lunedì 21 novembre 2011

Regolamenti di condominio


Sembra una barzelletta, ma non lo è: il Consiglio Comunale a L’Aquila sta discutendo (con tanto di litigi) il regolamento di condominio da applicare a noi “abitanti” del progetto C.A.S.E.: alloggi provvisori/definitivi costruiti dal governo, alla modica cifra di 2700 Euro a metroquadrato, a L’Aquila, per far fronte all’emergenza terremoto. Di questi regolamenti io sento il bisogno, soprattutto perché non desidero che spese a mio carico (pulizia, acqua eccetera) gravino sul budget per la ricostruzione vera della mia città.
Ma c’è qualcosa che non mi quadra, l’ho fatto presente più volte e non sono stata la  sola
Dovreste leggere qui , nell’ultima pagina, ma se non ne avete voglia vi allego una figura:



Scoprirete che la Protezione Civile appaltò i “lavori” di redazione dei regolamenti, attraverso un accordo con l’ANACI, e che questi sono costati in totale la bellezza di 360.706 Euro (trecentosessantamila-settecentosei  Euro), insomma 698 milioni e rotti di vecchie lire. Questi carissimi regolamenti sono stati redatti e consegnati il 4 febbraio del 2010 e comprendevano, ovviamente, un regolamento tipo di utilizzo delle strutture, le tabelle millesimali per la proprietà generale, scala, ascensore (sulla base delle piante dei 185 immobili forniti dalla Protezione civile), la gestione dei rapporti con gli assegnatari per  la ripartizione delle spese relative agli spazi comuni, la riscossione delle quote e il loro versamento entro il 5 di ciascun mese con la trasmissione di un elenco riepilogativo delle somme dovute, riscosse e rimaste insolute.
Di questo non abbiamo visto nulla: sinceramente non trovo il bandolo della matassa. Ma qualcuno dovrà pur spiegare a noi e a tutti i cittadini italiani (ed europei), dove stanno questi regolamenti di condominio. Perché, a fronte di una spesa così ingente, ancora non vengono attuati e cosa c’è da discutere ancora, nel Consiglio Comunale che, mi permetto di dire, avrebbe ben altre gatte da pelare.

In attesa, come sempre, vado ad accendere la stufetta elettrica, perché in queste magnifiche C.A.S.E. il riscaldamento fa cilecca, un giorno sì e l’altro pure.

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