Università, con un punto informativo, proprio a Piazza Duomo. “A che serve?” mi
ha chiesto un’amica aquilana.
La risposta a questa domanda così presente sulla bocca degli aquilani, non è semplice. Durante queste prime tre mattinate il punto informativo dell’Università è divenuto, assieme ai pochi locali commerciali aperti, il “Welcome point” per la città.
La risposta a questa domanda così presente sulla bocca degli aquilani, non è semplice. Durante queste prime tre mattinate il punto informativo dell’Università è divenuto, assieme ai pochi locali commerciali aperti, il “Welcome point” per la città.
Domande più frequenti:
«Avete un programma della Perdonanza?» Preciso che lo abbiamo richiesto, ma non ne abbiamo.
«Dove possiamo andare a mangiare? Avete un elenco di ristoranti e
trattorie con mappa per raggiungerli?»
«Ma il concerto di Grignani quando è previsto? Avete un elenco di
alberghi e/o Bed and Breakfast, per poter pernottare dopo il concerto?»
«Queste informazioni sull’Abruzzo ce le avete in Italiano?» Preciso che ci hanno portato delle riviste
sull’Abruzzo solo in francese e in tedesco.
Vorrei commentare anche “acidamente”, ma non ne ho voglia: a che
serve?
Serve che non ci chiediamo più “A che serve””, serve che si prenda
l’iniziativa di fare qualcosa, senza criticare e chiedere “a che serve?”..
Perché ora alla mia amica che mi ha chiesto a proposito dell’Info Point Universitario «A che
serve?», posso rispondere:
«Serve, serve!!!».
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