lunedì 10 marzo 2014

1800 giorni




Cupola della Chiesa di Sant'Agostino, L'Aquila

(domani 11 marzo 2014)
Ma come, conti ancora i giorni? No, va bene, ve lo dico in settimane, sono 257. O se preferite in mesi, 59. Insomma 5 anni.
Scelgo un argomento a caso per raccontarvi L’Aquila: la questione Porta Barete.

L’Aquila ha una bellissima cinta muraria o meglio l’avrebbe, e su questa si aprono molte porte, o meglio si aprivano. Tra queste Porta Barete, nella parte ovest. Ricoperta e dimenticata, in questi mesi è stata riscoperta e si vuole ripristinarla. Nulla di strano, finora.
Il suo ripristino comporta, oltre ad un gran lavoro, anche un ripensamento della viabilità, l’abbattimento di un ponte stradale e lo spostamento di un condominio. Che sarà mai! Nulla.
Se non fosse che a tutti è parso che una maggiore e tempestiva discussione sulla ricostruzione del centro storico, anche terra terra, del tipo “cosa ci teniamo, di cosa ci disfiamo, come recuperiamo e cosa”, non è stata fatta. Mai. Così, giustamente, i condomini pronti per la ricostruzione della propria abitazione sono leggermente agitati, e in attesa di sapere che fine farà via Roma, - se verrà mantenuta, smezzata, che fine farà il ponte -, per evitare lo smottamento della stessa via Roma, sono in corso lavori di consolidamento.

Preciso che l’idea di riavere quella Porta mi piace assai.

Sarà così anche altrove? Non è dato saperlo. Un giorno ci chiameranno in assemblea plenaria (tutti??) e ci chiederanno se ci va bene questo o quello. Così avremo partecipato alle decisioni, perché anche il concetto di partecipazione è terra-terra, qui a L’Aquila.

Sarebbe stato molto conveniente, per tutti, costruire assieme la città, veder crescere piano piano un progetto condiviso.

Ricordo che quando venne abbattuto un palazzo in centro, rimanemmo tutti estasiati nel vedere la cupola di Sant'Agostino che fino ad allora era stata nascosta! Pensammo a quanto sarebbe stato bello ricostruire diversamente, per lasciare quella vista sulla chiesa. Ma ci venne risposto che l’immobile era di un privato, con progetto di ricostruzione approvato, e quindi non si poteva pensare di fare nulla di diverso.
E come mai su via Roma, invece, al privato viene chiesto o forse imposto di ricostruire diversamente, addirittura in altro luogo?

Ecco, ci sono privati e privati, a L’Aquila e altrove.

P.S.: Per esempio io un bel ponte avveniristico lo avrei costruito al posto delle due rotonde della Reiss-Romoli, ma non sono del mestiere.


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