martedì 29 gennaio 2013

Le "nostre" C.A.S.E.








L’articolo più letto di questo blog è il seguente e risale al 24 ottobre 2010:  La mia C.A.S.A. nel progetto C.A.S.E.
A distanza di qualche mese/anno lo aggiorno.

Sono ancora nello stesso appartamento e vi rimarrò ancora fino a fine anno. La mia casa è in via di ricostruzione, non si trova nel centro storico

Queste C.A.S.E., come potete leggere dal sito della  Protezione Civile,  sono dei complessi antisismici, ecocompatibili, per via del fatto che avrebbero delle precise caratteristiche.
La prima è l’anti-sismicità che, però, a distanza di qualche anno è messa in serio dubbio per via di circa 200 smorzatori “farlocchi” che neanche si sa dove siano, cioè sotto quale/i palazzi (leggete qui per approfondimenti).  E questa è solo la prima notizia. 

La seconda è che sarebbero anche eco-compatibili secondo le seguenti caratteristiche:

  • Prestazioni  energetiche: i consumi energetici sarebbero sensibilmente inferiori ai limiti previsti dalla legge, in media 30% in meno, con punte di oltre il 40% per alcune delle soluzioni progettuali. Queste percentuali corrispondono ad un risparmio di 28.500 KW/anno per singolo edificio. In realtà abbiamo ricevuto le prime bollette del gas e tutto questo risparmio non sembra esserci, ma, siccome il Comune si è sbagliato nei  calcoli, magari vi aggiornerò appena avranno finito di rifare i conti.
  • 35mila mq di pannelli fotovoltaici sono installati  sulle coperture degli edifici e sulle pensiline dei parcheggi in tutte le aree, che dovrebbero produrre, complessivamente,  4.500 KW di potenza istallata, per una produzione di 5.400.000 KWh/anno, con un ritorno in termini economici all’amministrazione pubblica di una somma di circa 200.000 euro l’anno che verrà utilizzata per la manutenzione delle aree residenziali;a parte che sembra che non tutti i pannelli funzionino, anche qui c’è una fregatura: quei 200.000 Euro sono il 9,01% del totale del ritorno economico. Perché in fase di costruzione il governo, tramite la Protezione Civile, ha negoziato l’installazione di detti pannelli con l’affitto dei tetti ai privati, sine die, cioè per 20 anni, insomma fino a quando non si dovrà sostituirli. E con 200.000 Euro l’anno certo non si mantengono 19 aree residenziali ove abitano circa 4000 famiglie. Basti pensare che solo per l’acqua necessaria ad innaffiare le aree verdi in 2 anni si sono spesi 58.000 Euro.
  • Ah, già l’acqua per innaffiare e passiamo al prossimo punto.
  • 5.000 lt.!!!!  la capacità di ogni serbatoio per il recupero dell’acqua piovana installato per ciascun edificio, allo scopo di limitare l’utilizzazione dell' acqua dai pozzi.
          Questi serbatoi risultano NON PERVENUTI

Nel frattempo le C.A.S.E. sono state regalate al Comune, proprio come un “cadeaux per terremotati”! Un vero lusso: infatti sembrava che, ora non so come va a finire, i residenti nel progetto, oltre a pagare le spese dei consumi, dovessero sobbarcarsi anche le spese per il giardinaggio, le luci, l’acqua per innaffiare ecc. Cioè non delle case provvisorie per “poveri terremotati” ma dei veri e propri “residence di lusso”. Di 50 metri quadri per quattro persone come appartamenti dove vivere, ed un’immensità di verde nel quale scorrazzare, vedere amici, “barbecuare”, fare feste, insomma tutto. Forse è per questo che non ci sono negozi, bar, centri di ritrovo a parte i tendoni /chiesa!

Quindi il Comune le ha prese in gestione, ‘ste cavoli di C.A.S.E., tra mille problemi,  però, badate bene, mica può fare quello che vuole! Quindi, nonostante ci siano delle persone ancora ospitate in caserma e degli alloggi nel progetto C.A.S.E. vuoti, non è possibile trasferire dette persone in detti alloggi: le “dette persone” non hanno i requisiti stabiliti da non so quale OPCM (ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri). E allora, al momento, si tratta di riempire questi appartamenti con chi ne ha diritto e, magari, non la voglia, perché la gente si è giustamente sistemata autonomamente da ben 4 anni circa e poi, con tempi burocratici infiniti, forse, liberare le caserme. Dove, solo per i pasti, in un anno si sono spesi circa 664.300 Euro! Per circa 120-130 persone: qualcosa come 5000 Euro l’anno a persona, solo per i pasti. Il contributo di autonoma sistemazione costa meno, ma si potrebbe dire “quelli della caserma prima o poi vanno via”, il contributo di autonoma sistemazione durerà più a lungo! Sì più a lungo, non si sa nemmeno quanto, perché i centri storici sono ancora lontani dalla ricostruzione. 
In conclusione le C.A.S.E. sono del Comune, ma non può esattamente farne ciò che vuole!

Rimangono tutti i nostri dubbi sul progetto C.A.S.E., non solo perché non sarebbe neanche anti-sismico e assolutamente non eco-compatibile, non solo perché ci ha consumato inutilmente territorio, non solo perché, per di più, a distanza di pochi anni ha già un sacco di problemi strutturali e non, non solo perché a gestirlo si dovranno spendere ulteriori soldi, ma anche perché ci ha divisi, dall’inizio, e continua a dividerci.

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