mercoledì 2 novembre 2011

REPORT



Dire che siamo disperati, dopo le rivelazioni della Gabanelli di domenica scorsa, è dire poco. Ma a rifletterci bene la disperazione riguarda ben oltre ciò che è emerso.
Riguarda l’etica, perché, come dice la Gabanelli stessa, io mi sono chiesta spesso cosa ci sia di etico nello stimolare il gioco d’azzardo, anche se lo scopo ultimo è  ricostruire una città. E ricordo benissimo le persone che incontravo al bar dell’Università lo scorso anno;  gente comune la maggior parte anziani, che chiedevano “il Gratta e vinci, quello per l’Abruzzo, che almeno mi sento meno in colpa a sfidare la fortuna”!
E quindi, diciamoci la verità,  il solo fatto di aver incentivato il gioco d’azzardo di tutti i tipi (compreso il poker on-line) è orribile eticamente ed è parso a tutti ovvio che era anche un modo per incassare subito soldi (quelli veri) e rimpinguare le casse dello Stato, senza mettere, e questo è ancor più deplorevole, le mani nelle tasche degli italiani: insomma ce le metto, ma non mi faccio accorgere, semplicemente alimento una “mania”.
Ma purtroppo si è  andato al di là di qualsiasi più fantasiosa ipotesi: una delle società che gestisce i giochi d’azzardo è per il 70% del gruppo Mondadori. Non so se questo si chiama “INSIDER TRADING” ma ci somiglia molto, anzi è il peggiore che potesse capitare, a noi italiani, tutti, e più in particolare ai terremotati in attesa della ricostruzione della propria città.
E qui viene il bello: immaginavo (come sempre dopo le trasmissioni della Gabanelli) che il giorno dopo sarebbe scoppiato un vero e proprio “casino”. Di quelli storici. Immaginavo comunicati di amministratori, politici, prese di posizione forti, richiesta di chiarimenti, soprattutto riguardo i miliardi incassati a mai arrivati. Anche non ci fosse nessun reato in questa vicenda, L’Aquila, il cratere, tutti i cittadini sono stati presi in giro: nessuna tassa di scopo, ma gli incassi del gioco! Quando una tassa di scopo, utilmente concessa, tramite accisa sul carburante,  alle popolazioni ligure e toscana colpite da alluvione, era ed è il modo più pulito per aiutare i territori a ripartire  e a ricostruirsi.
Siamo arrivati a mercoledì ed odo solo silenzio, a riguardo. Anche nei confronti della Gabanelli , denunciata dalla figlia del premier.
Per questo credo sia il caso che noi cittadini tutti ci incontriamo assieme agli amministratori della città e dei paesi del cratere, ai rappresentanti delle forze politiche a qualsiasi livello e decidiamo  una forma qualsiasi di indignazione/ protesta, che dia risalto alla orribile vicenda.
Non so, ma credo che in qualsiasi altra città sarebbe successo qualcosa, anche attraverso la stampa.

Su la testa, aquilani: incontriamoci domenica alle 11.00 in Piazza Duomo. Tutti, tutti i partiti, le associazioni, semplici cittadini e indigniamoci, come facemmo per coloro che alle 3e32 ridevano.

Ce n’era di gente che rideva quei giorni.

1 commento:

  1. Ho riflettuto anch'io sull'atteggiamento rassegnato, un po' pavido, da 'vaso di coccio' di manzoniana memoria, che abbiamo sempre mantenuto nei confronti di tutto quello che ci piomba addosso.
    I problemi (che bell'eufemismo!) di oggi io credo abbiano radici nel nostro atteggiamento nei mesi immediatamente successivi al terremoto, quando, tremabondi ed "infinitamente grati", rinchiusi nei 'campi di concentramento' all'Aquila o al confino sulla costa, ci siamo fatti espropriare le nostre vite, oltre che la nostra città.
    È all'estate del 2009 che risalgono tutte le ordinanze ed i decreti, la spartizione dei poteri e dei soldi, l'assegnazione delle poltrone che ci ha portato dove siamo, a dover sperare, tra l'altro, che delle persone si rovinino col gioco per riavere la nostra casa.

    Pensiamo all'ultima disgrazia italiana: l'alluvione in Liguria e Toscana.
    Anche lì ci sono stati dei morti, abitazioni distrutte, sfollati.
    La gente non si è mossa, ha lottato con la protezione civile, ha vegliato sulle proprie case (anche con le ronde anti sciacalli), non si è fatta deportare, non ha concesso deleghe sulla propria vita, ha tirato il fango addosso ai politici, ha ordinato loro di non mostrarsi quando avessero seppellito i loro morti... dopo qualche giorno viene imposta la giusta accisa sui carburanti per la ricostruzione della zona.

    Credo che sia questo diverso atteggiamento nei confronti dell'avversità (e degli ostacoli in generale) la differenza più importante tra Nord e Sud d'Italia...

    ...eppure i nostri padri lo sapevano che ..."CChi sse fa ppecora ju lupe sella magna"

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