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Cupola della Chiesa di Sant'Agostino, L'Aquila |
(domani 11 marzo 2014)
Ma come, conti ancora i giorni? No, va bene, ve
lo dico in settimane, sono 257. O se preferite in mesi, 59. Insomma 5 anni.
Scelgo un argomento a caso per raccontarvi L’Aquila:
la questione Porta Barete.
L’Aquila ha una bellissima cinta muraria o
meglio l’avrebbe, e su questa si aprono molte porte, o meglio si aprivano. Tra
queste Porta Barete, nella parte ovest. Ricoperta e dimenticata, in questi mesi
è stata riscoperta e si vuole ripristinarla. Nulla di strano, finora.
Il suo ripristino comporta, oltre ad un gran
lavoro, anche un ripensamento della viabilità, l’abbattimento di un ponte
stradale e lo spostamento di un condominio. Che sarà mai! Nulla.
Se non fosse che a tutti è parso che una
maggiore e tempestiva discussione sulla ricostruzione del centro storico, anche
terra terra, del tipo “cosa ci
teniamo, di cosa ci disfiamo, come recuperiamo e cosa”, non è stata fatta. Mai.
Così, giustamente, i condomini pronti per la ricostruzione della propria
abitazione sono leggermente agitati, e in attesa di sapere che fine farà via
Roma, - se verrà mantenuta, smezzata, che fine farà il ponte -, per evitare lo
smottamento della stessa via Roma, sono in corso lavori di consolidamento.
Preciso che l’idea di riavere quella Porta mi piace assai.
Sarà così anche altrove? Non è dato saperlo. Un
giorno ci chiameranno in assemblea plenaria (tutti??) e ci chiederanno se ci va
bene questo o quello. Così avremo partecipato alle decisioni, perché anche il
concetto di partecipazione è terra-terra,
qui a L’Aquila.
Sarebbe stato molto conveniente, per tutti, costruire
assieme la città, veder crescere piano piano un progetto condiviso.
Ricordo che quando venne abbattuto un palazzo
in centro, rimanemmo tutti estasiati nel vedere la cupola di Sant'Agostino che
fino ad allora era stata nascosta! Pensammo a quanto sarebbe stato bello
ricostruire diversamente, per lasciare quella vista sulla chiesa. Ma ci venne
risposto che l’immobile era di un privato, con progetto di ricostruzione
approvato, e quindi non si poteva pensare di fare nulla di diverso.
E come mai su via Roma, invece, al privato viene chiesto o forse imposto di ricostruire diversamente, addirittura in altro luogo?
E come mai su via Roma, invece, al privato viene chiesto o forse imposto di ricostruire diversamente, addirittura in altro luogo?
Ecco, ci sono privati e privati, a L’Aquila e altrove.
P.S.: Per esempio io un bel ponte avveniristico
lo avrei costruito al posto delle due rotonde della Reiss-Romoli, ma non sono
del mestiere.
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